Nel sottosuolo

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Nelle gallerie sotto la città di Storybrooke erano fredde e inospitali. Quello non era certamente un posto per una regina, tanto meno, per una donna incinta. Zatanna l'aveva portata nel posto più ostile di tutti, ma aveva studiato un piano al minimo dettaglio, infatti, lì non c'era alcuna via d'uscita. Regina era stata immobilizzata, dei rovi neri e robusti, la tenevano saldamente ferma contro il muro, il suo corpo era completamente avvolto. Il bambino non venne minimamente sfiorato dai rovi, anzi, sembrava quasi che quella strana pianta, che sembrava avere vita propria, facesse attenzione a non toccarle la pancia.

"Dimmi Regina. Da quanto tempo è che sei incinta?" chiese Zatanna apparendo magicamente all'improvviso. Le due donne si scambiarono diverse occhiate senza dire nulla, Regina non si sarebbe mai abbassata al suo livello, ma i rovi iniziarono a stringersi intorno alle sue gambe e alle braccia. La donna chiuse gli occhi per via delle spine che entrarono nella sua carne, ma resistette:

"Se non parli, ti stringeranno sempre di più fino a strangolarti, o peggio, fino a farti morire dissanguata. Per il tuo bene e, per quello del bambino, rispondi."

"Se è vendetta quello che vuoi, lascia in pace mio figlio."

"Credo che sia impossibile dato che lui è ancora dentro di te." Disse la strega sogghignando divertita. Regina si lasciò sfuggire un lamento di dolore e chiuse gli occhi cercando di resistere, ma questa volta, non ci riuscì.

"S-sei.. sei mesi."

"Oh, ma che adorabile creatura. Non vedo l'ora che nasca." I rovi allentarono di poco la morsa.

"Si può sapere cosa vuoi da me? Lascia in pace mio figlio!"

"Mi dispiace, mia cara. Non credo che sia possibile. Il tuo bastardino è la mia unica possibilità."

"Cosa? No! Non te lo permetterò!"

"Credo che nelle tue condizioni sia fisicamente impossibile. Sento che la tua magia è debole, non sei in grado di fermarmi." La donna le si avvicinò e allungò una mano per toccare la pancia di Regina, ma qualcosa o qualcuno la scaraventò lontano.

"Non ti permetterò di toccare mio figlio! Né ora e né mai!" urlò il cacciatore apparendo all'improvviso. Si avvicinò velocemente a Regina e cercò di liberarla dai rovi.

"No, non toccarli. Assorbiranno la tua magia."

"Posso vivere senza."

"No, Sean! Se li tocchi, Zatanna diventerà più forte e assorbirà il tuo potere." Il ragazzo si fermò e fece apparire le sue spade tra le mani. I suoi occhi verdi brillavano di una luce intensa e magica, quando stava per tagliare i rovi, Zatanna gli lanciò contro una fiammata nera, ma riuscì a contrastarla con le sue armi.

"Sei una vigliacca! Affrontami a viso aperto!" esclamò il cacciatore furioso.

"Non me ne faccio niente del tuo piccolo e insignificante cuore spezzato. Regina può offrirmi la vita eterna e il potere assoluto. O meglio, lo farà la sua piccola creatura!" la strega lo attaccò di nuovo, ma un fascio di luce bianca la contrastò e facendo ritrarre di poco i rovi neri.

"Se vuoi vendetta, dovrai passare prima sul nostro corpo!!" esclamò Emma apparendo con Shar.

"Emma, libera Regina. I rovi si ritraggono davanti alla tua magia di luce. Io la tengo impegnata." Disse Sean facendo qualche passo in avanti in modo da proteggerle.

"Oh ma che piacevole sorpresa. Non credevo che la Regina Cattiva stesse a cuore anche a voi." disse la donna incrociando le braccia sotto il seno.

"Lasciala in pace!" esclamò Shar ringhiandole contro.

Il cacciatore di streghe - Ultima Parte (Terza Parte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora