28. Vecchie pagine di un libro

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I giorni seguenti alla puntata non cambiarono il rapporto tra me e il ragazzo, nonostante lui avesse cantato una canzone che aveva scosso il mio cuore, non riuscivo ancora a parlare con lui senza sentirmi presa in giro.

Sapevo che per lui non fosse stato facile cantare quella canzone, ma con me era sempre stato vero, sincero, conoscevo quella parte di lui.

Lui era sempre stato sincero con me, nonostante sapessi che non fosse facile per il ragazzo dimostrare i suoi sentimenti.

Perciò continuavo a chiedermi se magari mi fossi immaginata tutto.
Che fosse solo nella mia testa e io e il tenebroso cantante non fossimo mai stati insieme.

Sarebbe stato molto più semplice così.

Peccato che invece le cose stavano proprio come le ricordavo, reduce da notti insonni dove Carola era dovuta venire a dormire nel mio letto per calmarmi.

Lui era l'unico a sapere di mio padre, e nonostante sapesse quanto avessi sofferto mi aveva spezzata a metà.

Mi aveva rotta ancora di più di quanto già non lo fossi.

Mi sentivo a pezzi.
Mi sentivo sola, abbandonata.
Anche se sapevo di non esserlo.

E questo mi tirava su, sapere di non essere sola.

Avevo Carola, Serena, Aisha, Luigi, Sissi.

Avevo delle persone al mio fianco, e questo bastava.

E avevo mia papà, che sapevo per certo, non mi avrebbe mai lasciata sola.

Sospirai. "Questa volta ti sei sbagliato"
Pensai tra me e me, riferendomi alla mia rosa rossa, che a detto sua sarebbe dovuta essere Alex.

Mi scappò una risatina.

Come poteva tutto questo essere vero?

Non mi ero innamorata spesso nella mia vita, eppure mai mi ero sentita come mi sentivo con lui.

Mi morsi il labbro inferiore trattenendo le lacrime.

Basta.

Non avrei più pianto per lui.

Adesso era tempo di pensare a me stessa e alla musica.

~•~

Quella sera mentre preparavo la cena aiutata da Aisha e Sissi mi sentivo isolata.
Mi ero racchiusa nella mia bolla, non stavo nemmeno ascoltando le due ragazze al mio fianco.
Rimanevo concentrata su quello che facevo.

<<Hey.>>
La mia bolla si spezzò quando Sissi mi posò una mano sulla spalla, risvegliandomi dai miei pensieri.

<<A cosa pensavi.>>
Mi chiese Aisha.

<<Niente...>>
Mi limitai a dire.

Ma vidi i loro volti poco convinti.

<<Pensavo alla puntata...>>
Dissi una mezza verità.

<<Pensavi ad Alex.>>
Disse semplicemente Sissi, e quella verità mi fece raggelare.

Perché era vero.

Pensavo a lui.

Il mio silenzio stampa parlava per me.

<<E dai Ali, perché non vai a parlargli.>>
Le parole di Aisha mi sembrarono estremamente scontate eppure così difficili.

Non siamo soli //ALEX//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora