23. GIOCA CON LA VITA.

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Il medico si fermò sul margine della sala operatoria.
Portava un camice azzurro, una cuffia, ed una mascherina verde gli penzolava al collo.
Diana tremava.
Si sollevò dal suo posto immediatamente con gli occhi spalancati, pregando mentalmente.
Si avvicinò di qualche passo all'uomo, poi si fermò, cercando un invito ad avvicinarsi di più.
L'uomo fece un cenno con la testa e lei proseguì, seguita poi dal resto dei ragazzi.
L'uomo iniziò a parlare sotto le bocche asciutte di tutti i presenti.

《Un cocktail assolutamente letale di droghe, alcol ed incoscienza pura.》

Il cuore di Diana sembrò fermarsi.

《Non so neppure io quale santo l'abbia aiutato a salvarsi, credetemi.》

Tutti tirarono un sospiro di sollievo, e finalmente sorrisero.
Vicky impugnò ancora il cellulare:《Hai sentito, Giu? Sta bene.》
《Magnifico!》Sospirò anche lei.
L'uomo dal camice azzurro continuò a parlare:《Dovrà restare a riposo ancora per qualche giorno, poi potremo dimetterlo.》
Diana si sbilanciò in dietro fino a battere con la schiena contro il muro, scioccata. Vicky la prese dalle spalle:《Ehi, hai sentito? È fuori pericolo, non sei felice?》
Diana annuì, e si lasciò andare ad un altro pianto, questa volta liberatorio, tra le braccia della ragazza di fronte a lei. Le sembrò di riprendere fiato dopo un'intero catastrofico giorno di apnea.
"Qualcuno ha ascoltato le mie preghiere."
Melissa fissò quella scena commossa:vedere Vicky e Diana strette in un abbraccio, era una scena che non capitava di vedere tutti i giorni.
Avrebbe potuto essere gelosa, di entrambe! Eppure piuttosto, si sentiva soddisfatta.
Manu imbarazzato interruppe i loro pensieri:
《Se non vi dispiace, io tornerei a casa. Nonostante tutto, domani devo tornare a lavoro.》
Melissa e Davide si scambiarono uno sguardo d'intesa.
《Già, credo che andremo tutti. O tu preferisci restare qui, Diana?》Domandò scaltramente Davide.

《Era quella l'intenzione. In fondo io non ho altri impegni!》

Davide era bravo a manipolare con le parole:《Ok, bene, noi allora dovremmo andare!》
I ragazzi si scambiarono degli affettuosi saluti ed andarono via.
Manu prese posto nell'auto di Melissa, Davide in quella di Vicky.
《Così nessuno torna da solo, e poi Vicky e Davide abitano vicinissimo》:era stata quella la scusa.
Il cellulare di Melissa segnalò un messaggio, lei sorrise vispamente accostandosi sotto l'appartamento di Manu per permettergli di scendere.
Prima di ripartire lesse il messaggio.

"Da Vicky
Appena molli il tuo amico, ti aspetto a casa. E se fai tardi questa volta non ti perdono :p"

Leggere i suoi messaggi strappava sempre un sorriso a Melissa, che in un batter d'occhio raggiunse casa sua.
La porta d'ingresso era appena appannata, la ragazza entrò in punta di piedi per non farsi notare.
La colse di sorpresa afferrandola dalle spalle, e la sentì sobbalzare dallo spavento.

《Oh, cazzo!》

Melissa rise stringendola affettuosamente più forte.

《Sono puntuale?》Domandò ridendo ancora sotto i baffi.
Vicky si portò una mano al petto che pulsava un po' più forte.

"Forse è lo spavento, o forse sei tu" pensò voltandosi.

《Più che puntuale, direi che sei un trauma!》Rise anche lei premendo le labbra su quelle di Melissa, che arricciando il volto ribattè:《Che esagerata!》
A Melissa parve strano il fatto che riuscisse a sentirsi a suo agio in quell'ambiente così semplice ed allegro, così puro.
Sapeva di aver sempre brancolato tra enormi case vuote e prive di rumori, tra notti apatiche o troppo movimentate, tra amici strani e situazioni alquanto contorte... tanto da averci fatto l'abitudine. Forse era per questo che amava i misteri: con quelli ci conviveva, li masticava, erano abitudine, e si si sa, che restare nei posti conosciuti fa sentire al sicuro. Allora perché, si sentiva al sicuro li?
Fissò Vicky e lo capì.
Lei era qualcosa di solito e nello stesso tempo di stupefacentemente diverso, nuovo.
Capì che era lei, anche nelle sue affascinanti imperfezioni, la sua oasi di pace, divisa da tutto il resto del mondo.
《Ordiniamo una pizza?》Propose Vicky con aria innocente.
Melissa storse il muso:《In verità non ho molta fame.》

《Non dire sciocchezze, non puoi digiunare!》

Melissa annuì contro voglia notando un pacchetto di Malboro sul tavolo da pranzo, si avvicinò e sfilò una sigaretta dal suo intero:《Te ne rubo una!》Comunicò a Vicky che con prontezza gliela sfilò dalle labbra.

《Dici sempre di voler smettere!》

Melissa mise un finto broncio.

《Ma io ho smesso! Lo faccio solo in particolari occasioni.》

Vicky la infilò dispettosamente tra le sue labbra e l'accese, espirando una piccola nube di fumo.
《Se fai la brava te ne lascio metà》sollevò un angolo delle labbra.
Melissa scosse la testa divertita:《Ho capito, quella sigaretta me la scordo. Ordino la pizza!》

Vicky sorridendo le afferrò il volto e la baciò ancora, sta volta più intensamente.
Melissa ricambiò, presa da quel momento:《Questo è meglio sia del fumo che della pizza》sorrise.
Dopo poco tempo il campanello suonò.
《Scendo a prendere la pizza》 commentò Vicky aprendo di fretta la porta d'uscita.
Melissa rimase li da sola, con finalmente la sua tanto desiderata sigaretta fumante tra le dita. Si fermò a riflettere ammirando il chiarore della luna all'esterno della finestra.
Quando Vicky tornò con il cartone caldo tra le mani, la notò subito e prese posto accanto a lei afferrandole poi piano la mano:《A cosa stai pensando?》
Melissa spostò lo sguardo su di lei stringendo la mano a sua volta, gesto che tanto piacque a Vicky.

《L'avvenimento di oggi. È strano, come nello stesso posto ed a pochi giorni di distanza una vita si fosse accesa, mentre un'altra stesse per spegnersi. Persone così vicine a noi per altro! Insomma, esiste un Dio che gioca con la vita? Come fosse un interruttore, l'accende o lo spegne quando gli va.》

《Hai paura della morte, Melissa?》

Melissa tirò ancora dalla sigaretta concedendosi qualche attimo prima di rispondere:《Tu no?》
Vicky lasciò una scia si baci sulla sua mano in segno di conforto.

《Mi sembra che fosse Patch Adams colui che disse: "Non sta nel tardare la morte, ma nel migliorare la qualità della vita!"》Mimò una voce maschile, strappando un sorriso alla ragazza accanto a lei.
Melissa poggiò le labbra sulle sue:《Grazie!》Sussurrò tra i baci appassionati.
《Resta qui stanotte》propose Vicky in preda all' eccitazione attirandola su di se, e Melissa annuì senza pensarci troppo.

Qualche giorno dopo, nella stanza 208, Andrea riaprì gli occhi scorgendo la figura sfocata di Diana e dei suoi genitori li ad aspettarlo.
Si sentì importante e nello stesso tempo si sentì in colpa.
Notò il corpicino esile e sciupato della ragazza che amava, appisolato sulle sue gambe.
Tentò con cautela di sollevarsi ed attirò l'attenzione dei suoi genitori che subito esultarono:
《Sei svegliò!》Gridò sua madre.
《Sh!》Li zittì sotto il loro sguardo esterrefatto portandosi un indice alle labbra, poi indicò Diana.
《Lasciatela dormire!》Sussurrò sorridendo, ma Diana era ormai sveglia e lo fissava incredula.
Si avvicinò con cautela stringendogli le braccia al collo e si lasciò scappare ancora un'altra lacrima, di felicità.
《Non dovevo andar via! Per fortuna stai bene》squittì lei al suo orecchio.
《No, hai ragione Diana, devo farmi aiutare! Scusami, per tutto!》
Agganciò a sua volta le braccia attorno all'ossuto corpo.

Innanzitutto, grazie tantissimo a tutti per i voti, le visualizzazioni, i commenti, i complimenti che mi fate in privato e tutto il resto!♡ Voi siete bellissimi, la storia sta crescendo sempre di più ed io ne sono tremendamente felice.
Inoltre, ho scaricato da poco la versione beta dell'applicazione ed è assolutamente una figata **
Ho provato ad inserire l'audio di alcune canzoni che io ascolterei come sottofondo in alcuni capitoli, se vi va di suggerirmi altri brani, scrivete pure nei commenti!

A presto bellissimi!

Se non è amore non ha nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora