3. Se fossi tu

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Il giorno seguente Kenma stava aspettando Kuroo fuori casa e alla domanda dell'amico sul motivo per cui la sera prima se ne fosse andato senza aspettarlo né avvertirlo, si inventò che si era ricordato all'ultimo di dover fare una cosa per la madre e che quindi era corso a casa da solo.

"Potevi almeno scrivermi un messaggio, ti ho aspettato come uno scemo finché Yuki non mi ha detto di essere l'ultimo."
"Scusa." L'idea di Kuroo in sua attesa lo aveva reso più felice del dovuto.

"Comunque, cambiando argomento, stasera ho intenzione di chiamare Hiroko."

Ecco che quel briciolo di gioia si dissolse in un istante. Sperava che l'amico avrebbe aspettato di più, che questa nuova persona sarebbe entrata nella sua vita il più tardi possibile. Si sforzò però di seguire il suo pensiero della sera precedente e si finse interessato, chiedendogli cos'avesse intenzione di dirle.
"Non so, mi inventerò qualcosa al momento, forse vuole uscire a bere qualcosa o a guardare un film. Sai che non sono molto esperto in queste cose. Se fossi tu la mia ragazza, sarebbe molto più facile ahahah!"

Kenma aveva accennato un sorriso forzato per tagliare il discorso.

-

Quella sera, dopo cena, Kenma si era rintanato in camera, sotto le coperte, e aveva ripensato a quella frase. "Se fossi io la sua ragazza...".

"Potrei davvero uscire con Kuroo in quel modo? Come fidanzati? Essere il suo ragazzo?"

Non aveva mai pensato a cose del genere, forse perché Kuroo era sempre stato tutto suo e non aveva mai avuto bisogno di definire nulla. Aveva sempre pensato che avrebbe trascorso il resto della vita insieme a lui, che non si sarebbero mai separati e che ogni litigio si sarebbe risolto.

Però non aveva mai pensato che la loro relazione avrebbe potuto essere qualcosa che andava al di là della semplice amicizia. E poi lui non era gay.

Cioè.

Effettivamente non si era mai interessato più di tanto alle ragazze... ma nemmeno ai ragazzi.
A parte a Kuroo. Ma anche Kuroo era solo un amico. Il migliore amico che avrebbe potuto desiderare, la persona più importante della sua vita, ma pure sempre un amico. Non provava attrazione fisica per lui... o forse...

All'improvviso nella sua testa risuonò la voce di Kuroo, soltanto un sussurro, soltanto una parola: "Gattino".

Gli venne la pelle d'oca.

La voce di Kuroo continuava a ripetere quella parola all'infinito nella sua mente, non riusciva a fermarla.

Qualcosa si mosse sotto le coperte.
Kenma dovette andare in bagno.

Kuroo quella mattina arrivò in ritardo - κυrοκεnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora