25. SOLO PER LEI.

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"Vorrei dirti, vorrei dirti, quanto vorrei dirti! Ma tu già sai che mi si scioglie il cuore con un tuo solo sorriso, mi si spezza quando penso che non ti avrò più qui. Ti immagino con me ogni notte e ti cerco ogni giorno. Cosa succederebbe se non ti trovassi più?" Davide controllò quella chat, e la ricontrollò, e la ricontrollò ancora. Fissava e ri fissava la scritta "online". Batteva il piede, si accendeva una sigaretta, frustrato.
"Potrei, ed ancora una volta avresti la possibilità di spezzarmi il cuore come nessun'altra ha mai fatto."
Fissò Melissa li accanto a lui che beveva spensieratamente un caffè.
《Lo faccio?》Domandò.
La ragazza si limitò a mimare un ghigno preccupato, senza rispondere; ma in ogni caso non ne avrebbe avuto l'opportunità dal momento che in una scarica di corggio Davide affermò:《Lo faccio!》E scattò fuori dal piccolo box.
Diana fissò Melissa stupita addentando forzatamente un cornetto alla marmellata.
《Perché non l'hai fermato?》Domandò masticando numerose volte il boccone ed arricciando il volto prima di buttarlo giù.
Melissa scrollò le spalle:《Prima o poi dovrà capirlo da solo!》Esclamò.
Diana esausta mollò sul basso tavolino in legno il cornetto che teneva tra le mani, sospirando. Sollevò lo sguardo e si scontrò con quello arrabbiato di Melissa.
《Non ce la faccio, ti prego, è troppo!》Esclamò.
《Manda subito giù quel cornetto!》Gridò Melissa facendola sobbalzare dallo spavento, e subito lo afferrò di nuovo tra le ossute mani per consumarlo ancora.
Melissa si schiarì la voce tornando composta al suo posto.
《Allora, come sta Andrea?》Chiese giocherellano con la tazzina tra le sue mani.
L'espressione di Diana diventò assente:《È strano... diverso! Non ti saprei dire in che senso. Forse è colpa dell'astinenza! Ma non mi va di parlarne》ingurgitò un minuscolo pezzo.
《Tu e Vicky piuttosto...》le lanciò un'occhiata sagace.
Melissa rabbrividì.
《Io e Vicky, cosa?》Domandò preoccupata mentre il suo cuore pompava un po' più forte.
Diana ridacchiò: lei sapeva cogliere in qualsiasi momento lo stato d'animo della sua amica.
《Vi abbiamo viste in spiaggia l'altro giorno》rispose secca elevano le labbra in un grazioso sorrisino che rese Melissa rossa come un pomodoro maturo.
《Cosa ti preoccupa?Sai che tutti noi vi appoggiamo, Mel》la rassicurò mentre masticava l'ultimo pezzo pulendosi le mani su un fazzoletto.
Melissa si incantò a fissare il pavimento con un'espressione criptica sul volto, giocherellando con le sue stesse mani:《È complicato》rispose freddamente facendo aggrottare la fronte di Diana.

《Puoi spiergarmelo, no?》

Melissa scosse la testa:《Esco con lei da poco, ho la testa invasa da milioni di dubbi! Non su di lei, non su di noi, ma su di me! E non vorrei essere immischiata in nessun'altra situazione che me ne procuri altri.》
Quelle parole catturarono l'attenzione di Diana che immediatamente prese posto accanto a lei:《Parla pure!》Gesticolò incitandola a continuare.
Agitata Melissa accolse l'invito dell'amica.
《Non capisco, sul serio! Anni a frequentare ragazzi di ogni tipo, ed ora di punto in bianco arriva una ragazza e mi rende emotiva come mai in vita mia. Insomma, cosa sono? Lesbica? Bisessuale? Può essere che sia la tipica "fase" della mia vita? Perché no, non voglio sia così!》Le sembrò di essersi tolta un macigno dalle spalle.
Diana rise di gusto, sotto il suo sguardo perplesso faticò a riprendersi.
《Io credo di sapere cosa sei!》Rispose ridacchiando ancora.
Melissa la fissò dubbiosa e seria.
《Perdutamente cotta di quella ragazza!》Continuò Diana strappando poi un sorriso dalle labbra dell'amica, che stringendola allegramente tra le braccia, la ringraziò.
Nel frattempo Davide stava giudando nervosamente. Batteva le mani sul volate, fremeva.
"Voi due siete così simili da non poter stare neppue insieme" ricordava le parole di Manu. Giulia, era d'accordo con lui. Come aveva fatto ad innamorarsi dell'unica donna che non lo avrebbe voluto accanto? Le solite strane dinamiche che accompagnavano la sua vita. Qualcuno l'aveva chiamato"fascino del proibito". Fatto sta che c'era di più in ballo di una notte movimentata. Per lei e solo per lei, sarebbe stato disposto a mettere la testa al suo posto. Sarebbe stato disposto a svegliarsi la mattina per portarle la colazione a letto, a rimandare i suoi impegni per passare le serate a guardare pacchianamente le T.V. rannicchiato sul divano, a presentarsi alla sua porta con un mazzo di fiori, per riparare ai suoi sbagli. Per lei, solo per lei.
Il cellulare squillò:era Melissa.
Non rispose neppure, parcheggiò l'auto e quando scese Giulia era già li.
Rimase pietrificato di fronte la sua figura, imbambolato. Gli immensi occhi azzurri come il mare, i riccioli corvini che cadevano morbidi sulle esili spalle, il volto dai lineamenti morbidi quasi da parere infantili. Le arrivava appena al petto. Era così bella e nello stesso tempo così distante. Forse un giorno sarebbe riuscito a raggiungerla.
Giulia scosse la testa:《Cosa c'è?》chiese.

《Perché non rispondi ai miei messaggi?》

Giulia serrò le labbra preoccupata:《Davide, perché insisti ancora? Un po' di distranza da me ti farebbe più che bene》decretò estraendo le chiavi del suo appartamento dalla borsa.
Energia.
Davide di sentiva scorrere energia dentro. Tremava come mai in vita sua.
《Potrei venire con te!》Esplose.
《Potremmo frequentare la stessa facoltà!》Propose.
Giulia intenerita lo fissò e sorrise, concedendosi qualche attimo di silenzio prima di realizzare quanto il ragazzo che aveva di fronte tenesse alla sua persona.
《Davide...》non ebbe modo di continuare a parlare.
《Non andartene》sussurrò lui con lo stesso tono di un disperato.
Sorridendo Giulia lo abbracciò e si strinse a lui.

《Ascolta testone, mi farò sentire, te lo prometto! Ma non devi farlo. Devi scegliere per te stesso, non per me, ne per nessun'altra ragazza!》

Davide si sentiva bene e si sentiva male, ma non potè far altro che annuire e godersi quel momento. Forse quella era solo una scusa, ma Giulia l'aveva detto schiettamente che in un modo o nell'altro, si sarebbe tolta dai piedi. Bastava così. Davide continuava a restare appeso all'amo. Una conclusione era ciò che desiderava più di qualunque altra cosa ma capì che quest'ultima, Giulia non gliel'avrebbe mai data. Così, per quanto quell'ultima frase uscita dalle sue labbra fosse stata così vaga, semplicemente se la fece bastare. Comprendendo che poi infondo il modo migliore per non farsi del male era accettare, ed il modo migliore per dimenticare era continuare a vivere.

"Il mio cuore è ancora sano."

Sono riuscita ad aggiornare *yeah!*
Spero possiate perdonare la mia lentezza, cari pischelli, ma sono fuori città in vacanza e trovo poco tempo per scrivere. Al mio rientro mi farò perdonare uu
Alla prossima!

Se non è amore non ha nomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora