Isabell: storia della ragazza lupo

Problemi di cuore

Da quando Caleb mi ha fatto quella scenata di gelosia non riesco a pensare ad altro. Fino ad oggi non mi ha mai dimostrato nulla, è tutto ad un tratto perde le staffe in quel modo?
Mi sta fondendo il cervello a furia di rimuginarci sopra. Vado avanti e indietro nella mia stanza e per poco non faccio un solco nel pavimento. Adesso basta. L'unico modo per avere una risposta è parlare col diretto interessato.

È ora di pranzo, dunque so già di poterlo trovare nella sala grande insieme a tutti gli altri. Appena entro i miei occhi vedono qualcosa che non mi sarei mai aspettata. Caleb accanto a quella poco di buono di Viola, la quale non fa altro che stargli attaccata come una cozza. Ditemi che non è vero, questo è un incubo bello e buono. Sento che tra poco potrei piangere da un momento all'altro. Ma non voglio dargli questa soddisfazione cosi cerco di mantenere la calma il più possibile. Mi dirigo al mio tavolo, e mi accascio alla sedia accanto a mio fratello. Non riesco a staccare gli occhi da quella scena. Caleb si gira nella mia direzione e si accorge che li sto fissando ed inizia a parlarle all'orecchio facendola ridere, e toccandole ripetutamente i capelli.
Io per la rabbia sto stringendo il coltello e la forchetta talmente forte che rischio di romperli. Devo resistere fino alla fine del pasto poi me ne andrò via da qui il più in fretta possibile.

Durante tutto il pasto, non faccio altro che corrucciarmi per colpa di Caleb. Viktor si accorge del mio stato d'animo e mi mette un braccio sulle spalle.

" Che c'è sorellina, hai litigato col tuo amichetto segreto oppure c'è sotto dell'altro?"

Io gli indico la direzione dove si trovano il traditore e la civetta. Mio fratello capisce al volo e si mette a ridere. Io lo guardo confusa, perché è così divertito dalla situazione?

" Non hai ancora capito Lizzie? Lo sta facendo apposta, è una tattica maschile quella di far ingelosire le ragazze con un'altra donna. Credi davvero che Caleb con la sua intelligenza potrebbe mettersi con quella gallina? È tutta una finzione."

Rimango scioccata per qualche secondo. Allora è tutta una recita? Ora sì che sono proprio furiosa, pur di farmi diventare gelosa come lo è stato lui poco prima, cerca di ferirmi usando questo subdolo trucchetto. Sto per alzarmi per dirgliene quattro ma poi mio fratello mi blocca il braccio. Lo guardo e nel suo viso vedo uno sguardo beffardo. Lo conosco troppo bene, ha in mente qualcosa. Mi risiedo al mio posto e ascolto cosa ha da dire.

" Ascolta sorellina, lo ripagheremo con la sua stessa moneta. Nessuno può permettersi di comportarsi così con te. Ora ci penso io, farò venire qualche mio amico da un altro branco proprio questo pomeriggio. Ci metteremo d'accordo con lui e faremo una bella messinscena."

Sorride sotto i baffi, come se stesse organizzando un piano d'attacco per sconfiggere uno dei suoi peggiori nemici. Ora sì che sono preoccupata. Cosa avrà in mente?

Qualche ora dopo sono davanti al cancello insieme a Viktor ad aspettare questo ragazzo che proviene da uno dei branchi del nord. Chissà che aspetto avrà? Sono proprio curiosa di conoscerlo. Lo vediamo arrivare in lontananza con uno zaino in spalla. Appena si avvicina lo posso guardare meglio. Mamma mia. Sono le uniche parole che mi vengono in questo momento. È alto e muscoloso come una roccia, ha i capelli biondi corti e gli occhi castani. Ma è un dio nordico? Thor sei tu? Gli manca solo il martello ed è a posto.

" Ciao Vik, scusa il ritardo sarei dovuto arrivare prima ma ho avuto un imprevisto lungo la strada. Sai i soliti lupi solitari che cercano di attaccarti per appropriarsi delle tue provviste. Sono riuscito tranquillamente a metterli al tappeto."

Lui e mio fratello si stringono la mano, poi dirige la sua attenzione verso di me.

" Non avevo dubbi Rick sul fatto che li avresti sconfitti, anch'io avrei un po' di timore ad affrontarti senza lasciarci la pelle. In ogni caso cambiando discorso vorrei presentarti mia sorella Elizabeth, è la mia gemella. Spero diventerete ottimi amici."