Twelve

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Chan osservò bene i lineamenti ed il viso di Thale. Era la sofferenza fatta a persona, gli occhi segnati e quel pallore lo facevano sembrare malato.
Buttò fuori un sospiro esasperato e fece di nuovo la domanda pazientemente ,poggiando una mano sulla spalla dell'amico,

<< Thale ti prego, guardami e dimmi che cosa ti è successo..!>>

Il bruno si morse il labbro inferiore tirandolo in dentro con i denti.
Nonostante avesse bisogno di parlare con qualcuno, non voleva dare inutili grattacapi a Chan, men che meno dicendogli di Joss.
Se solo l'amico l'avesse saputo, si sarebbe incazzato come una bestia, Thale l'aveva già potuto vedere, ed era stato spaventoso.

Inoltre in quel periodo, era pure impegnato con lo studio ed i vari esami, dargli inutili pensieri non era il caso.
Abbozzò un sorriso forzato, lasciando andare quel labbro carnoso diventato rossissimo in totale contrasto con il volto pallido e gli occhi segnati,

<< È colpa mia...non ti preoccupare Chan... Mi sono.. ritrovato a pensare di nuovo a Jos vedendo un cliente che gli somigliava molto ..>>

La gola era secca e sentiva quel nodo insopportabile. Non aveva guardato negli occhi l'amico, non ce la poteva fare. Non voleva dare inutili pensieri a nessuno, quindi si sarebbe tenuto tutto dentro.

<< Thale...>>

Chan non seppe cosa dire, gli sembrava tutto molto strano. Che fosse ancora così preso dal passato da trovarsi così? Oppure, come gli diceva l'istinto, aveva per davvero incontrato Joss e non voleva dirgli nulla?
Lui era molto insensibile e più forte di carattere rispetto al bruno, forse, non poteva arrivare a capire, ma forse poteva provare a comprendere.
Avrebbe comunque indagato e tenuto d'occhio il giovane. Quel suo evitare di guardarlo un po' lo insospettiva.
Avrebbe chiesto ulteriori informazioni a Song.
L'abbracciò lo stesso, cullandolo un pochino.
Thale, a quel gesto, ricominciò a piangere come un fiume in piena. In quel momento,oltre alla sofferenza, s'era aggiunto il senso di colpa per aver mentito all'amico.

<< Ascoltami... Rimani qui ancora qualche giorno. Alla scusa da trovare con gli altri,  ci penso io. Sei troppo turbato, hai bisogno di prenderti i tuoi tempi..>>

<< Ma->>

<< Niente ma. A Wat ci penso io. È inutile farti vedere da lui quando piangi ancora per il tuo ex, giusto?>>

Thale non disse nulla, non annuì nemmeno. Se ora si trovava in quella situazione, lo doveva soprattutto a Wat, che a quanto pareva era in atteggiamenti molto intimi con il biondo.
Possibile che il destino potesse essere così crudele con lui? Su 7 miliardi di persone sulla terra, proprio loro due dovevano incontrarsi?
Il bruno chiuse gli occhi a fronte dell'ennesima fitta agli occhi data dalla stanchezza.

E se avesse frainteso? Magari erano amici già fa prima. Lui non aveva mai parlato a Wat di Joss, poteva essere.
Per cosa stava realmente così male? Per il fatto di sentirsi tradito? Wat si era dichiarato e non aveva visto nulla di compromettente alla fine.
Che il problema fosse la presenza di Jos in quel fastidioso quadretto?

Riaprì gli occhi lucidi, da cui si lanciavano giù quelle dannate lacrime e si schiarì la voce cercando di fare andare via quel gracchiare dalla sua gola che gli rendeva il tono molto rauco,

<< Hai ragione. Va bene, cercherò comunque di farmi sentire..>>

Doveva riprendersi e cercare di essere più obbiettivo e meno emotivo nei confronti di quel problema, avrebbe addirittura chiesto direttamente se fosse stato necessario.
Non voleva più essere preso in giro, non avrebbe lasciato che accadesse ancora. Prese la decisione di chiamare Wat appena Chan fosse andato via, voleva sapere dal più grande in modo chiaro, il perché di quella scena.
Fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto, anche a costo di chiudere quel rapporto a cui teneva tanto.

★★★★★★

Solo, di nuovo. Era successo tutto rapidamente per i suoi gusti, quella sera, preso dal momento, sarà stato l'alcol misto alla confusione, aveva detto al bruno che gli piaceva e che era innamorato di lui.
I suoi occhi, che volevano solo vedere riflesso negli occhi dell'altro il suo amore corrisposto, li vide solo lampeggiare un sentimento che era totale panico.
Da lì in poi, Thale scomparve con lui. Certo, frasi di circostanza,l'aveva salutato con un sorriso forzato arrossendo vistosamente in viso, ma non aveva accennato a nulla.

E lui si era ritrovato solo, per la terza giornata consecutiva. Era molto irritato. Perché lo stata evitando così? Non meritava per lo meno un po' d'attenzione? Era così che il bruno voleva trattare i suoi sentimenti? Come se fossero spazzatura? Si era lamentato un po' con Song via messaggio, e l'amico l'aveva rassicurato dicendogli che probabilmente Thale si sentiva troppo timido per affrontarlo subito e di dargli tempo.

Tempo. Non gliene aveva dato fin troppo? Aveva passato tre anni a stargli dietro, ad ascoltarlo, aiutarlo, sostenendolo in tutto ciò che faceva,ed ora doveva ancora aspettare?
Era irritato, ma soprattutto era infastidito per essersi lasciato andare così quella sera.
Si era sentito confuso dalle parole del biondo, dalla sua presenza, da quell'attrazione così opprimente che sentiva quando si trovava di fronte a lui.
Si erano anche visti, era andando a prenderlo nel pomeriggio aspettandolo davanti ad un grattacielo pieno di uffici.
Erano andati a fare un giro e lui era completamente assorbito dal biondo in tutto e per tutto, pendeva dalle sue labbra nonostante, come al solito, il biondo non fosse di tante parole.
Si prese la testa tra le mani e si tirò su dal divano dov'era steso.
Il silenzio dell'appartamento faceva da sfondo a quel quadretto così patetico.

Tutto questo è solo colpa tua, pensò tirandosi un po' i capelli castani con le mani.
Lo pensava davvero, aveva capito che si trovava in una situazione davvero spiacevole, ma nonostante ciò, non aveva intenzione di smettere.
Alla fine, le attenzioni che voleva, Thale sembrava non essere intenzionato a dargliele, quindi perché doveva avere occhi solo per lui?

Certo, la persona che l'aveva conquistato e che aveva totalmente catturato il suo interesse era il suo ex, quello che gli aveva spezzato il cuore, la causa di tutta la sua sofferenza, ma lui cosa ne poteva?
Sbuffò. Era davvero un gran casino e non sapeva davvero che pesci pigliare.
Prese il telefono per vedere se per caso Thale gli aveva risposto ma vide che il messaggio non era nemmeno ancora stato visualizzato.
Aveva deciso di vederlo quel pomeriggio per poter parlare e chiarire, ma il bruno lo stata totalmente ignorando.

Caratterialmente Wat era molto simile ad un bambino, se non riceveva le attenzioni che richiedeva, andava altrove a cercarle. Per lui, vista la situazione dal suo punto di vista era nella ragione. Era stato accanto ad un persona senza limitarsi in nulla, si era dichiarato ed era stato  ignorato da quand'era arrivato a Chicago, per cui perché avrebbe dovuto farsi tutti quei problemi, non aveva mica nessuna colpa.
Prese il cellulare e scrisse un messaggio, nella speranza che l'altra persona, al contrario del bruno, gli rispondesse.

+W4t+ : Mi sto annoiando, ti va di uscire a fare un giro?

Jo$s: Perché non lo chiedi al tuo amore?

Wat rimase di sasso a quella domanda, non tanto perché non aveva chiesto a Thale, ma perché gli sembrava che quella parte della frase, "tuo amore", stonasse riferita al bruno.
Ancora inconsapevole di ciò che realmente voleva ed immaturo per accorgersene totalmente, rispose facendo il furbo,

+W4t+ : infatti lo sto chiedendo a te ;)

Le labbra sottili si piegarono in un sorriso cretino. Aveva esagerato? Ovviamente stava scherzando, anche se la risposta gli era uscita fuori in modo molto naturale.
Si alzò in piedi andando verso il frigo a prendere un po' d'acqua. Passarono 5 minuti ma non ricevette risposta.
Un po' si preoccupò, ma decise di non scrivere subito, altrimenti avrebbe fatto una brutta figura, ma il pensiero che il biondo si fosse in qualche modo offeso lo convinse a scrivere rapidamente un messaggio nella speranza che fosse in tempo per aggiustare il tiro,

+W4t+ : ovviamente scherzavo eh

Ma nonostante passassero ben 30 minuti quasi, non ricevette comunque risposta.
Nel frattempo si era fatto la doccia, si era vestito, sistemato i capelli pronto ad uscire.
Si toccò nervosamente le ciocche dietro il capo, arricciando quello che riusciva ad arricciare con il dito mentre osservava il telefono , nella speranza che suonasse con il solito "bip" del messaggio, ma niente.

Rassegnato si spostò verso la camera , che condivideva con Thale, anche se per la seconda volta, ne aveva potuto godere lui solamente perché il bruno aveva deciso di dormire in un hotel vicino al lavoro per aver fatto troppo tardi. Per lo meno questo era ciò che Chan aveva detto in chiamata a Song e di conseguenza anche a lui.
Trovava assurdi quei ritmi lavorativi, convinto sempre più di non averci mai nulla a che fare.
Giunse in camera e prese il portafoglio, se nessuno voleva uscire con lui, l'avrebbe fatto lui da solo.

Improvvisamente, il cellulare suonò, era una chiamata.
Mise veloce il portafoglio dentro la tasca e corse letteralmente verso il tavolo in soggiorno avvicinandosi sempre di più a quello schermo che s'illuminava e suonava, Ti sei deciso finalmente

Pensava che fosse il biondo, ma quando prese tra la mani il telefono, l'espressione sul suo viso da euforica, cambiò.
Chi lo stava chiamando non era Joss, ma Thale.
Se fosse stato davanti ad uno specchio, avrebbe potuto vedere chiaramente la delusione stampata sul suo viso.
Si riprese quasi subito e rispose con tono allegro,

<< Hey Thale! >>

[<< Ciao Wat...!>>]

Anche uno stupido come Wat notò che nel tono di voce del bruno ci fosse qualcosa che non andava, Thale era sempre gioioso, sia per chiamata sia via messaggio, per cui, chiese leggermente preoccupato,

<< Tutto ok? Perché ti sento giù? È successo qualcosa al lavoro?>>

Dall'altro capo del telefono si udì un sospiro leggero ma un po' trattenuto e lo strano silenzio che ne seguì lo rese un pochino ansioso.

[<< Ascoltami Wat... vengo subito al punto... Ieri... Ti ho visto in giro con Joss il mio ..ex ragazzo. Cosa...cosa ci facevi assieme a lui?vi conoscete?>>]

Una doccia fredda o un immersione nel profondo oceano artico, avrebbe avuto lo stesso effetto.
Come diavolo era possibile? Ed ora? Cosa gli avrebbe risposto?
Possibile che in una metropoli come Chicago, il mondo fosse così piccolo?
Si morse il labbro lasciandolo andare quasi subito cominciando a sudare.
Optò per la mezza verità, se stava chiedendo probabilmente dimostrava che il bruno fosse geloso di lui,  quindi si schiarì la voce e con finto stupore esclamò,

<< Thale cosa stai dicendo...? Tu e Joss stavate insieme..? è incredibile...io, io davvero Thale, non lo sapevo! Ci siamo conosciuti per caso sull'aereo da Bangkok diretto qui, ed abbiamo fatto amicizia...!>>

[<<Amicizia...?>>]

<< Si! Gli ho anche proposto di uscire con noi quella sera che siamo andati al locale, per fortuna non si è presentato...meno male a questo punto!>>

Dall'altro lato dell'apparecchio,il bruno era completamente senza parole. Quindi era tutta una coincidenza? Aveva frainteso? Eppure,conoscendo Joss, era difficile che avesse fatto amicizia così infretta, era socievole, ma anche molto selettivo con le persone. Ma era anche vero che le persone potevano cambiare ed il biondo con lui, era sempre stato una metamorfosi continua.

<< Io... Mi dispiace Thale! Non avevo idea di chi fosse! Scusami...! Ti prego, dimmi che non hai pensato male di me?>>

Dentro di sé si sentiva un verme a mentire così, ma non poteva dire la verità.

[<< I-io...niente Wat, scusami, lascia perdere...>>]

<< Ti prometto che non lo rivedrò mai più! >>

Se Thale avesse detto che non si sarebbe sentito sollevato dalla promessa del più grande, averebbe mentito. Non voleva impedire al più grande di vedere nessuno, ma Joss, non avrebbe potuto supportarlo. Fece comunque uno sforzo sovraumano, perché non riusciva proprio ad essere egoista.
Alla fine non poteva impedire a nessuno nulla, non ne aveva nessun diritto.

Stava per risponderle quando Wat lo interruppe e frettolosamente gli disse,

<< Scusami Thale, ne parliamo più tardi, ho un avviso di chiamata, potrebbe essere mia mamma !>>

[<<Oh, sì! Tranquillo, va tutto bene,a più tardi.>>]

Riattaccarono ed il cellulare di Wat riprese a suonare subito dopo.
Sorrise e rispose,

<< Hey Jos! >>

★★★★★★

Finalmente aveva finito!
Tirò un sospiro di sollievo per essersi tolto quell'esame dalle croste.
Portò una mano in tasca per prendere il suo elastico nero,mentre con un colpo di reni si sistemò lo zaino in spalla.
Tre ore d'esame scritto e lui aveva fatto fatica perché la sua mente non era proprio limpida.

Si legò veloce i capelli uscendo dalla facoltà salutando ogni tanto qualche compagno di corso con cui aveva instaurato un rapporto superficiale dato dai vari lavori di gruppo.
Era preoccupato per Thale e non aveva fatto altro che pensarci tutta la mattina. L'aveva lasciato in hotel con quello sguardo perso e quel l'aura molto triste attorno a sé.
Sembrava di nuovo vuoto come tre anni prima.
Si morse l'interno della guancia mentre portò le mani all'interno delle tasche dei jeans per prendere cellulare e sigarette.
Sicuramente il suo sesto senso non mentiva, altro che collega che somigliava a Joss, Thale si era trovato davanti il biondo, altrimenti una reazione del genere non se la poteva spiegare...

Prima ancora d'accendersi la sigaretta, prese il cellulare e chiamò Song, nella speranza che gli rispondesse, doveva chiedere a lui di vedere, cosa che non era ancora riuscito a fare.
La linea era libera, portò il cellulare tra la guancia e la spalla mentre tirava fuori con le labbra una sigaretta dal pacchetto e con entrambe le mani tirava fuori l'accendino per poi avvicinare la fiamma verso la sottile stecca tirando un po' di fumo per avviare la combustione.

Prese una bella boccata rilasciandola subito dopo,quando dall'altro capo del telefono una voce profonda e dolce rispose,

[<<We micetto, allora? Com'è andato l'esame?>>]

Chan sbuffò esordendo, << quante volte devo dirti di non chiamarmi così? Tutto molto bene comunque, ascolta Song, hai tempo?>>

[<< in che senso? Devo passare a prenderti?>>]

<< No, no tranquillo, verrò io da te, che ho promesso a Thale di andarlo a prendere al lavoro, ho bisogno di sapere se per caso Joss è venuto lì da voi in studio.>>

[<< Cos-? Che cosa diavolo stai dicendo? No, non ho visto nessun biondo qui, perché? Che succede?>>]

Chan sospirò mentre prese un'altra boccata di fumo,

<< ... Thale non sta bene, mi ha detto che ha avuto una ricaduta vedendo un cliente che somigliava molto a Joss lì al lavoro. Ti giuro Song era distrutto...! Puoi per favore cercare di vedere se ciò che dice è vero? Perché io penso->>

<< Che invece sia proprio Joss.>>

<< Esatto.>>

Song rimase un attimo in silenzio, poi riprese parola e disse tranquillamente,

[<< Hey.. cerca di non preoccuparti troppo. A differenza dell'altra volta, stavolta possiamo stargli vicino ed aiutarlo, adesso devo staccare , stasera me ne parli meglio. Io intanto comincio ad indagare un po' ok? Non siamo nello stesso ufficio, ma le voci qui corrono. Uno come Joss non passa inosservato.>>]

Chan sorrise, il maggiore sapeva sempre come accontentarlo e cosa dire per farlo stare sereno. Era vero, a differenza della scorsa volta, poteva stargli vicino ed aiutarlo qualora fosse successo qualcosa di brutto.

<< Grazie Song...!>>

Disse sincero, quando una mano maleducata gli tirò via dalle labbra la sigaretta che stava fumando.
Una chioma bionda ed un paio di occhi azzurri come il cielo più sereno di Chicago gli apparvero di fronte.
Con uno sguardo impertinente, il biondino, si mise quella sigaretta in bocca, inspirando il fumo per poi lasciarlo andare quasi in faccia a Chan.

<< Che cazzo? Coff, coff...!>>

<< Grazie Channy, ne avevo proprio bisogno!>>

<< Razza di pazzo bastardo! Come cazzo ti permetti..?!>>

[<< Chan?! Chi è? Che succede?>>]

Lo interrogò Song dall'altro lato del telefono che aveva sentito tutto in modo chiaro. Chan, visibilmente incazzato, esordì,

<< un fastidioso insetto si è preso una confidenza che non doveva prendersi. Adesso lo sistemo io, a dopo Song.>>

Chiuse la chiamata, lasciando il più grande interdetto e nervoso dall'altro lato del telefono.
Gli occhi color nocciola di Chan, si puntarono sulla figura di Erik davanti a sé, lanciandogli uno sguardo glaciale.

<< Eddai Channy, non guardarmi così! Abbiamo anche appena condiviso un bacio indiretto! Non sei felice?..>>

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