Capitolo: 2.42 - Poteri segreti

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Il tempo passava, tutto sembrava normale. Blitz si era ripreso rapidamente ed era tornato a lavorare un po' per la Imp, Stolas ci stava mettendo più tempo del previsto, ma con le armi angeliche non si poteva mai sapere. Moxxie ormai era di casa a stare al palazzo dei Goetia, era diventato praticamente il medico del principe. Millie era tranquilla e lo seguiva senza disturbare. Un giorno in cui stavano facendo uno dei soliti controlli il piccolo Imp si ritrova a togliere le bende per fare nuovamente la fasciatura, notando però che negli ultimi giorni la situazione non era cambiata di la virgola.

-Sente dolore? -

Non avevo perso la sua abitudine di dare del "lei" a Stolas, seppure il gufo gli avesse lasciato la libertà di dargli semplicemente del "tu".

-No Moxxie, affatto. -

L'Imp non sembra molto convinto di quell'affermazione, piú che altro non sembra convinto del non sentire dolore. Aveva anche provato a toccare la ferita ma niente, lo guarda, si morde un labbro

-Torno tra un istante, ho bisogno di prendere una cosa. -

Scende dal letto, allontanandosi e tornando poco dopo con una scatola particolare, cambia le bende, ma prima di coprire la ferita da uno sguardo ai due, Blitz stava facendo altro al telefono e Stolas non lo stava guardando in quel momento, non si era accorto di lui. Fa come per fare finta di niente, muove le mani a disegnare un pentacolo nell'aria, gli occhi gli diventano totalmente gialli, come se un potere si stesse impossessando di lui

-maior formula, ars medendi -

Dice solamente, bisbigliando, ma abbastanza forte che gli altri due sentano quella strana formula. Stolas inclina la testa, leggermente confuso, come se non si aspettasse la cosa del genere. Moxxie in quel momento non lo vedeva, sui suoi palmi erano comparsi due pentacoli luminosi, questi dopo qualche secondo ricompaiono uno sulla garza e il secondo sulla ferita del gufo. Blitz stava iniziando a spaventarsi, stava per bloccare Moxxie in qualche modo, ma il principe lo ferma, gli fa cenno di non parlare. Guarda le mosse dell'Imp che dopo qualche secondo avvolge le bende attorno alla ferita lasciandole nuovamente, conclude con un ultimo gesto delle mani, mettendole una sopra l'altra con i palmi di fronte.

-Vulnus sanandum. -

Conclude unendo le mani facendo un leggero schiocco. Chiude gli occhi, che poco dopo tornano normali. Li guarda, sperava ancora non si fossero accorti di nulla. Al contrario si ritrova entrambi a fissarlo straniti. Subito, in qualche istante tutto gli sembra soffocante, va immediatamente in panico, con un salto scende dal letto.

-Ah, M-millie mi sta chiamando! Devo andare! -

Fa una risata nervosa correndo fuori dalla porta, Blitz si alza, ma Stolas lo ferma nuovamente, si alza lui

-Aspettami qui Blitzy. -

Senza dire altro segue silenziosamente l'Imp, che non era andato troppo lontano, quando lo vede l'attacco di panico torna forte, tanto da fargli dimenticare dove fosse l'uscita. rimane bloccato con le spalle al muro a fondo di un corridoio ceco. Inizia a farfugliare qualcosa di non meglio identificato, senza sapere esattamente cosa dire, come a difendersi da qualcosa che non capiva. Stolas non dice nulla mentre lo sento, si limita ad abbassarsi alla sua altezza e appoggiargli la mano sulla spalla

-Shh... Shh.. Calmati Moxxie... -

La sua voce era rilassata e pacata, non aveva alcuna traccia di rabbia o altro, l'Imp teneva la valigetta stretta al petto quasi a proteggersi, trema sentendo quel tocco, ma Stolas non si arrende

-Non ti preoccupare... Non voglio farti alcun male... -

Con tutta la calma che poteva avere gli continua ad accarezzargli la spalla. Aspettando che si calmasse, dopo pochi secondi l'Imp smette di tremare. Lo guarda, tenendo la valigetta tra le mani

S.A. StolasxBlitz: Il nostro infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora