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La mattina seguente Blake venne svegliata dalle prime luci del mattino, con i raggi solari che penetravano dalla finestra. La ragazza allungò la mano al sul fianco, trovando l'altra parte del letto vuota ma ancora calda. Si alzò, passandosi una mano su i capelli arruffati, mentre Steve, con indosso già i pantaloni e una canottiera bianca uscì dal bagno emanando vapore da di esso.



«Hey.» mormorò il biondo, quasi sorpreso nel vederla già sveglia.

«Ciao.» rispose al saluto la ragazza, imbarazzata e cercando di coprirsi con le lenzuola.

Nella mente di entrambi erano ben memorizzate le immagini della sera precedente e onestamente nessuno dei due sapeva da dove iniziare, che cosa dire.

«Prima sono uscito, ho preso dei caffè e qualche ciambella. – Il bagno è libero se vuoi farti una doccia.» balbettò Steve cercando di mantenere le distanza, come se avesse paura di non riuscirsi più a controllare con Blake nei paraggi.

La ragazza annuì solamente, mormorando un misero "Okey" per poi correre nel bagno e chiudersi dentro.

«Merda.» mormorò la ragazza appoggiandosi con la schiena alla porta per poi scendere eretta fino al pavimento. Si toccò le braccia e il petto, ricordando le mani di Rogers sfiorarla in qualsiasi punto, le sue labbra erano gonfie e arrossate e si sentiva stremata ma allo stesso tempo felice come se fosse appena scesa da una nuvola di zucchero filato.

Immagini della sera precedente la fecero arrossire e imbarazzare. Era cosi confusa e non sapeva nemmeno lei come dare una spiegazione logica a tutto ciò che era successo. Che fosse stato un "incidente"? – Ma non si fa sesso per incidente, specialmente con un collega di lavoro!
Forse Steve era lì ed è successo e basta. L'ha colta in un momento di debolezza. O forse Blake provava qualcosa che nemmeno lei riusciva a spiegarsi?

La ragazza passò diversi minuti sotto la doccia, un po' cercando di schiarirsi le idee, un po' cercando di non incontrare Steve Rogers, ma sarebbe capitato comunque e prima o poi avrebbero dovuto affrontare quel discorso.

La ragazza indossò un paio di jeans scuri, cambiandosi successivamente le garze e disinfettando la sua ferita, ancora le bruciava in una maniera madornale, ma fortunatamente stava guarendo. Dopo aver indossato la sua maglietta nera, la ragazza uscì dal bagno, trovando Steve seduto sul bordo del letto, vestito anche lui con abiti casual, mentre osservava il muro bianco.

«Mi ha chiamato Sam. – Natasha e Bucky stanno venendo a prenderci, saranno qui fra pochi minuti.»

Blake annui mentre si preoccupava di rimettere a posto il proprio borsone, dando le spalle al Capitano.

«Blake – dovremmo parlarne.» si fece coraggio successivamente l'uomo.

«Oh forse no. – Non dobbiamo per forza aprire il discorso.» affermò la ragazza continuando a fare quello che stava facendo.

Steve si alzò dal letto, affiancandola. «Blake – tra noi è successo qualcosa, qualcosa d'importante. – Magari dovremmo capire, approfondire la situazione, non lasciarla insospeso.»

Blake si morse il labbro, decidendo finalmente di guardare l'uomo, nella sua postura perfetta, con la barba scura che gli dava l'andatura da uomo vissuto e con gli occhi chiari che gli incorniciavano il volto scolpito da Michelangelo.

«Tu hai provato qualcosa?» Blake domandò.

«Non lo so. – Si.» affermò incerto il biondo. «Tu?»

Blake abbassò lo sguardo, incerta anche lei su che cosa rispondere. Dentro di lei vivevano una marea di sentimenti differenti, complessi e strani, che Blake non aveva mai provato in vita sua. Odiava non comprendersi, odiava non riuscire a dare una spiegazione logica alle cose, e Steve la stava mandando completamente fuori di testa con il suo sguardo fisso. Blake cercava di pensare ad una cosa ragionevole ma non riusciva a concentrarsi con le labbra di Steve che continuavano a richiamarla e a pregarla di baciarlo.

Shadow.  // Marvel edition.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora