Capitolo 24

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Mi sveglio grazie al rumore assordante della sveglia. Mi alzo subito, chiamando Ash, che decide di preparare la colazione, mentre io vado a fare una doccia veloce.
Quando finisco, avvolgo l'asciugamani attorno al mio corpo e indosso dei jeans stretti, un maglione rosso e delle nike rosse.
Io ed Ash ci scambiamo i ruoli, quindi io finisco di cucinare e lei fa una doccia.
Esce dal bagno, con dei miei vestiti addosso. Leggings neri, maglione bianco e i suoi anfibi neri.
Dopo la colazione do un'occhiata all'orologio. Sono le 07:15. L'asilo inizia alle 08:00 e le nostre lezioni alle 09:00.
Vado a svegliare Rose. La prendo in braccio e la porto in bagno.
Mentre le faccio una doccia veloce piangucola a voce bassa, ancora assonnata.
«Sai cosa abbiamo cucinato io ed Ash per colazione?»le dico dolcemente.
«No.»dice, mentre si strofina gli occhi.
Sorrido. È così tenera.
La faccio uscire dalla doccia e l'avvolgo in un asciugamani.
«Abbiamo cucinato del latte, biscotti e croissant.»rispondo.
Le si illumina il viso.
«Croissant?!»esclama felice, facendomi ridere.
«Già, i tuoi preferiti: quelli al cioccolato.»
«Mmmh!»dice.
Le asciugo velocemente il corpo e poi la porto velocemente nella sua cameretta.
Tiro fuori dal suo armadio un paio di mutandine rosa, dei semplici jeans stretti e un maglione di lana rosa. Poi, una volta fatta vestire, le faccio indossare un paio di scarpe sportive rosa e bianche.
«Finito!»esclamo.«Adesso vai a mangiare, mentre io ed Ash ci trucchiamo.»
Fa come le dico, ed Ash mi segue in bagno per truccarsi.
Metto l'eyeliner, traccio una linea sottile con una matita nera sulla palpebra inferiore, metto un pò di mascara, giusto per volumizzare le ciglia, un filo di blush arancione e passo la matita rossa sulle labbra, per poi passarci sopra un rossetto rosso e li metto entrambi in borsa, giusto nel caso si togliessero.
Sparecchio la tavola mentre aspetto che Ash finisca di truccarsi e indosso il mio cappotto bianco, per poi mettere la merenda ed una bottiglietta d'acqua nello zaino di Rose.
Recupero la mia tracolla e metto il cappotto rosa a Rose.
Ash corre per l'appartamento, prendendo la sua cartella e il suo cappotto.
Una volta salite sulla mia macchina, accendo la radio, ma col volume basso.
«Mamma, sai che fra qualche settimana finisce la scuola?»mormora Rose.
«Sì, lo so. Ci saranno le vacanze di Pasqua.»rispondo.
«Speriamo che inizi a fare un pò più caldo.»aggiunge Ash.
Arriviamo all'asilo e accompagno Rose davanti la scuola.
Dopo esserci salutate con un bacio, ritorno in macchina, e guido verso l'Università.
Il tragitto verso quest'ultima è silenzioso, e dura pochi minuti.
Alle 08:50 siamo davanti al cancello dell'Università, ed andiamo a lezione.
Entro nella classe vuota e inizio a ripassare per le interrogazioni del giorno.
“Cavolo, fortuna che ho studiato tutto prima.”
La campanella suona e la classe inizia a riempirsi.
Minuti dopo il professore di letteratura inglese non è ancora in classe e arriva qualcuno ad annunciare la sua assenza e che fra pochi minuti arriverà un supplente.
Infatti, minuti dopo, entra in classe un uomo sulla quarantina e, dal suo ghigno malizioso e il modo in cui squadra la maggior parte delle ragazze in classe, si capisce che tipo è.
Certo, è un uomo attraente, ma preferisco i ragazzi giovani.
«Salve a tutti. Sono il vostro supplente di letteratura inglese, Mr Pattinson. Il vostro professore è partito per motivi di salute. Per la fine dell'anno, sarò io a prendermi cura di voi.»sorride malizioso, posando il suo sguardo macabro su di me, facendomi rabbrividire.
“Stiamo fottutamente scherzando?!”
Mi fissa a lungo ed io distolgo lo sguardo, iniziando a leggere i miei appunti.
«Allora... il vostro professore mi ha detto che avrebbe dovuto interrogare. Adesso chiamo qualcuno, dopo l'appello.»
Finito di fare l'appello, guarda i nomi sul registro di classe, scorrendo il dito sull'elenco.
«Clark.»dice.
“Fanculo. Neanche so se è severo o se al primo errore ti incoraggia a continuare tranquillamente. ”
«Chi è Sharon Clark?»chiede.
Alzo la mano e lui sorride, sedendosi sulla cattedra.
«Mi alzo o rimango qui?»chiedo esitante.
«No, no. Vieni qui. Spiegami che cosa avete fatto fin'ora e, per favore, prestami il tuo libro.»
Faccio come dice.
Comincia a farmi delle domande alle quali rispondo colpo su colpo.
«Mmmh... il professore come ti ha valutata all'inizio?»
«Ehm... avevo B.»
«Okay. Beh, per adesso rimane una B. Alla prossima lezione confermeremo il tuo voto e, magari, anche aumentarlo.»sorride.
Volta le spalle alla classe e mi fa un occhiolino, mentre scrive qualcosa sulla sua agenda.
«Puoi andare.»mi congeda.
Ritorno al mio posto, soddisfatta per la mia interrogazione.
Le ore passano e le 16:00 arrivano presto.
Ho fatto altre tre interrogazioni oggi. Tutte andate bene.
Cazzo, neanche al liceo ero così. Mi sento un genio.
La campanella dell'ultima ora suona e io mi sento libera, raccogliendo le mie cose per poi metterle dentro la tracolla. Indosso il mio cappotto ed esco dall'Università, incontrando il supplente di letteratura inglese fuori, che mi squadra.
Il suo sguardo mi inquieta, ma faccio finta di niente e vado verso la mia macchina.
Salgo e poggio la tracolla accanto a me, guidando fino a casa.
Una volta arrivata in casa, trovo Ash e Joe che limonano e mi viene da ridere.
Appena entro in casa, si staccano subito, senza proferire parola, imbarazzati.
Trattengo una risata e poggio la tracolla sul tavolo della cucina.
Mi tolgo il cappotto, poggiandolo sull'appendiabiti.
«Rose?»dico.
«È-è in camera sua.»balbetta Ash.
«Dorme?»chiedo.
Annuisce.
Vado subito a fare una doccia e indosso la mia divisa.
«Potete andare se volete.»dico.
Ash annuisce e si alza, seguita da Joe. Indossano i loro cappotti ed escono dopo avermi salutata.
Vado a svegliare Rose.
«Tesoro, devo andare a lavorare. Devi venire con me.»
Lei apre piano gli occhi, e si stiracchia.
«D'accordo.»dice alzandosi.
Dopo averle messo le scarpe, indossiamo i cappotti e usciamo di casa, dopo aver preso la mia borsa.
Una volta in macchina, guido verso il negozio
Parcheggio la macchina ed entriamo nel negozio, già pieno di gente.
«Rose, tu stai dietro il bancone.»
Meno male che le ho portato un paio dei suoi giocattoli.
Prendo la borsa, dandole i suoi giochi.
«Eri all'Università oggi?»mi chiede Becky.
Annuisco.
Fortuna che il direttore mi permette di arrivare più tardi solo quando sono all'Università. Se così non fosse, sarei stata già licenziata da mesi.
Mi posiziono qui alla cassa.
Una mia collega, Lauren, prende il mio posto alla cassa, mentre io girovago per il negozio, spostandomi nel reparto maschile, aggiustando qualche capo spiegato.
«Ehm... mi scusi?!»una voce familiare dietro di me mi fa rabbrividire.
Mi giro, ritrovandomi davanti Mr Pattinson, il supplente di letteratura inglese.
“Ma cos'ha il karma contro di me oggi?!”
Sul suo viso si apre un ghigno malizioso, abbastanza inquietante.
È anche un pò strano vederlo qui con dei jeans neri e un maglione color crema, dato che a scuola è vestito in modo più formale e professionale.
«Miss Clark! Lavora qui? Non lo sapevo! È un negozio che frequento spesso.»dice.
«Ah... salve, Mr Pattinson. Come va?»cerco di scacciare via la brutta sensazione che provo quando solo vedo quest'uomo.
“Beh, siamo in un luogo pubblico, non può certo farti niente...”
Lo spero proprio.
«Bene. Mi chiedevo se potesse aiutarmi a trovare un paio di jeans stretti.»
«Certo, mi segua.»
Togliendo il fatto che possa essere o no un pervertito... è abbastanza imbarazzante incontrare il tuo professore nel tuo posto di lavoro.
Lo conduco dove c'è metà parete piena di jeans di ogni tipo.
«Prego.»dico.
«Grazie mille, Miss Clark.»sorride.
Torno di sopra e mi sposto ancora alla cassa.
Minuti dopo, è il turno di Mr Pattinson.
“Ma che cazzo, sparirà mai sto pervertito?”
Mi sorride, poggiando sul bancone un paio di jeans, un cappotto e una camicia.
«Sono quaranta sterline.»
Lui paga, porgendomi la cifra esatta e, dopo che gli do la sua busta con la sua spesa dentro, mi fa un occhiolino e va via, dopo avermi detto un grazie.
«Uuh, hai fatto colpo!»mi sussurra Becky all'orecchio.
Faccio una smorfia schifata e lei ride.
«Rose, tutto bene?»mi giro.
Lei annuisce, intenta a giocare.
Sorrido.
Son già le 18:00.
«Mamma.»Rose mi picchietta sulla gamba.«Ho fame!»
«Aspetta, tesoro.»le dico, mentre metto della roba nella borsa dell'anziana cliente davanti a me, che guarda me e Rose sorridendo.
«È sua figlia?»mi chiede.
Annuisco, sorridendole.
«È davvero adorabile.»dice, dopo aver preso la sua busta.
«Arrivederci.»le sorrido.
«Grazie, arrivederci.»dice prima di andarsene.
Vado velocemente nel negozio accanto per comprare un pacco di patatine a Rose e poi ritorno in negozio.
Le do le patatine e torno a fare il mio lavoro.
Intorno alle 19:00 ci sono poche persone e alle 19:30 non c'è nessuno, così chiedo ad Angy se posso andare o se hanno bisogno di aiuto anche se Becky e altre commesse stanno già mettendo a posto.
Lei mi dice che posso andare e prendo la borsa e indosso il mio cappotto, per poi metterlo a Rose.
Saluto le ragazze ed usciamo dal negozio per poi salire in macchina.
Faccio la strada per tornare a casa, notando una macchina nera mai vista sotto il palazzo.
Parcheggio la mia Mercedes al mio solito posto e prendo Rose per mano quando usciamo.
Non so, ma oggi mi sento un pò... intimidita e inquieta. Forse è per Mr Pattinson.
Prendiamo l'ascensore, che ci porta al nostro piano.
Quando le porte dell'ascensore si aprono, rimango scioccata dalla scena davanti a me.

Hello! Stiamo arrivando alla fine, ragazze!! Spero vi piaccia. Devo dirvi una cosa... Sto preparando un'altra fan fiction e la inizierò a pubblicare quando finirà questa. In pratica ho fatto un sogno stanotte e mi ha dato un'idea haha.
È sempre su Harry, ma ce ne ho altre sugli altri. Ce ne ho pure una per Zayn e mi piace la storia, ma non so se ormai ne varrà la pena scriverla...
Anyway, ci vediamo al prossimo capitolo!

Ti odio e ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora