20. TE LO PROMETTO.

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Tutti si ritrovarono in quella stanzetta d'ospedale che puzzava di disinfettante.
Tutti tranne Vicky e Giulia, alle prese con il loro esame di maturità per cui avevano buttato così tanto tempo, fatica e sudore.
Melissa osservava esterrefatta la piccola creatura tra le braccia della sua mamma:le erano sempre piaciuti i bambini.
E se Melissa era così estasiata, provate per un attimo ad immaginare il volto sognante del caro Manu, che finalmente si scontrava con la realtà.
Una bambina con le sue fattezze sul viso, gli occhi della donna che amava ed il nome di sua madre sul certificato di nascita. Cos'avrebbe potuto desiderare di più?
Si guardò attorno stralunato e sorrise, era un sorriso sincero.
Guardò la sua compagna, la sua bambina, guardò gli amici di una vita.
"Voi, siete la mia famiglia!" Pensò prima di inginocchiarsi sulle piastrelle bianche del freddissimo pavimento in marmo.
Tutti lo guardarono spaesati, confusi, ma il suo sguardo era fisso sulla madre della sua bambina.

《Sai cosa renderebbe questo momento il più bello della mia vita?》

Serena non riusciva ancora a comprendere, lo fece solo quando vide spuntare un anello tra le mani del suo amato.
《Sposami, ti prego!》Manu non smise un attimo di sorridere sotto gli occhi sbalorditi di tutti, e quelli commossi della sua donna che iniziarono a riempirsi di lacrime mentre continuava ad annuire con il capo.
Come sottofondo a quell'emozionante momento, Davide incitò tutti ad accompagnare con un rumoroso applauso che attirò persino la gente al di fuori della stanza.
Manu era felice, e Melissa era convinta che tutta quella felicità fosse meritata, ma nel frattempo, non poteva far altro che pensare a quanto le situazioni inaspettatamente sconvolgano la vita delle persone, e quanta bellezza si potesse ricavare da quest'ultime.
Imparò li, che tutto ciò che succede, ha qualcosa di estremamente buono, se si tira fuori il coraggio per accettare anche ciò che non lo è.
Diana era immobile.
Di tanto in tanto il suo sguardo cadeva sullo statuario Andrea, impassibile e con un'espressione seria.
Di tanto in tanto sperava di scontrare i suoi occhi color nocciola.

"Magari sarebbe successo anche a noi!"

Pensava e ripensava.
Le sembrava di odiarlo, iniziava a ripudiare davvero quell'idea, si sentiva consumata. Diana viveva nel passato, non capiva che con pazienza, nel presente, avrebbe potuto avere di meglio.
Ed infine Davide, era spaventato da come la vita degli altri corresse così in fretta, mentre la sua vita rimanesse sempre sullo stesso punto.
Troppi pensieri erano racchiusi in una sola stanza d'ospedale.
《Signori, l'orario delle visite è finito》decretò l'ostetrica col camice bianco lasciando i ragazzi ai loro saluti.
L'auto di Melissa era più piena del solito nel rientro a casa.
Accompagnò Andrea, poi Diana, Davide no.

《Cosa volevi dirmi?》

《Che mi dispiace per la questione di te e Vicky》gesticolò con una Wiston tra le dita.

《Oh, non importa... ti conosco da anni ormai, come tutti del resto.》

Parole taglienti per Davide, davvero tutti credevano che lui non potesse migliorare?

《Peter Pan vuole crescere, Melissa.》

《Immaginavo che prima o poi ti saresti stancato》Melissa sembrò non stupirsi affatto.

《Non posso continuare a comportarmi da ragazzino per sempre. Guarda Manu, ha la mia età ed ha una figlia! Bè, è un po precoce, ma ciò che intendo dire è che se fosse capitato a me, sarei crollato. Non avrei mai retto tutte quelle responsabilità! Non sono solo immaturo Melissa, sono persino un debole!》

《Io credo che le tue siano solo convinzioni. Non hai niente che non va, Davide! Abbiamo tutti da lavorare su qualche aspetto della nostra vita.》

Davide si sentì sollevato

《Tu ad esempio, su quale?》

《Io, sulle mie insensate ed inesistenti paure.》

《Parli di Vicky?》

《Chi altro?》sollevò scocciata un angolo delle labbra.

《Che succede?》

《Lei potrebbe essere la svolta che ho aspettato per molti anni, ma, mi sembra di fare un passo nel vuoto.》

Davide sorrise.

《Se ti bendi gli occhi è più facile!》

Melissa ci mise un po' a cogliere il reale senso di quella risposta.
《Lo vedi che ti sottovaluti?》Ricambiò il sorriso.

《Voglio cambiare, Mel, credo di non star bene così, e non lo sopporto.》

《Avrei qualcosa da cambiare anch'io, credimi.》

《Bene, facciamolo!》Rispose deciso Davide.
《Scambiamoci questa promessa, facciamolo entrambi, può essere il primo passo!》Continuò porgendo il mignolo della mano.
Melissa ci pensò su un attimo, o forse di più: non poteva promettere nulla che non riuscisse a mantenere.

"Perdi il controllo, Melissa."

Strizzò gli occhi ed agganciò il suo mignolo a quello di Davide.

《Te lo prometto.》

Se non è amore non ha nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora