Sean arrivò davanti alla tavola calda dopo ben tre quarti d'ora di ritardo. Tra le tante cose e la dichiarazione di guerra di Zatanna, l'aver fatto tardi, e trovare una Emma Swan furiosa, era sicuramente l'ultimo dei suoi pensieri.
Il cacciatore cercò di rimanere impassibile alla situazione, ma iniziava a fare strani pensieri e a preoccuparsi, infatti, senza neanche prestare la minima attenzione, parcheggiò la sua Volvo nera davanti al locale. Scese dalla macchina e, con disinvoltura, si diresse verso la locanda, ma si fermò di colpo voltandosi. Solo in quel momento aveva realizzato che sua madre lo avesse scaraventato contro la macchina e osservò la vettura analizzandone gli effettivi danni.
Il vetro della portiera posteriore era completamente andato in frantumi, c'erano schegge ovunque, ma il danno maggiore era quello allo sportello. Era completamente rientrato e sapeva che non sarebbe passato in osservato, si perse improvvisamente nelle parole pronunciate da Zatanna, ormai la sua mente era nel caos più totale. I suoi pensieri andavano da una parte all'altra senza un senso logico e senza trovare pace.
Avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere per impedirle di ottenere ciò che bramava, in cuor suo, sapeva bene che quella strega non gli avrebbe fatto nulla. Voleva il suo cuore puro e forte, ma non lo spaventava, tutt'altro, le sue preoccupazioni erano altre. Continuava costantemente a pensare ad Emma, Henry, Regina e tutti gli altri, il suo istinto da cacciatore gli diceva di proteggere quelle persone a qualunque costo, dopotutto quello era il senso della sua esistenza, proteggere le persone care. Improvvisamente, pensò a Regina e alla discussione che avevano avuto qualche ora prima, perché aveva parlato con così tanta arroganza e ostinazione? Se quel bambino fosse veramente suo figlio lo avrebbe percepito, no? Inoltre, se così non fosse, sarebbe stato comunque così deciso ad ucciderlo? Le avrebbe dato un altro dispiacere? Secondo Merlino si preoccupava troppo, ma come faceva a non farlo? Avrebbe protetto Regina sopratutto da se stesso, ma non riusciva a starle lontana. Sospirò e scosse la testa mostrando disapprovazione per i suoi stessi pensieri confusi, non sapeva cosa fare e iniziava ad odiare quella sensazione, iniziava ad odiare quel suo contrasto interiore tra desiderio e dovere. Fece qualche altro passo verso la macchina e agitando la mano, magicamente, la portiera e il vetro si ricostruirono tornando al loro splendore originario.
Sorrise spontaneamente, non riusciva a fare a meno di pensare a Regina, dopotutto era stata lei ad insegnargli come controllare la magia. Era la cosa più semplice e naturale di tutte, gli veniva così spontaneo, ma gli faceva ancora strano usare i suoi poteri per qualunque cosa.
Si guardò la mano che aveva appena agitato in aria stringendola a pugno, poi la riaprì chiudendo gli occhi per un attimo, rilassandosi con un respiro profondo. Uno strano brivido di piacere lo pervase da capo a piedi, sentì una strana e calda sensazione che finì per tranquillizzarlo, era come se una strana energia positiva gli volteggiasse intorno e lo sfiorasse con un flebile e piacevole tocco. Sorrise a quel pensiero e ricordò le sue parole:
"Come hai fatto?"
"A fare cosa?"
"Credi che sia stupida, l'ho visto! Ho visto che hai controllato ciò che credevo perso."
"Ma di cosa parli Regina! Ho solo ascoltato le tue indicazioni."
La donna si alzò di colpo e prese la sfera dai colori indefiniti che aveva appena creato Sean con la sua stessa magia, ormai era diventato inarrestabile e non aveva più molto da imparare.
"Tieni, riprendila."
"Cosa vuol dire questo?"
"Vuol dire che questa è magia che hai creato tu, credi che sia davvero così semplice creare una cosa del genere? Non hai davvero idea del tuo potenziale."
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Il cacciatore di streghe - Ultima Parte (Terza Parte)
FanfictionCaratterizzato come un "Urban Fantasy" questo racconto è una Fan Fiction ispirata alla serie tv "once upon a time - c'era una volta". Questo è il terzo, ed ultimo, capitolo di una trilogia piena di colpi di scena e di intrecci mai letti prima d'ora...