L'indomani Steve Rogers e Tony Stark si avviarono alla base della CIA, vennero accolti da Sharon ed Elvett, e trasportati in una delle tante sale di quel maestoso edificio. Steve e Tony avevano dormito entrambi poco e niente, a causa dei notevoli pensieri ed erano stanchi morti.
Quella stessa mattina avrebbero dovuto interrogare Rumlow per capire cosa ci facesse lì dentro e per chi lavorasse, e Steve in più ne avrebbe approfittato per trovare qualche informazione in più su Shadow.
«Caffè?» chiese Tony mentre si versava una tazza.Steve annui, passandosi le mani su gli occhi, forse era già il terzo caffè che beveva nell'arco di tre ore.Sharon ed Elvett si erano volatilizzati, informandoli che sarebbero stati chiamati quando sarebbe giunto il momento d'interrogare Rumlow, mentre per adesso dovevano aspettare in una stanza totalmente fatta di vetri con un tavolo e qualche sedia e fortunatamente la macchina del caffè.
«Dormito male?» Tony gli porse la tazza di caffè bollente. Steve lo ringraziò incominciando a sorseggiarlo. «Sai Rogers penso che tu abbia bisogno di una pausa, di uno svago.»
«Non mi serve una vacanza Tony.» affermò Steve.
«Magari non una vacanza ma magari di un qualcosa, o meglio qualcuno, che ti faccia evadere dalla realtà. – Dovresti rimetterti in pista Cap, non pensare solo ed unicamente ai miei problemi o a quelli di Natasha.» dichiarò nervosamente l'uomo.
Per Tony quelle parole erano veritiere. Era stufo di vedere Cap sempre attento a tutto e a tutti, non si dava mai un momento di pace, mai un momento solo per sé stesso. Alcune volte Tony lo vedeva più come una madre fin troppo attenta che un amico.
«Perché non ci riprovi con Sharon? – Alla fine siete già andati in prima base con quel bacio. – E si Barnes e Sam hanno fatto la spia.» continuò.
Steve guardò il suo amico sbigottito e il suo volto si colorò di rosso per l'imbarazzo. Non sapeva nemmeno lui il motivo per cui aveva baciato Sharon, era un momento difficile e lei era lì, che faceva di tutto per aiutarlo. Ma si era lasciato alle spalle quel bacio con la sua vecchia vita. Sharon era la nipote di Peggy e in più era anche felicemente fidanzata e pronta al matrimonio e a Steve andava bene cosi. Sam e Barnes avevano fatto la spia e adesso Tony lo avrebbe assillato per mesi.
«Tony, Sharon si sta' per sposare.» affermò Steve
«Io se fossi in te non me ne farei problemi.» rispose l'uomo per poi ricevere dal Capitano un occhiata di fuoco. «Ok scusami, alcune volte mi dimentico che sei nato nel 1918. - Ok allora non sarà Sharon Carter, ma hey, guardati attorno ci sono quasi un miliardo di donne che vorrebbero mettere le mani su i tuoi muscoli, ci sarà una che potrebbe piacerti. – Andiamo Rogers sei nella top teen degli scapoli più sexy d'America, sfruttalo.» parlò il filantropo.
Tony alzò le mani in maniera teatrale e Steve pregò che finisse al più presto quel discorso.
«Non voglio trovare una fidanzata, mi trovo bene cosi, e poi non ho tutto questo tempo.» affermò il biondo sorseggiando il caffè.
Tony stava per dire qualcosa ma Sharon Carter entrò nella stanza, i tacchi vertiginosi, il perfetto completo grigio con i capelli biondi perfettamente acconciati. Era una bella donna, Steve di certo non poteva non ammetterlo, ma non sarebbe mai andato oltre i suoi principi morali. Tra lui e Sharon si era creata una perfetta amicizia e a lui andava bene cosi.
«Volevo solo informarvi che Rumlow verrà prima interrogato dello psicologo – poi successivamente potrete interrogarlo voi.» dichiarò la donna cortesemente.
Tony arricciò le sopracciglia. «Da quando un terrorista ha bisogno di una seduta di psicoterapia?»
«E' la procedura Stark, quando avrà finito vi verrò a chiamare io. – Per ora potete assistere tramite quella televisione.» affermò la donna.
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Shadow. // Marvel edition.
ActionShadow è l'assassino senza volto, è l'ombra che si gela nell'oscurità della notte. È silenziosa, letale come un pugnale. Nessuno conosce la sua vera identità e nessuno ha mai avuto il coraggio di capire chi si gelasse dietro la sua maschera. Shadow...