Premura inaspettata

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Il campanello di casa Mills suonò alle otto in punto di sera. Il sole era calato ormai da un pezzo e l'aria si era già rinfrescata, sembrava che l'inverno volesse giungere prima del dovuto. Regina era nel salotto davanti al caminetto con un buon libro da leggere. Rimase molto confusa e interdetta quando sentì il campanello, infatti, non aspettava nessuno e quando andò ad aprire pensò che fosse Emma per un sopralluogo, ma quando schiuse la porta rimase senza parole.

"Buona sera Regina. Posso entrare?" Era Sean con un sacchetto di carta in mano.

"Sean?! Che ci fai qui? Non aspettavo nessuno tanto meno te."

"Sempre diretta e senza peli sulla lingua, noto quindi che stai bene." Disse sorridendole divertito mentre varcava la soglia e continuò guardandola:

"Lo so, Emma me l'ha detto. Ho pensato che non ti sarebbe piaciuto cenare da sola ed eccomi qui." Si fece lentamente strada in casa sua e dirigendosi in cucina.

"Non ho detto che potevi accomodarti." Replicò la donna chiudendo la porta dietro di sé.

"Andiamo, so che non ti piace stare da sola."

"Cosa te lo fa pensare?" chiese inarcando un sopracciglio seguendolo.

"Chi vuole stare sempre da solo non vuole farlo veramente, chiaro no?" chiese sorridendole. Regina non disse nulla, si limitò ad osservarlo vicino al piano cottura. Svuotò la busta e mise delle verdure fresche e del pollo sul ripiano.

"Cosa stai facendo?" chiese avvicinandosi.

"Non si capisce? Sto per cucinare." esclamò divertito nel vederla confusa.

"Sai cucinare?" Lo stupore sul suo viso non lasciava spazio all'immaginazione.

"Sicuramente meglio di te. Sai, la tua famosissima arte culinaria è giunta fino alle mie orecchie."

"Ah si? E da chi lo avresti sentito?" chiese incrociando le braccia sotto il seno mentre gli rivolgeva uno sguardo interdetto e permaloso.

"Coraggio, non te la prendere! Stavo solo cercando di farti ridere."

"Farmi ridere offendendo le mie doti culinarie?" chiese con tono serio, mentre Sean a stento riuscì a trattenere la risata. Guardandolo, Regina sorrise e chiuse gli occhi alzando le mani in segno di resa.

"Va bene ho capito."

I venti muniti successivi, Sean li trascorse a preparare qualcosa di buono da mangiare. Non era uno chef per eccellenza, ma sapeva cucinare molto bene, era un cacciatore pieno di risorse. Regina rimase tutto il tempo con lui e lo guardò con attenzione, infatti, notò i suoi gesti rozzi, ma fluidi.

"Non sei mai stato in una cucina, vero?"

"Giusto. Perché questa domanda?"

"Perché sembra strano. Non hai mai cucinato, ma ti muovi con una naturalezza allarmante."

"Ho solo una conoscenza teorica di tutto questo, ma non è la prima volta che cucino per qualcuno. Mi è capitato diverse volte con Shar."

"Shar?"

"Si! Una volta, in Messico, ricordo che esagerammo con il fast-food e con i cibi tipici del luogo. Fortunatamente, ho un metabolismo molto veloce e, ogni cosa che ingerivo, il mio corpo lo bruciava all'istante. Invece, Shar no. Le cucinai verdure di tutti i tipi, in tutti i modi possibili e immaginabili."

"Verdure? Ma Shar è un lupo! È ovvio che le schifezze dei fast-food le avevano fatto male."

"Prima di diventare un lupo, era umana. Di conseguenza, mangia normalmente."

Il cacciatore di streghe - Ultima Parte (Terza Parte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora