Sixteen

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I loro respiri affannosi sembravano uno solo, i loro cuori battevano all'unisono, i loro corpi caldi ancora uniti perché non volevano staccarsi.
La mano di Joss era poggiata sopra quella di Thale a sua volta a contatto con  il vetro di quell'enorme finestra.
La stringeva, come stringeva con l'altra il fianco del bruno portando i loro corpi a stare uniti godendo l'uno del calore dell'altro.

Quanto gli era mancata quella sensazione? Troppo.
Era come se avesse di nuovo ricominciato a respirare, come se si fosse ricordato cosa voleva dire avere un cuore che batteva.
Thale era suo, era di nuovo suo, era sempre stato suo.
L'aveva capito guardandolo negli occhi, l'aveva sentito dall'intensità dei baci, dal profumo della pelle, dal tono dei suoi gemiti.
Da tutto.

Alzò il viso che poggiava sulla schiena del bruno posando le sue labbra sulle sue spalle e lasciò dei dolci e teneri baci, risalendo lentamente verso il collo, fermandosi a dare l'ultimo sulla sua guancia.
Le braccia si spostarono e cinsero entrambe Thale per i fianchi, abbracciandolo da dietro.
Non aveva intenzione di lasciarlo andare.
Avrebbe voluto restare così a godersi quel profumo così dolce, vedere e sentire quella pelle incresparsi e diventare d'oca al solo sfiorarla, sentire il suo respiro, il suo cuore attraverso il contatto dei loro corpi e godersi quel solleticare dolce sul suo naso, dei suoi morbidi capelli.
Era il paradiso quello?

Nessuno parlò, ma non perché ci fosse imbarazzo, i loro pensieri in quel momento erano molto lontano dal rendersi conto di dettagli come, il loro rapporto,la situazione ed il luogo in cui si trovavano. Si stavano invece concentrando sulle meravigliose emozioni che provavano , troppo presi e troppo ingordi per interromperle.

Thale si lasciò completamente andare a quelle coccole così dolci, ai teneri baci ed a quel caloroso abbraccio sentendosi riempire da una sensazione di completezza.
Sentiva i pensieri complicati e negativi bussare nella sua testa, ma non voleva pensarci in quel momento.
Prese l'iniziativa e si mosse, sentendo il biondo uscire da dentro si lui e con un certo rammarico uscì un leggerissimo lamento dalle sue labbra ed un suono rauco da quelle del biondo.
Ma non importava, lui voleva vederlo in volto,voleva annegare ancora in lui, morire definitivamente guardandolo negli occhi.

E così fu. I loro sguardi s'incontrarono e Joss maledì il bruno per averlo fatto, ora lo voleva ancora di più di prima.
Si morse il labbro inferiore, quei occhi neri lucidi, stavano divorando e risucchiando all'interno della loro oscurità la sua anima.
Senza resistere e senza esitazione, Thale uní di nuovo le loro labbra, baciandolo con voglia, disperazione ed esigenza.
Non voleva che tutto quello finisse, non voleva tornare alla realtà, non voleva tornare a com'erano prima, ovvero due sconosciuti.

Sentiva il suo cuore in bilico, come se interrompendo quel contatto, la sua vita potesse finire ed il suo muscolo pulsante, potesse smettere di battere per sempre.
Era esagerato sì,ma le parole di Joss erano vere.
Lui era suo, per sempre, anima, corpo, cuore, tutto.
Ormai era segnato, legato a lui, probabilmente era qualcosa di morboso, di strano, sbagliato, ma era il loro modo d'amarsi.
Ed entrambi non potevano farne a meno.

Jos non ci mise molto a ricambiare il bacio, le loro labbra ricominciarono a prendersi, mordersi, le lingue ad attorcigliarsi, inseguirsi e gustarsi.
Thale portò le braccia dietro il collo del biondo portando le mani dentro i suoi capelli  tirandoli un pochino, mentre Jos stringeva a sé il bruno dai fianchi, sentendo il suo demone interiore risvegliarsi di nuovo.
Voleva staccarsi e riprendere il controllo di sé, avrebbe dovuto rimettere quella distanza tra di loro, avrebbe dovuto ascoltare la sua ragione, ma non riusciva più, non voleva e quel mostro lussurioso ormai sveglio dentro di lui, non gliel'avrebbe più permesso, il suo cuore non gliel'avrebbe più permesso,quei sentimenti così prepotenti e forti non l'avrebbero più concesso.

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