18. Kuroo quella mattina arrivo in ritardo

987 67 22
                                    


-eccoci all'ultimo capitolo: propongo di leggerlo ascoltando "In Luv With U" di Finn-

"Cosa fai a casa, Kenma?" Kuroo aveva un sorriso a 32 denti e quando aveva detto quella frase gli era tremata la voce.
"Direi che la sorpresa è riuscita!"

Kuroo si affrettò a entrare. L'amico si appoggiava a delle stampelle perché ancora era debole e di certo la sua costituzione già gracile in partenza non aveva aiutato.

I due si erano spostati in camera di Kenma, che aveva confessato che era stato difficile non rivelargli tutto la sera prima, in ospedale.
"Da quando lo sapevi?"
"Me l'hanno detto poco prima del tuo arrivo, ieri pomeriggio. Scusa ma non ho avuto il tempo di comprare nulla. Però mia madre ti ha preso questo, non so cosa sia", disse mentre gli porgeva un pacchetto.

"Allora avevo quasi indovinato. Tua madre è sempre così gentile."

Il pacchetto era morbido e leggero e Kuroo lo aprì subito. Al suo interno c'erano due berretti invernali.
"Credi che abbia capito?", continuò.
"Che cosa?"
"Come "che cosa"? Che ci amiamo!"
Kenma rise: "Scusa, volevo solo sentirtelo dire!".

"Baka", rispose Kuroo scherzosamente, mentre estraeva il berretto più piccolo per poi infilarlo sulla testa dell'amico. "Ti sta bene."

"Comunque credo ci conosca troppo bene per non essersene accorta", disse Kenma mentre allungava le braccia per fare lo stesso con il berretto più grande. La differenza di altezza fece sì che con questo gesto i due si trovassero così vicini da poter sentire i reciproci respiri.
Kuroo non si trattenne e si chinò leggermente, quel tanto che bastava per far incontrare le sue labbra con quelle di Kenma. Il kohai fece scivolare le sue braccia, che ancora reggevano il berretto, sulle spalle del senpai, cingendolo in un abbraccio.

Quando le loro labbra si separarono, i loro occhi rimasero incollati gli uni agli altri.
"Siamo soli?", chiese Kuroo.

"Siamo soli."

Kuroo si sedette sul bordo del letto, senza distogliere lo sguardo da Kenma, che lo raggiunse, come attirato da una calamita, e si sedette sul suo grembo, rivolto verso di lui.
Ancora una volta i loro respiri si univano in uno solo e come in quel sogno le mani di Kuroo scivolarono sotto la felpa di Kenma. Questa volta però le sue costole erano più sporgenti.

Kenma si tolse la felpa e rimase a torso nudo. Lo stesso fece Kuroo: "passare con me questa sera è il regalo più bello che potessi farmi."

Il kohai sorrise e prese le mani del senpai per appoggiarle di nuovo su di sé.
"Stai tremando, hai freddo?" gli chiese Kuroo.
"Solo un po'... scaldami tu."
Kuroo arrossì, ma non esitò a sollevarlo e a poggiarlo sul letto, ritrovandosi sopra di lui.

Iniziò a baciarlo: prima le labbra, poi il collo e pian piano sempre più in basso. I respiri di Kenma si fecero sempre più affannosi, finché non divennero gemiti.
Kuroo abbassò i pantaloni del ragazzo e alzò lo sguardo: "hey, gattino, posso continuare?" Kenma prese la sua testa tra le mani e la tirò a sé, senza aggiungere nulla. Kuroo non si fermò.

"Ti voglio dentro di me", disse poi Kenma.

Kuroo non si aspettava che le cose sarebbero andate così velocemente, ma era pronto. Si spogliò completamente, mentre Kenma prendeva uno dei preservativi che si trovavano nel comodino accanto al letto.

Fecero l'amore finché Kenma non fu troppo stanco per continuare e passarono il resto della notte in un caldo abbraccio.

Quando Kenma si svegliò, allungò il braccio accanto a sé ma Kuroo non c'era.
Poco dopo il ragazzo comparve dal corridoio con un vassoio in mano. "Devi rimetterti in forze, gattino. Mangia tutto, io devo andare a scuola e tu dal fisioterapista."

"Rimani ancora un po' con me."
"Non posso, se non parto ora arriverò in ritardo."
"Ti prego, Tetsurō."
"Se mi chiami così..."

Kuroo quella mattina arrivò in ritardo.

-grazie a tutti quelli che hanno letto fino a qui, spero che la storia vi sia piaciuta-

🤍-V-🤍

se voleste condividerla mi fareste davvero felice

Kuroo quella mattina arrivò in ritardo - κυrοκεnDove le storie prendono vita. Scoprilo ora