La torre dell'orologio

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Emma e Regina erano tornate in città, la donna con passo svelto si diresse alla torre dell'orologio come aveva consigliato Tremotino. Non le interessava se fosse una trappola, Sean era in grave pericolo, inoltre nessuno era in grado di immaginare cosa le avrebbe fatto Zatanna. Sapevano che aveva il suo cuore, sapevano che quella donna avrebbe raggiunto il suo scopo se non avessero agito il più velocemente possibile.

Mille scenari si raffiguravano nella mente delle due donne, ma non potevano immaginare come e cosa gli avrebbe fatto. E se lo avesse ucciso? O peggio ancora, se gli avesse fatto un incantesimo, per fargli dimenticare di lei? Sarebbe stato un colpo al cuore. La paura più grande di Regina si sarebbe realizzata, avrebbe perso tutto in un solo attimo.

"Regina cerca di ragionare. Non è saggio metterti in pericolo in questo modo. Non sappiamo cosa possiamo trovare in quel posto!"

"Non rimarrò con le mani in mano, Swan. Se hai paura, vattene."

"Regina ti prego, fermati! Ragiona un solo secondo, o almeno pensaci." La donna le sbarrò la strada e la guardò negli occhi continuando:

"Sean non sarebbe felice di sapere che metti in pericolo la tua vita e quella di vostro figlio. Non lasciarti sopraffare dalle emozioni. Ti prego, torna alla villa."

"Alla villa? Per stare nella stessa stanza con la donna che ha ucciso accidentalmente Daniel? Spero che tu stia scherzando."

"Lo so, non sapevo neanche io cosa era successo realmente quel giorno, ma cerca di ragionare. Sean è con Zatanna. Non vorrebbe assolutamente che tu faccia una brutta fine, tanto meno per lui."

"Io non voglio che la faccia lui! Spostati Swan!"

"Regina, no! Non farlo!!" la donna aprì la porta della biblioteca, sotto la torre dell'orologio e, subito vennero risucchiate all'interno di un vortice.

Si guardarono intorno con fare circospetto, Regina capì subito dov'erano finite, ma cercò di non badarci e iniziò a camminare. Erano in una strana foresta, buia, scura e ricoperta da rovi neri e giganteschi. Era abbastanza chiaro che non erano più a Storybrooke, Emma non sapeva come comportarsi, quel posto le metteva i brividi.

"Dove siamo?" chiese mentre seguiva titubante l'amica.

"Vicine al castello di Malefica."

"Cosa?! Di nuovo? Dai, non ci credo! Non di nuovo! Siamo nel mondo delle fiabe? Siamo passate attraverso un portale? Ma com'è possibile? Credevo che non fosse così facile creare portali." Disse la bionda mostrandosi scocciata continuando a lamentarsi di qualcosa.

"Più che attraversato direi risucchiate, ma fa lo stesso." Regina continuava a camminare senza voltarsi, ma Emma l'afferrò per un braccio e, tirandola a sé, la fermò.

"Dobbiamo tornare subito indietro! Questa è una trappola."

"Sei molto perspicace, Swan. I miei complimenti." Disse la donna in modo sarcastico e freddo.

"Regina, non essere incosciente! Dobbiamo tornare indietro."

"Non è possibile. Dobbiamo trovare un altro modo per tornare e, dato che ci siamo, salviamo il cacciatore." disse riprendendo a camminare verso la folta boscaglia.

"Regina pensa a tuo figlio! Pensa a lui, Sean sa cavarsela benissimo da solo."

"Da solo? Tu non sai minimamente contro chi o cosa abbiamo a che fare."

"A quanto pare neanche tu! Smetti di fare la bambina capricciosa e torniamo indietro!"

"Bambina capricciosa? Tu non sai cosa..."

"Si Regina, non fare la bambina e ascolta le parole della tua nuova amica." La voce di Zatanna riempì tutta l'aria circostante, ma senza mostrarsi.

"Liberalo, adesso!" esclamò la regina furiosamente.

Il cacciatore di streghe - Ultima Parte (Terza Parte)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora