21. New year togheter

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Il Natale era passato ed era andato molto meglio di quello che pensavo

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Il Natale era passato ed era andato molto meglio di quello che pensavo.

Non mi era mai piaciuto il Natale: dover affrontare quelle interminabili cene e sorridere a tutti i parenti fingendo di stare bene.
Soprattutto dopo la morte di papà, il Natale era diventata una tradizione per ricevere gli sguardi dispiaciuti di tutti, cosa di cui non avevo bisogno.

Ma questo Natale era stato diverso, era stato magico.

Lo avevo passato con delle persone che condividevano il mio stesso sogno e passione, non avrei potuto chiedere di meglio.

Ero chiusa in camera con Sissi e Dario, mentre la ragazza mi faceva una treccia.

-Ragazzi venite ad aiutarci?-
Entrarono Carola e Alex, chiedendoci aiuto con la preparazione per la "festa" di Capodanno.

Sissi terminò la mia treccia e per mano a Dario uscirono insieme a Carola, mentre Alex si sedeva sul mio letto osservando i miei movimenti.

Andavo da una parte all'altra della stanza, cercando i miei trucchi che erano sparsi per la camera.
Trovai il mascara per terra, il correttore sul comodino, l'ombretto sul cuscino di Serena e il rossetto nel cassetto del comodino.

Alex ridacchiò osservandomi.

Mi sistemai davanti allo specchio del bagno, tenendo la porta aperta, in modo che il cantante potesse vedermi.

Sentivo i suoi occhi addosso anche di spalle.

Sentii dei passi avvicinarsi, fino a quando il volto di Alex non comparve nello specchio, dietro di me.

Gli sorrisi mentre mi passavo il rossetto rosso sulle labbra.

Chiuse la porta entrando completamente nel piccolo spazio.

Si avvicinò ulteriormente abbracciandomi, posando la testa sulla mia spalla.

Io non lo stavo considerando, concentrata com'ero a mettere il rossetto.
Per attirare la mia attenzione mi posò un bacio sulla spalla, poi sul collo e sfiorò con le labbra il mio orecchio.

-Sei bellissima.-
Sussurrò, con voce calda e delicata.

Indossavo una gonna color oro e una maglietta trasparente che lasciava intravedere il mio reggiseno. Tutto sorretto dai miei amati tacchi a spillo.

-Ale, sta fermo.-
Lo ammonii io ridendo per far scemare l'imbarazzo mentre cercavo di mettere il rossetto senza sbavarlo dappertutto.

Mi voltai verso di lui, ritrovandolo pericolosamente vicino al mio viso.

Portò automaticamente le mani sui miei fianchi e si sporse in avanti per posarmi un bacio sulle labbra.

Un bacio dolce all'apparenza, che divenne mano mano più passionale.

Portai le mani tra i suoi capelli, che mi solleticarono le dita.

Le sue mani vagavano sul mio corpo, quando si fermarono poco sopra il mio ombelico, all'estremità della gonna.

Non siamo soli //ALEX//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora