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Steve e Blake partirono quella stessa notte. Fecero le valige per poi rimettersi in macchina e avviarsi verso Perem', una piccola città russa poco distante da San Pietroburgo. Tony aveva rintracciato lì la chiamata di Wanda.

Steve pregava con tutto sé stesso che lei fosse lì e di rivederla, mentre la mente di Blake pensava ancora alla foto che gli aveva inviato Tony, e le domande della donna aumentarono sempre di più.
Era confusa. Spaventata e quella storia le puzzava sempre di più. Aveva ordinato al filantropo di analizzare la fotografia, incitandolo a capire se fosse un fotomontaggio o reale e in più a fare l'analisi della scrittura.



Erano appena le sette del mattino e fortunatamente non avevano trovato chissà quanto traffico. Le coordinate fornite da Tony gli avevano portati in un quartiere molto isolato, con qualche bar e super mercato posto ai diversi lati della strada. Le poche persone che passavano di lì, guardavano Steve e Blake come se fossero degli extraterresti ma passavano di nanzi a loro in religioso silenzio.

«Un bel posto.» mormorò Steve mentre parcheggiava l'auto.

«L'edificio è quello.» Blake indicò con l'indice un edificio rosso, posto a pochi metri da loro. Sporco e quasi decadente.

Steve annuì, prendendo il giaccone marrone anni trenta, per poi indossarlo con cura. Blake aveva indosso la sua tuta di Shadow, legandosi i lacci degli anfibi neri. Si aggiustò la maglia a collo alto per poi uscire dall'auto e aprire il cofano. Dal borsone prese una pistola, caricandola per poi assicurarsi di avere i suoi fidati coltelli al posto giusto. Sopra al borsone nero vi era appoggiata la sua fidata compagna, l'unica che l'aveva accompagnata in qualsiasi parte del mondo.

Blake si sentì come la sua maschera bianca di Shadow la stesse giudicando. Se quella maschera avesse solo potuto parlare, avrebbe urlato tutte le atrocità che Blake Tayler aveva compiuto in quei anni.

La ragazza sospirò per poi prenderla e senza troppe cerimonie si avvicinò al Capitano. Una volta entrati nell'edifico rosso, Blake indossò la maschera salendo le scale dell'edificio a tre scalini alla volta, con Steve che la seguiva. Come per magia sembrava come se gli uccellini avessero smesso di cinguettare, come se il sole avesse smesso di brillare e la nebbia si fosse alzata sempre di più. Come se quando Blake indossava quella maschera l'intero mondo smettesse di vivere.

La porta dell'appartamento 3B era semi aperta. Steve fu il primo ad entrare, cercando di fare attenzione dove lui stesso mettesse i piedi. Sul pavimento malandato c'erano sparsi diversi fogli e vetri, l'arredamento era stato messo completamente sottosopra e la finestra del salotto era stata completamente rotta.

«Io vado di sopra. – Tu controlla qui.» mormorò Steve per poi salire le scale.

Shadow andò in cucina, sfiorando le sue lunghe dita sul tavolo da pranzo, c'era poca polvere, segno che la casa era in quelle condizioni da pochi giorni. L'ombra assassina si avvicinò alla finestra, controllando il panorama. Era un appartamento posto al quarto piano e se una persona volesse scappare dalle finestre non riuscirebbe a sopravvivere all'impatto, ma forse Wanda si.

Nella mente di Shadow c'erano mille teorie, se la Maximoff fosse scappata o se fosse stata rapita. I suoi scarponi neri toccarono i diversi vetri sul pavimento, lei abbassò lo sguardo incrociando una fotografia, con la cornice spezzata in due e il vetro completamente rotto. La foto era leggermente stropicciata e strappata, ma Shadow riuscì ad intravedere i volti sorridenti e sereni di Elisabeth e Wanda. Entrambe non si assomigliavano per niente, i capelli scuri della figlia del Dio degli Inganni contrastava i capelli rossi della Maximoff ma nonostante le loro diversità, Shadow riuscì a percepire come entrambe fossero unite.

L'ombra assassina girò la foto, trovandoci scritta sul retro una piccola dedica e incollata ad essa c'era un'altra foto, che ritraeva però solo un uomo. Un uomo con la pelle completamente rossa, con lo sguardo severo e una gemma che gli brillava al centro della fronte.

Shadow.  // Marvel edition.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora