3. Problemi per Carola

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Quella mattina mi svegliai di soprassalto.

Avevo fatto un incubo -abbastanza bizzarro adesso che ci pensavo- dove arrivavo in ritardo a lezione con Rudy per le assegnazioni della settimana e il mio professore diventava -nel vero senso della parola- un mostro grande e grosso, simile a un enorme lupo dagli occhi rossi.

Mi alzai di fretta, non accorgendomi delle ragazze che ancora dormivano, troppo presa dalle mie paranoie.

Arrivai in cucina qualche minuto dopo dove regnava il silenzio assoluto.

Feci per aprire la porta ed uscire quando venni richiamata da una voce alle mie spalle.

-Ma dove vai?-
Chiese Elisabetta con la voce assonnata e i capelli in disordine.

Mi bloccai sul posto.

-A lezione.-
Dissi confusa.

-Ma sono le 7.-
Disse lei esasperata.

-Certo che hai proprio la testa tra le nuvole.-
Obiettò facendomi leggermente arrossire.

-Già.-
Un ciuffo entrò nel mio campo visivo proprio dietro alla figura della ragazza.

Quando incontrai gli occhi di Alex le mie guance diventarono ancora più rosse.

Decisi di sedermi con calma aspettando Rea, avevamo lezione alla stessa ora ed entrambe con Rudy.

Seduta al bancone della cucina osservavo di sfuggita i movimenti di Alex che si muoveva agilmente dietro ai fornelli.

Piano piano la casetta si iniziò a popolare di voci e risate.

-Buongiorno Ali.-
Venne a salutarmi Albe con un bacio sulla guancia.
E a ruota dopo di lui anche Mattia e Tommaso che si sedettero vicino a me.

-Com'è che sei già pronta?-
Mi chiese il ballerino di latino americano mentre portava alle labbra la tazzina di caffè che gli aveva teso Alex.

Proprio a quest'ultimo rivolsi un'occhiata che mi fece arrossire nuovamente.

-È solo che la nostra Alice spesso e volentieri sta nel paese delle meraviglie.-

Intervenne proprio il cantante che mi fece arrossire maggiormente.

DI NUOVO.

Certe volte lo odiavo proprio.

Iniziavo a preferirlo quando non mi parlava affatto.

Dopo quelle parole se ne andò, lasciando sul volto dei 3 ragazzi una faccia perplessa che si puntò su di me.

Mi dileguai dalla questione accorgendomi della voce di Rea nella stanza di fianco.

Mi alzai alla svelta, prima che uno di loro potesse fare domande, prendendo la ragazza sotto braccio e uscendo, dirette agli studi.

Rudy aveva voluto parlare prima con Rea, così io rimasi in sala relax -ancora vuota- ad aspettare Serena.

Non dovetti aspettare molto perché il sorriso della ballerina entrò nel mio campo visivo nel giro di qualche minuto.

-Oggi super puntuale vedo.-
Mi prese in giro.

-Ok, ho recepito il concetto...adesso potete smetterla?-
Chiesi implorante con un accesso di sorriso.

-Ali vai tu in sala 3.-
Rea era rientrata dopo una mezz'ora dandomi il cambio.

Mi affrettai a raccogliere il mio quadernetto e dirigermi verso la porta, che si aprì qualche istante prima che potessi poggiare la mano sulla maniglia.

Non siamo soli //ALEX//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora