Una promessa importante

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L'incontro con Tremotino non era stato minimamente calcolato e per Regina fu davvero molto faticoso. Aveva rivelato un suo profondo e spaventoso segreto davanti a tutti quanti, in realtà non le importava degli altri, ma di Sean. Non aveva avuto il coraggio di dirglielo in quanto conosceva molto bene la sua idea e, per la prima volta nella sua vita, aveva paura. Paura di perdere qualcuno che s'importasse realmente di lei, qualcuno che la guardava con occhi pieni di sentimento sincero, ma al tempo stesso aveva anche paura di perdere la creatura che portava in grembo. Regina aveva sempre desiderato di diventare madre, aveva un forte senso materno molto prima che adottasse il giovane Henry, ma pensare di riuscire ad avere un figlio tutto suo, per lei era un miracolo.

La regina si svegliò nella sua camera da letto, era avvolta dalle coperte in maniera scrupolosa e attenta. Inizialmente non riuscì a mettere in ordine ciò che stava provando, era molto confusa, in quanto, il suo ultimo ricordo era Sean che le andava incontro. Aveva la testa appoggiata sul cuscino, spostò lentamente lo sguardo verso la sua sinistra e fissò l'orologio sul comodino. Erano le otto e mezza di sera, aveva dormito tutto il giorno ed era ancora stanca.

Non credeva che la gravidanza fosse così intensa, non aveva ancora capito cosa le stesse succedendo, ma erano sicuri gli sbalzi d'umore e il suo corpo che si trasformava giorno dopo giorno. Iniziò a muovere le gambe per cambiare posizione, ma sentiva dolori ovunque, iniziò a credere che dormire sulla poltrona dell'ospedale non era stata proprio una grande idea.

Istintivamente, quasi come se lo stesse proteggendo, si portò la mano al ventre per poi sedersi sul letto. Sembrava quasi che avesse fatto uno sforzo immane, ma era soltanto preoccupata per il suo bambino. Abbassò lo sguardo verso la pancia e, pian piano, iniziò a ricordare cos'era successo da Granny's qualche ora prima.

Uncino era sotto il controllo di Gold, o meglio, lo controllava con una magia molto potente, ma com'era arrivata a lei con così tanta facilità? Come aveva fatto a non accorgersene? Troppe domande senza risposta la stavano mettendo di cattivo umore, Tremotino continuava a perseguitarla in tutti i modi. Chiuse gli occhi per un attimo facendo un respiro profondo e, scacciando via ogni pensiero negativo, li riaprì. Lentamente si alzò dal letto e notò il suo riflesso nello specchio situato in un angolo dello stanza. Indossava il suo pigiama grigio perlaceo, senza pensare a chi fosse stato a cambiarla, si mise la vestaglia blu e si diresse al piano di sotto, stava letteralmente morendo di fame.

Mente scendeva le scale, sentì un buon profumo provenire dalla cucina, quando entrò vide Sean che stava cucinando per lei. Era così concentrato che non si era neanche accorto della sua presenza. Nell'aria non c'era solo un buon profumo, ma si udì anche una leggera e dolce melodica come sottofondo. Regina non conosceva quel brano, ma avrebbe giurato che fosse un brano di Bach, una vera poesia. Quando entrò in cucina, lo vide cacciare la crostata di mele dal forno, il suo buon profumo invase subito la cucina, mise la crostata sul davanzale della finestra e la lasciò raffreddare. Dopodiché, in un piatto mise del bacon, uova strapazzate, un toast, mentre in un altro mise un petto di pollo e diverse verdure cotte a vapore.

"Credi che io mangi tutta quella roba?" chiese la donna avvicinandosi al tavolo.

"Buon giorno Regina.. o dovrei dire, buona sera?" chiese scherzosamente mettendo, il piatto con il bacon, sul tavolo.

"Rispondendo alla tua domanda, no. Non lo credo, lo esigo."

"Lo esigi? Non puoi dare ordini ad una regina, lo sai vero?"

"Hai saltato due pasti oggi. Non voglio che stai male o che svieni di nuovo. Questa mattina, dopo tutto quello che è successo, non hai avuto tempo di fare colazione."

"Ah, già. Beh, benvenuto a Storybrooke!" esclamò sarcastica ed esausta.

Regina, come tutti gli altri abitanti della città, si era stancata di vedere sempre qualcuno che rovinava la loro quiete, c'era sempre qualcosa che non andava. Fantasmi, streghe di altri mondi, cacciatori di streghe, madri e padri che tornano dal mondo dei morti, Storybrooke aveva completamente perso la sua origine. Non era più la città tranquilla e serena di un tempo, c'era sempre qualcosa che andava storto.

Il cacciatore di streghe - Ultima Parte (Terza Parte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora