Capitolo 12 - Festino alla Cornucopia (Parte 1)

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Si crogiolava al sole, cullata dall'incessante ipnotico gorgoglio dell'acqua.

Pescò alla cieca una barretta energetica dallo zaino, appoggiato alla base della grossa pietra accanto a lei, mentre col binocolo scrutava le pendici del vulcano. Quasi tutti i tributi si erano inerpicati lassù. Chissà perché poi? Solo per morire di caldo ed esalazioni sulfuree.
Iniziava a pensare che lì da qualche parte ci fosse un centro benessere con acque termali che quelli le avevano tenuto nascosto.

Per questo motivo si era accampata al fiume, nel punto più vicino al versante lavico. Appena quegli incoscienti avrebbero avuto sete, sarebbero andati dritti da lei, nascosta tra le rocce.
Un uomo, che poco prima aveva ucciso un'avversaria gettandola nella lava, era già caduto nella sua trappola.
Il suo cadavere giaceva sotto un cespuglio, a qualche metro di distanza. L'aveva trascinato lì per evitare che qualcuno lo vedesse e si insospettisse; aveva anche cancellato accuratamente ogni macchia di sangue versato. L'acqua del fiume si era tinta di rosso solo per alcuni secondi, poi la corrente aveva portato via con sé ogni prova di quel delitto.

D'un tratto, una voce metallica riecheggiò nell'Arena: «Attenzione Tributi, attenzione! Al tramonto ci sarà un festino alla Cornucopia. Non sarà un'occasione di poco conto, ognuno di voi ha un disperato bisogno di qualcosa, e noi intendiamo essere ospiti generosi.»

Ecco, dopo allenamenti imbarazzanti, provini con Strateghi rincoglioniti e comparsate televisive con conduttori dalla discutibile presenza scenica, ci mancava solo una festa.
Odiava i party, quei posti pieni di ragazzi ubriachi e sudati che ballano e ti si strusciano addosso. Rabbrividì al solo pensiero e le parve quasi di sentire la nauseante puzza di ascelle e alito alcolico.

Che senso aveva, poi, fare una festa? Non erano lì per massacrarsi a vicenda?
Quella doveva per forza essere opera di quel coglione dello Stratega toscano. Zombieland aveva detto che era stato lui a dirottare gran parte dei fondi sul settore delle bevande. Probabilmente gli era avanzata qualche caraffa di Mojito e voleva disfarsene.
C'era da ammettere, però, che i suoi Aperol spritz erano davvero buoni.
Fece una smorfia di odio al ricordo dello scherzetto del Tavernello. Appena uscita di lì sarebbe andata dritta da quel Paolo per fargliela pagare: l'avrebbe costretto a bere a forza quel dannatissimo vino in cartone. Fino all'ultima goccia.

Un ghigno malvagio le increspò le labbra e i suoi occhi azzurri furono attraversati da un lampo di follia.

Si alzò in piedi e tirò fuori dallo zaino la confezione in Tetra Pak. Magari al festino avrebbe trovato proprio quello Stratega e il suo Aperol, e avrebbe potuto anticipare la propria vendetta.

Un rapido pensiero attraversò il suo cervello e si immobilizzò.
Festino... dove aveva già sentito quel termine?
Dei vaghi ricordi le affiorarono nella mente: si trovava nella sua stanza, qualche giorno prima della partenza per Capitol. Ray si era talmente fissato con quei Giochi, nel tentativo di farla desistere dall'andarci, che si era messo a guardare tutte le compilation sul Dark Web di "the best moments of Hunger Games". Quel maledetto logorroico non era stato zitto un attimo e aveva fatto per tutto il tempo la telecronaca a voce alta di ciò che stava guardando. Proprio in quell'occasione aveva nominato quel fantomatico "festino alla Cornucopia".
Cos'è che aveva detto? Che era solo una trappola: non era altro che la distribuzione di un misero dono a ogni Tributo. Lo scopo principale era in realtà quello di attirare tutti i partecipanti nello stesso punto, per dare il via a un massacro in grande stile.

Quella non era una festa per i contendenti, ma per i telespettatori.

Puntò gli occhi sul voluminoso zaino. Aveva già viveri e armi in abbondanza. Non necessitava di altro.
Solo una cosa le mancava: più azione. Non aveva fatto scorrere abbastanza sangue per i suoi gusti, ma alla Cornucopia avrebbe sicuramente trovato ciò che agognava.

At the Hunger Games (Parodia) - La ragazza dagli occhi di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora