Alla fine non l'aveva visto né incrociato.
Era abbastanza scontata come cosa, lo sapeva, ma sperava di poterlo almeno scorgere da lontano.
Era più forte di lui. Quel morboso desiderio di poterlo vedere di nuovo, di poter guardare dentro quei occhi neri come il carbone.
Se non fosse stato per il destino, avrebbe condotto la sua vita proseguendo per la sua strada senza voltarsi indietro, magari riuscendo a dimenticarlo una volta che avesse finito con suo padre ed il padre di Chan e Yang.Invece il fato aveva altri piani per loro.
Non solo aveva fatto in modo che lui, ancora una volta, potesse mettersi in mezzo alla vita del bruno per merito della sua possessività e gelosia, ma aveva fatto in modo di farli incontrare.
Ma la verità era sempre la stessa ed una sola: Thale era suo.
Il solo pensiero che qualcuno avesse mai potuto osare toccarlo, averlo, guardarlo, baciarlo, l'aveva sempre mandato in bestia.
La sua era gelosia cieca e folle, stata buona solo dal fatto che erano stati distanti e non aveva potuto vederlo. Occhio non vede e cuore non duole no? Un cazzo. Il suo cuore aveva sempre sanguinato per quella distanza, aveva sofferto ed aveva intrapreso strade sbagliate contornate da un po' di sano autolesionismo sentimentale, facendosi bambole di pezza per divertimento, cercando di colmare quell'enorme vuoto dentro si sé.Tutto fino a quel momento.
Il momento in cui i suoi occhi avevano finalmente incontrato quel buio, quel nero meraviglioso da cui voleva essere inghiottito per tutta la sua esistenza.
Strinse i pugni e salutò il signor O'Riolan con una stretta di mano.
L'uomo gli aveva detto che avrebbe iniziato ad indagare a modo suo e l'avrebbe chiamato a breve per dirgli di eventuali novità o comunque informarlo su quando erano pronti per portare il tutto davanti al giudice.
Con la mente piena di pensieri chiamò l'ascensore sulla sinistra per scendere al piano terra dove, a quanto pareva, lo stava aspettando già Wat.Che scocciatura.
Non era per niente felice d'avere tra le croste quel cretino, ma non avrebbe dovuto sopportarlo a lungo, sarebbe solo bastato un qualcosa per poter allontanarlo definitivamente da Thale. L'ascensore arrivò, entrò e scese giù continuando a pensare a qualcosa d'abbastanza crudele.
Le parole di Song gli vennero in mente in una frazione di secondo, ma lui era bravo a zittire il proprio senso di colpa per una visione più grande.
Thale era troppo buono e perfetto per un essere come Wat e se allontanarlo da lui avrebbe voluto farlo soffrire tantissimo, era disposto a farlo.
Poco importava se l'avrebbe odiato per sempre.
Nemmeno lui era diventato una persona degna di nota ed ormai, non aveva più nulla da perdere.Si morse il labbro screpolato abbastanza violentemente, tanto che del sangue cominciò ad uscire, gli occhi fissi davanti a sé, fissavano le porte scorrevoli dell'ascensore senza però vederle veramente.
Prese passo portandosi verso l'uscita scorgendo la figura del castano,proprio accanto all'entrata, che notandolo, gli fece un enorme sorriso.
Non vedo l'ora di toglierti quello stramaledetto sorriso dalla faccia bastardo.Il biondo celò il suo vero io dietro una maschera abbozzando un sorriso molto tirato che però venne interpretato da Wat come un sorriso timido e discreto.
Il più grande lo guardava affascinato, squadrandolo per bene.
Vestito elegante sembrava quasi più grande di lui, essendo alto, aveva quel portamento naturalmente elegante che gli donava particolarmente.
Gli andò incontro salutandolo,<< Ma sai che stai proprio bene vestito così? Ciao!>>
Joss alzò un sopracciglio piegando le labbra all'insù in un presuntuoso sorriso,
<< Ovviamente. Ma io sto bene con qualcunque cosa, ricordatelo.>>
Wat rise, quel lato così arrogante ed altezzoso del biondo non gli dava poi così tanto fastidio.
Se lo poteva decisamente permettere.
Lo sguardo del più grande si posò sul volto del minore, notando la piccola ferita sul labbro inferiore del biondo.
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DeepLove
RomanceSequel della storia "Underlove" La storia è di purissima invenzione, i contenuti sono per adulti ed è una BoyLove.