Le panchine d'avanti la scuola erano già occupate, così Diana dovette aspettare le sue amiche in piedi. Si sentiva a disagio li da sola.
" Il fumo sarà anche dannoso, ma per lo meno se fumassi sembrerei meno idiota" pensò mentre fingeva di essere impegnata a digitare qualcosa sul suo cellulare.
Dopo qualche minuto Melissa e Giulia apparirono li d'avanti a lei con l'aria stanca di chi ha appena affrontato tre ore consecutive di geometria analitica.《Ehi, ce ne avete messo di tempo!》esclamò Diana.《Colpa mia, la prof di storia ha voluto scambiare due parole con me》alzò la mano Melissa.
《Per dirti...?》
《Per dirmi che in sostanza non c'è più speranza che io passi, a quanto pare il prossimo anno saremo di nuovo nella stessa classe, sorpresa!》sbuffò scocciata socchiudendo gli occhi.
Dopo aver fatto una lunga e noiosa ramanzina alla sua amica, Diana regalò un abbraccio e salutò Giulia che abitava nella direzione opposta a lei e Melissa.
Le due ragazze si incamminarono una accanto all'altra senza parlare. Melissa si era accesa una sigaretta.《Hai deciso di riprendere a fumare?》la rimproverò la sua amica con tono severo e con uno sguardo di disapprovazione. Melissa non voleva darle preoccupazioni, ma era evidentemente stanca da tutte quelle ramanzine, non apprezzava che la gente le dicesse cosa fare.
《No, ma è un periodo un po' stressante.》
《Capisco》rispose freddamente l'altra.
Da un po' di tempo i loro discorsi si limitavano a quelle quattro parole, e Melissa non ne capiva il motivo. Era possibile che si conoscessero ormai così bene da non aver bisogno più di parlare? Di solito non succede questo nelle amicizie, ma Melissa non riusciva a trovare altra spiegazione. Diana invece neppure ci aveva fatto caso, aveva altre cose in testa lei, anzi altre persone. Da quando aveva conosciuto Andrea Faletti in quel pub in centro città, Diana aveva completamente cambiato il suo stile di vita, finendo involontariamente per trascurare le sue amicizie, tra cui anche quella con Melissa. In verità Diana si era quasi auto costretta ad innamorarsi di quel ragazzo, era stanca di vedere ovunque intorno a lei coppiette felici e sentirsi inferiore a loro, ma la storia con Andrea durava già da quasi un anno. Lui era il tipico ragazzo che viveva attraverso i soldi di suo padre.
Aveva una bella macchina, abiti firmati, una casa in montagna, riempiva Diana di costosi regali e passava le sere a spendere soldi nei locali, ma dimostrava di amarla alla follia, e non c'era affatto da biasimarlo data la bellezza di quella ragazza. A Melissa non piaceva affatto Andrea, forse anche un po' per gelosia, era convinta che Diana potesse permettersi molto più.《Cosa sta succedendo, Diana?》chiese Melissa raccogliendo tutto il coraggio nel suo corpo.《Cosa?》Rispose la sua amica confusa.
《Perché improvvisamente ci è così difficile persino scambiare due parole?》
《Perché non abbiamo nulla da dirci》disse, come se fosse una cosa del tutto normale.
A quelle parole Melissa si sentì quasi sprofondare un mattone nello stomaco, ma non ne capiva il motivo.
Forse non sopportava l'idea che loro due potessero prendere le distanze, ma purtroppo era quello che stava accadendo, e lei per la prima volta, non poteva farci nulla.
Le persone che la circondavano, compresa sua madre, le avevano inculcato nella testa l'idea che nessuna amicizia potesse durare in eterno, che prima o poi ogni legame era destinato a scomparire. Melissa si era categoricamente rifiutata di stare ad ascoltare quelle voci, era convinta fin da piccola che lei e Diana sarebbero invecchiate assieme, ma nell'ultimo anno si era posta molti dubbi a riguardo.《Potresti ad esempio raccontarmi della tua giornata per iniziare?》continuò sperando di poter cominciare una conversazione.《Mah, non è stata nulla di che》si limitò a rispondere Diana lasciando ancora una volta Melissa senza nient'altro da dire.
Il disagio nello starle accanto era evidente guardando Melissa. Notando il poco interesse di Diana nel voler fare una conversazione si innervosì davvero molto, e dopo un attimo di esitazione disse:《Senti vaffanculo! Domattina non aspettarmi》allontanandosi dalla sua amica e prendendo una strada alternativa.
Diana sollevò gli occhi al cielo sbuffando e poi le corse dietro.《Aspetta Melissa, dai scusami!》disse sinceramente pentita, sapeva che era davvero difficile far spazientire una ragazza calma e composta come Melissa, e lei quella mattina ci era riuscita benissimo.
Melissa non aprì bocca, fece solamente qualche respiro per cercare di recuperare la calma.《E la tua giornata invece com'è andata?》chiese Diana cercando di riparare al danno fatto.
Nella testa di Melissa iniziarono a scorrere mille immagini: i prof che interrogavano, le risate assieme a Giulia, la ragazza del cortile, i voti troppi bassi, la lezione su Amleto, le teorie di Freud, il teorema di Pitagora, i richiami dal preside...
ma dalla sua bocca uscì solamente un...《Bene.》
Quando furono dinanzi all'ingresso della porta di casa di Diana la sua amica la guardò con uno sguardo abbattuto.《Ci sarai oggi pomeriggio alla gara di nuoto?》Chiese a Diana senza grandi aspettative.《Veramente ho promesso ad Andrea di passare il pomeriggio con lui》fissò il vuoto.
Melissa non disse altro e fece per allontanarsi salutando con un cenno di mano.
In quel momento Diana si sentì davvero una stupida. Tutte le ragazze che aveva conosciuto nella sua vita le sembravano portare avanti rapporti di amicizia a convenienza e falsi legami. Era convinta di avere avuto una gran fortuna ad aver conosciuto Melissa. La più grande qualità di quella ragazza era forse la sua fedeltà, nei confronti di Diana, così come a se stessa ed ai suoi ideali. Diana era convinta che non sarebbe più riuscita a trovare un'altra persona come lei.《Melissa!》la chiamò richiamando la sua attenzione.
La ragazza si voltò osservandola con un'espressione interrogativa.
Diana corse da lei stringendola tra le braccia.
Il cuore di Melissa perse un battito e la sua gola si annodò.《Mi farò perdonare di questo e tutto il resto, te lo prometto. Non voglio litigare》strinse ancora di più la presa sulla sua amica che teneva le braccia penzolanti.
《Sei una stronza, sai?》Rispose lei portandole le braccia attorno al collo.
《Hai ragione, sono una stronza》ribadì Diana ridendo e perdendosi nel dolce ed intenso profumo della sua amica.
Cosa c'è di più bello dei lunghi e calorosi abbracci ricevuti dalle persone care? Se ogni litigio, ogni discussione si fosse risolta in quella maniera, forse loro avrebbero davvero potuto invecchiare assieme.
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Se non è amore non ha nome
RomanceQuando non si è più ragazzi, ma non si è ancora adulti. Quando è tempo di capire chi si è per davvero. Quando le scelte sbagliate si possono rimpiangere per sempre. Una piccola cittadina Italiana, un ritrovo, un gruppo di amici poco più che diciotte...