Ogni cosa al suo posto

121 5 0
                                    

Il ragazzo rimase pietrificato con la mano sul pomello. Alzò lo sguardo e osservò senza interesse il suo stesso riflesso nel vetro della porta. Lì per lì non capiva il perché di quella domanda, effettivamente nel contesto non poteva avere un senso giusto, ma Emma non aveva tutti i torti.

Come una calamita attratta da un pezzo di ferro, Sean tornò a sedersi vicino alla donna. Non proferì parola per qualche minuto, sembrava stesse riflettendo, ma in verità non riusciva a capire il perché di quella domanda. La risposta sembrava più che ovvia, o almeno sapeva già come si sarebbe comportato a riguardo.

"Cos'è che vuoi sapere Swan?"

"Se non fosse Zatanna la causa di tutto, o meglio che non sia sufficiente la sua morte ma saresti costretto ad eliminare anche me e Regina, lo faresti?" Emma era convinta che la sua non fosse una domanda stupida, effettivamente voleva arrivare ad un altro punto.

"Beh, la risposta è più che semplice Emma. Ho vissuto già duecento anni in questo modo, quindi non potrei mai prendere le vostre vite per spezzare una maledizione. Insomma, non siete voi le artefici e, anche se fosse, non l'avrei mai fatto." La sua risposta era stata precisa e al tempo stesso malinconica e triste. Si sentiva il suo stato d'animo tramite il tono di voce in cui ormai la rassegnazione ne era padrona.

"Non pensi questo solo perché siamo amici dico bene? Soprattutto con Regina."

"So dove vuoi arrivare, ormai è ben chiaro a tutto quello che provo per lei." Sospirò lievemente passandosi la mano tra i capelli. Solo il pensiero di dover fare del male a lei per stare bene.. o meglio, quel pensiero non aveva proprio ragione d'esistere, non aveva senso e tanto meno poteva essere una motivazione valida. Sean mise i gomiti sul bancone incrociando le mani appoggiandole davanti alle labbra. Chiuse gli occhi per qualche secondo e li riaprì fissando un punto fisso davanti a lui. Era pensieroso e concentrato su un solo problema: Zatanna.

"Sai? Credo che sia lei la causa di tutto."

"Lei chi?"

"Mia madre."

Emma lo guardò con un minimo di preoccupazione. Non aveva mai definito quella donna sua madre, immaginò che fu davvero molto difficile per lui accettare una situazione del genere.

"Credevo che fosse già assodato questo. Se non fosse stato per lei, per le continue minacce e per tutto il resto a quest'ora non avremmo tutti l'ansia addosso."

"Non mi riferisco soltanto a questo."

"E a cosa allora?"

"Ad ogni cosa. Inizio a credere che per colpa sua Shar sia un lupo, insomma.. lei ha assistito alla nascita delle casate dei cacciatori, ai cacciatori stessi ed ha sopportato questo per circa quattrocento anni. Non ha avuto mai la libertà di scegliere cosa fare della sua vita."

"Non capisco dove vuoi arrivare. Cosa c'entra Zatanna con tutto questo?"

"Credo che sia stata lei a trasformarla. Insomma, una strega così potente è in grado di fare di tutto, persino creare delle creature come Shar."

"Ma non ha senso! Perché avrebbe dovuto farlo? Insomma, stai dicendo che è stata lei a creare i cacciatori di streghe? Perché creare qualcuno o qualcosa capace ucciderla? Nessuna persona sana di mente farebbe una cosa del genere."

"E' quello che ti dicevo non ha alcun senso logico, ma come lo spieghi? Anche se è assurdo, adesso tutto torna. La magia ha trasformato Shar in un lupo, la magia ha corrotto le menti delle persone e noi cacciatori siamo nati per distruggerla."

"Credo che la mancanza di carboidrati e di zuccheri ti abbia fuso il cervello. Stai delirando!"

"La situazione è più delicata di quanto credessi. Credo che le nostre storie, le vite di tutti quanti, siano intrecciate dall'inizio dei tempi."

Il cacciatore di streghe - Ultima Parte (Terza Parte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora