Osservava come incantanto la superficie lignea della scrivania mentre le lunghe dita sfioravano le labbra.
Incantato e soprapensiero.
Il tempo era agli sgoccioli, nel pomeriggio avrebbe avuto il processo che tanto avevano bramato lui ed il suo socio dai capelli biondi.
Aveva programmato sempre ogni secondo, minuto, ora del suo tempo, ogni gesto, ogni espressione, nella sua intera vita.
Il problema era che, arrivato a quel punto, i suoi nervi stavano cedendo.
Era indeciso e non era da lui, aveva sempre avuto ben chiaro il suo percorso ed era sempre stato deciso il suo modo d'agire. Ma ora non sapeva se essere sincero oppure no.-- << Sei pazzo forse? Sapevi e ti sei tenuto questo segreto per così tanto tempo?>>
Jos era esterefatto e non riusciva a crederci. Sbatté il fascicolo sopra la scrivania passandosi una mano tra i capelli disperato.
<< Questo cambia tutto, può essere un arma contro di noi...ma più di questo... Chan lo sa?>>
Chiese infine il biondo, guardando il suo socio negli occhi, che a sua volta ricambiava lo sguardo con rassegnazione e preoccupazione. Serio e composto arricciò le labbra rispondendo con tono flebile in un sospiro colpevole,
<<No.>>
Jos sbuffò sonoramente cominciando ad andare avanti ed indietro per lo studio.
<< se sei preoccupato per il processo, non devi, gl'investitori ne sono stati messi al corrente, l'azienda di mio padre è in pugno->>
<< Non hai capito nulla. Non sono preoccupato per questo. Ti conosco, non avresti trascurato un dettaglio simile se non avessi avuto un piano B o C... Il problema è Chan. Devi dirglielo.>>
Il maggiore abbassò lo sguardo, mentre Jos con cautela s'avvicinò a lui mettendogli una mano sulla spalla,
<< Tu non hai idea di quanto Chan ti ammiri e voglia bene. Questo è un qualcosa che non cambierà mai, ma ha il diritto di saperlo.>> --
Quel ricordo era vivido nella sua mente e ciò non fece altro che fare riaffiorare la sua paura, quella che suo fratello, perché sí, anche se non erano fratelli da parte di padre, per lui, Chan rimaneva comunque la cosa più cara al mondo e lui l'avrebbe sempre considerato tale, non avrebbe più voluto avere nulla a che fare con lui.
Il loro rapporto era stato rovinato molte volte da altre persone e da lui stesso, costretto a prendere le distanze da lui per proteggerlo dalla violenza e stupidità di un padre non meritevole d'essere chiamato così.Poggiò esausto il corpo contro lo schienale della sedia lasciando andare anche il capo all'indietro portando lo sguardo perso verso il soffitto.
Non poteva mollare proprio in quel momento, sapeva che prima o poi tutto ciò sarebbe successo e che lui avrebbe dovuto parlare.
Jos aveva ragione, anche se quello suo e di Chan era un rapporto particolare, che era stato minato più volte, entrambi, avevano sempre trovato la maniera di recuperare.
Era probabile riuscire a farlo anche stavolta?Chiuse gli occhi. Ormai la decisione l'aveva presa, indipendentemente dal risultato e dalla reazione, gli avrebbe parlato.
Sospirò di nuovo, tirò su il capo , riaprí gli occhi e prese il cellulare.
Fece scorrere le dita e premette il nome del fratello attivando la chiamata.
Ogni squillo dall'altra parte, provocava un fremito al suo cuore.
Nervoso si morse il labbro inferiore, quando l'ennesimo squillo entrava nel suo canale uditivo senza alcuna risposta. Stava per riattaccare quando,[Eccomi! Scusa il ritardo nel rispondere fratello, che succede?! Problemi con il processo?]
Il tono di Chan era il solito, tranquillo e rilassato ma anche leggermente indagatore, forse credeva che potesse esserci qualcosa che non andava .
Il maggiore ebbe un tuffo al cuore nel sentirsi chiamare così affettuosamente "fratello" e senza troppi giri inutili di parole, arrivando subito al sodo disse,
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DeepLove
RomantikSequel della storia "Underlove" La storia è di purissima invenzione, i contenuti sono per adulti ed è una BoyLove.