La ragazza guardò Jean andarle incontro a una velocità sorprendente, pronto per infliggerle un fendente di katana.
Non si lasciò intimidire da quell'incremento di livello. Indietreggiò disinvolta, come in precedenza.
Nella radura riecheggiò un acuto rumore metallico e avvertì un poderoso, quanto inaspettato, colpo sulla gamba.
Abbassò lo sguardo incredula. La lama le aveva raggiunto la coscia. Nella sua traiettoria, però, aveva impattato sulla catena che ciondolava al suo fianco, impedendo alla spada giapponese di affondarle nelle carni.
Come poteva essere? Era certa di averlo schivato.
Puntò gli occhi sull'avversario: dopo l'affondo, Jean aveva fatto un mezzo passo in più.La ragazza non fece in tempo ad allontanarsi, che lui le fu di nuovo addosso.
Riuscì a ripararsi con la propria arma, ma il cacciatore di Giganti era ormai divenuto una furia: fece scattare le dita della mano libera e balzò a sinistra, per poi fendere di nuovo l'aria verso di lei, che non riuscì a schivarlo abbastanza in fretta, infliggendole un superficiale taglio sulla schiena. Continuò così, colpendola altre due volte e provocandole delle ferite di lieve entità, che lei quasi non percepì, sopraffatta dall'adrenalina e l'eccitazione della battaglia.Poi le andò addosso frontalmente.
La ragazza deviò la spada con la catena e per una frazione di secondo incrociò gli occhi in quelli di Jean.
Era certa che lo sguardo fiero e carico di follia che incendiava le iridi del giovane, fosse lo stesso che aveva lei.La pensavano allo stesso modo. Non avrebbe mai voluto ucciderlo, ma quella battaglia doveva finire per forza con un vincitore e un vinto.
Non perché lo dicevano le regole di quello stupido Gioco, ma per il loro onore.Le dita di Jean scattarono.
Lo anticipò in maniera inaspettata: scagliò entrambi i capi della catena direttamente contro di lui. Il peso sinistro lo centrò alla mano, facendogli perdere la katana, mentre l'estremità destra gli si avviluppò al collo.
Gli andò addosso e gli puntò le scapole contro la schiena, poi tese la catena con tutta la sua forza.
L'altezza del giovane fece sì che il cappio lo tirasse sia all'indietro che verso il basso, flettendogli pericolosamente la spina dorsale.Jean portò le mani sulle spire metalliche nel tentativo di contrastarne la stretta, mentre la spinta della schiena dell'avversaria gli impediva di spostarsi.
Saliva e schiuma rosata iniziarono a sgorgargli attraverso i denti serrati, colandogli lungo la mandibola.La ragazza continuava a tirare, ma qualcosa le impediva di infliggergli il colpo di grazia.
Nel profondo, non voleva togliere la vita a quel giovane. Non sapeva nemmeno se fosse un assassino. Uccideva i Giganti, certo, ma non era la stessa cosa.
Chiuse gli occhi e abbassò il capo, in cerca di una soluzione, mentre stringeva con forza la catena, divenuta viscida per il sangue di cui era coperta.«Maledizione, Jean, liberati subito e uccidi quella babbana psicopatica!»
La voce isterica di Lily la raggiunse. Spalancò di colpo le palpebre, si era quasi dimenticata di quella stronza.
Con un ultimo sprazzo di energia, Jean riuscì ad afferrare un piccolo pugnale che conservava nella manica della tutina e tentò di piantarlo nella coscia dell'avversaria. Il primo affondo le provocò uno squarcio sul pantalone e una lieve abrasione sulla pelle; il successivo colpo alla cieca, invece, andò a segno con un profondo graffio.
Lei, con una smorfia, tirò con più forza la catena, costringendo il giovane a far cadere a terra il coltello per riportare le mani sul cappio che gli stava segando il collo.
Alzò gli occhi, che rilucevano glaciali di adrenalina e follia.
Lily era in piedi immobile a una decina di metri davanti a loro, con l'arco e la sua ultima freccia già in mano, pronta per scoccarla contro colui che sarebbe uscito vincitore da quello scontro. Non aveva importanza chi, ciò che contava era che i due si sfiancassero il più possibile a vicenda, lasciando l'ultimo senza più energie, incapace di contrastare il suo attacco. A quel punto, con la scomparsa dei due più pericolosi avversari, lei avrebbe trionfato e sarebbe tornata tra le braccia del suo amato Severus.
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At the Hunger Games (Parodia) - La ragazza dagli occhi di ghiaccio
ComédieE se l'ironica, strafottente e letale ragazza dagli occhi di ghiaccio partecipasse agli Hunger Games? Dimenticatevi lacrime, disperazione, nascondigli sugli alberi e scoiattoli alla brace; questa è tutta un'altra storia. Prendete una manciata di Tri...