8. Apri gli occhi

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Mentre tornavamo a casa quella sera ero stranamente rilassata mentre camminavo a braccetto con Mattia.

Stavamo entrando a metà novembre e inevitabilmente si stava avvicinando il mio compleanno che, ironia della sorte, era il 23 dicembre.

Ma in quel momento non me ne preoccupai.

Ero serena.

~•~

Io e Luigi ci eravamo messi subito all'opera per preparare la cena non appena entrati in casa.

Luigi era davvero simpatico e adoravo parlare con lui.
Sembrava mi capisse sempre, anche solo osservando i miei semplici gesti quotidiani, come fare il caffè, o come cercavo di mascherare il mio stato d'animo.

Ma quella sera non nascosi il mio sorriso.

Per una volta, quel sorriso era sincero e non me lo sarei negato.

Dopo cena si erano chiusi tutti nelle loro stanze, stravolti dalla giornata che avevamo passato.

Io invece ero ancora carica di adrenalina e non riuscivo proprio a pensare di andare a dormire.

Anche Alex doveva essere del mio stesso avviso, lui che era rimasto in giardino e fissava il vuoto pensando a chissà cosa.
Non si era minimamente accorto che lo stavo osservando dalla vetrata della cucina.

Mi decisi allora a chiamarlo.

Si sarebbe congelato stando fuori con solo una felpa.

Quando sentì la scatto della maniglia si voltò nella mia direzione.

-Vieni dentro, si muore di freddo qua fuori.-

Mi fece un'alzata di spalle.

-Perchè dovrei? Sto bene qui.-
Mi chiese con un tono leggermente provocatorio.

La mia mente stava lavorando per trovare un modo per convincerlo ad alzarsi.

Poi mi si illuminarono gli occhi.

-Ti va di suonare qualcosa?-
Chiesi dolce, riferendomi al pianoforte.

Parve pensarci su ma non si mosse di un millimetro, rimase lì a fissarmi mentre me ne tornavo dentro.

Mi misi comoda davanti al piano, quando sentii la porta aprirsi un sorrisetto soddisfatto mi nacque sulle labbra.

Si mise seduto accanto a me e i nostri corpi si sfiorarono.

-Sai suonare?-
Mi chiese.

-Un pochino.-

Sorrise iniziando a intonare una melodia che riconobbi immediatamente.
Era la sua canzone, di cui conoscevo ormai ogni singola nota.

Qualche volta innamorati
Con gli occhi di quegli angeli
Anche se non conosco il loro volto
Ma la gente sì, certe gente
Dice di sì

Lo avevo stupito iniziando a cantare la sua canzone.
Lasciandolo poi cantare la parte successiva.

Ho una palma davanti a me
Ma non sono al mare
Sai perché
Qualche volta mi piace portarmi
Dei pezzi via con me
Via con me

Nella parte successiva, la nostre voci si fusero come fossero una sola.

Passano treni qui di fronte a me
Ma non sono
Quelli che mi portano dove sei
Dove sono io
Dove voglio io

Non siamo soli //ALEX//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora