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Blake dopo aver dato le giuste coordinate a Sam Wilson si posizionò nei sedili posteriori, intenta ad affilare le sue fedeli lame. Aveva indossato in fretta e furia la sua tuta da combattimento, la sua maschera di Shadow era attaccata al braccio e aveva preso una pistola e i suoi fedeli coltelli.

Tony aveva prestato a Kol una tenuta da combattimento di un certo Clint Barton, prestandoli anche un fucile con qualche carica. Entrambi i gemelli Tayler erano tesi fino al midollo, Blake era spaventata a morte all'idea che Sebastian avesse trovato la scuola Xavier, mentre Kol era agitato dall'idea di stringere nuovamente fra le sue mani un fucile, non lo faceva dai tempi dell'Afganistan.

Steve e Blake non si erano scambiati nemmeno uno sguardo. Il biondo si trovava a pochi metri di distanza da lei, intento a scambiare quattro chiacchiere con Wanda. Capitan America sorrideva, rideva e sembrava terribilmente rilassato mentre parlava con la ragazza, sembrava come se tutto quello che si erano detti prima fossero solo unicamente parole che si erano successivamente volatilizzate con il ritorno della Maximoff.

Blake non riusciva a capire se fosse gelosia, non era mai stata gelosa in tutta la sua vita e non riusciva a percepire quel sentimento, ma tanto sta' che quella situazione la stava facendo particolarmente innervosire.

Natasha Romanoff si avvicinò alla donna, accomodandosi proprio di fianco a lei. Le passò un pezzo di stoffa per avvantaggiarla nella pulizia delle sue armi. Blake le sorrise, mormorandole un semplice "grazie" per poi continuare a quello che stava facendo. L'aiutava a buttar fuori tutti i pensieri negativi che la stavano oltrepassando.

«Sai – anche io ci ho messo un bel po' di tempo. – Per le donne come noi, sono più complicate queste cose.» incominciò a parlare la spia russa, posandosi con la schiena alla copertura nera del Queenjet, con le braccia conserte e le gambe accavallate.

Blake la guardò con un sopracciglio alzato, osservando come quella tuta nera fosse perfettamente fatta apposta per la Romanoff, come se fosse la sua seconda pelle. «Non siamo delle semplici donne, cresciute fra campi e fiori – abbiamo avuto un'infanzia e un'adolescenza difficile, per noi è complesso rapportarci a questi sentimenti, come l'amore. – non abbiamo avuto il tempo di conoscerlo.»

«L'amore è per i bambini.» affermò acida la Tayler per poi infilare con tenacia il suo coltello nello stivale.

Natasha fissò Blake per qualche istante, con le labbra incurvate in un sorriso. Si rivedeva tanto in quella ragazza. «Anche io dicevo cosi, un tempo. – Ma poi la vita ha voluto farmi cambiare idea, ho incontrato Bucky, sono morta per salvare il mio migliore amico e l'interno universo, sono risorta e adesso sono qui, che cerco di godermi ogni mio momento possibile.» gli occhi verdi della Vedova si posarono sul Sergente Barnes, intento a parlare anche lui con Steve e Wanda.

Blake notò come la donna fissasse l'ex Soldato d'Inverno e viceversa, sembrava come se i due potessero solo comunicare con lo sguardo, c'era una complicità che nessuno riusciva a spiegare e per la ragazza tutto ciò era incredibilmente meraviglioso.

«Ci ho messo del tempo prima di ammettere a Bucky e soprattutto a me stessa che provavo qualcosa per lui, che tutto andava oltre una chimica fisica o altro. – Steve è un uomo complesso, ha molti pregi e tanti altri difetti, e tra questi è lo scarso tempismo. – Tu sei una che ha sofferto tanto Blake, ma dopo un po' dobbiamo anche capire che la vita non è solo nera e che noi possiamo concederci un po' di felicità.» la Vedova Nera indicò con l'indice prima sé stessa e poi Blake, rivolgendole uno sguardo gentile e amichevole.

Blake si morse il labbro inferiore, guardando con la coda dell'occhio Steve, per poi abbassare nuovamente lo sguardo.

«Forse non sono io quella che vuole.» mormorò.

Shadow.  // Marvel edition.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora