Capitolo 2

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Mi sveglio di soprassalto, rabbrividisco per la paura di quel sogno così reale.

Scendo dal letto e guardo l'orario sul cellulare: 09:30.

Merda.

Corro verso il bagno, faccio una doccia veloce e indosso dei leggings neri, una canotta bianca lunga, dato il caldo, e delle Converse bianche.

Metto un filo di eyeliner, un pò di mascara e metto l'essenziale nella borsa piccola.

Scendo veloce in cucina, prendo un croissant, mangiandolo il più veloce possibile, indosso il mio giubotto di pelle nera e scappo fuori.

Chiamo il taxi e mi faccio lasciare un isolato prima della casa dei ragazzi.

Corro verso la porta e busso freneticamente.

Niall apre la porta e mi guarda interrogativo.

<Sono...sono...scusate per il ritardo...>dico senza fiato.

Maledetta la mia sveglia che non è suonata!

<Non devi preoccuparti.>sorride.

Mi fa entrare e ci dirigiamo in cucina, dove ci sono tutti... in mutande. Oddio. Divento paonazza, con gli occhi sbarrati.

<Oh, ehm... noi ci andiamo a vestire!>scappano tutti al piano di sopra, nelle loro camere. Tranne... lui.

E' ancora seduto al bancone, assieme a Niall, che è vestito.

<I-io ehm... io... comincio a cucinare? Pulire? Ehm...>

Tutto ad un tratto mi sento... timida. Come all'inizio. 

<Beh, sei tu la sguattera qui, non noi.>dice Harry mentre continua a mangiare, senza degnarmi di uno sguardo.

Niall si gira verso di lui e lo guarda male.

<Harry... sei un coglione.>gli dice.

<Che c'è?!>si gira e lo guarda e, per la prima volta, si degna di posare lo sguardo su di me.

In effetti me l'ha sempre detto, che sono una sguattera.

E io l'ho sempre ignorato, esternamente, dentro di me, sto sempre male quando lo dice.

Nel frattempo, gli altri sono scesi e si siedono anche loro attorno al bancone.

Stavano aspettando che io arrivassi per mangiare? Oh Signore, adesso sì che mi sento in colpa.

Vado in salotto per togliermi in giubotto e appoggiare la borsa sul tavolino di fronte al divano.

Torno in cucina.

<Avete già mangiato o-oppure stavate aspettando che arrivassi?>chiedo a voce bassa.

<Cosa ti prende?>chiede Louis.

<Ah..ecco..io..>balbetto aggrottando le sopracciglia. Non lo so neppure io. Forse è stata quell'affermazione a farmi a sentire a disagio. Sì, probabilmente è per quello.

<Harry è stato così coglione da comportarsi come un coglione.>dice Niall.

Non l'avevo mai  visto o sentito così.

<Avanti Harry, per una volta, dimostraci che tua madre ti ha educato. Non che non l'abbia fatto, sei tu che non metti in atto questa cosa.>dice Louis.

Lui sa che se nomina anche solo per scherzo la sua famiglia, Harry reagisce, ma non dice niente, sorprendendo me e credo anche gli altri.

Invece, si alza, scaraventa per terra alcune posate e bicchieri e se ne va.

Ti odio e ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora