Eight

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L'alta figura posava davanti allo specchio dentro all'ascensore.
I capelli biondi gli ricadevano ordinati davanti al viso, lasciando liberi gli occhi color cioccolato di fissare la pulsantiera con i vari piani.

Il corpo fasciato da un completo elegante d'ottima fattura color blu scuro e sotto, una camicia bianca senza cravatta ne colletto.
Elegante ma non troppo. Detestava le cravatte già ai tempi dell'università in Thailandia, gli sembrava che lo soffocassero.
La sua guardia del corpo lo sorpassò per fargli strada quando, arrivati al piano, l'ascensore si aprì.

Joss non lo degnò nemmeno di uno sguardo ma semplicemente a passo spedito, lo superò procedendo verso il suo studio. Sapeva perfettamente la strada e quella pagliacciata lo infastidiva solo.
Piegò le labbra in un sorriso sghembo nel vedere e sentire le reazioni attorno a lui e che la sua presenza stava facendo.
Era il figlio di uno dei fondatori della Yumex, un importante colosso nell'industria della tecnologia e nella produzione di cip elettronici di ogni tipo.

La sede centrale ovviamente era a Bangkok mentre quella di Chicago era quella Americana, aperta per facilitarne le vendite ed i contratti nel nuovo mondo.
Vide tutte le segretarie sbavare per lui, l'unico rampollo di quella famiglia ricca sfondata, ma solo lui era consapevole della verità.
Sorrise verso una di loro che diventò tutta rossa, si stava divertendo a prendere in giro quelle povere oche giulive attaccate ai soldi, inutili arrampicatrici sociali.

Lui era lì per un disegno più grande. Aveva faticato, facendosi del male per poter realizzare ciò che per lui era più importante di qualunque altra cosa: la vendetta.

L'uomo che lo aveva affiancato in tutto quel trafitto, dal parcheggio fino a lí, al 43° piano, lo accompagnò, se così si può dire, davanti la porta del suo ufficio.
Il biondo vi entrò senza dire né grazie né  crepa e chiuse dietro di sé la porta.
L'ufficio era molto sontuoso e dotato di tutti i comfort, compresa una saletta per riposare. Scaffali pieni di libri, un divano enorme dove poter intrattenere i clienti, ed una scrivania in legno massello, anch'essa molto massiccia, dov'erano appoggiati, il telefono, il laptop, penne e tutte le cose che potevano servirgli, compreso il libro contabile dell'azienda.

Lentamente s'avvicinò e prese quel libro per sfogliarlo.
Il viso concentrato, gli occhi scorrevano, leggendo tutte le voci ed i vari nomi d'azienda presenti in quel quaderno.
Come immaginava, lui ed il suo socio avevano ragione e le voci che aveva sentito erano meravigliosamente reali.
Si lasciò sfuggire una risata.

Tutti i suoi studi, tutti i suoi progetti avevano portato i loro frutti ed ora era pronto per poter effettuare il colpaccio.
Mancava solo un piccolo dettaglio all'appello, uno studio legale a cui rivolgersi.

Ma aveva avuto il nominativo da un suo cliente proprio lì di Chicago.
Si spostò con eleganza sbottonando l'unico bottone della giacca per poi sedersi sulla grossa sedia in pelle.
Un braccio poggiato sul bracciolo d'essa mentre l'altro verso il viso dove la mano sfiorava il labbro inferiore.
Meglio chiamarlo, così lo metto al corrente della cosa prima che arrivi. Voglio chiudere sta faccenda il prima possibile.

Pensò prendendo dalla tasca interna della giacca il suo cellulare.
Lo sbloccò e vide che c'era un messaggio, si stupì di non aver sentito l'apparecchio suonare, ma in fin dei conti, la città era molto trafficata e nel tragitto solo in ascensore aveva trovato il più totale silenzio.
Aprì il testo e non rimase sorpreso. Sapeva perfettamente chi fosse.

Unknown: Hey "solo Joss", ciao! Sono Wat,il ragazzo dell'aereo! Volevo dirti che io e la mia compagnia d'amici andremo in un locale dopo domani! Che ne dici? Ti unisci? ;)

L'espressione si fece buia e malefica ed un sorriso sadico comparve sul suo viso.

<< Com'è che aveva detto...? Si sarebbe finalmente confessato al suo amore ... Tsk>>

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