Magdaline

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Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso.
Fabrizio Caramagna

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito... perché la lettura è una immortalità all'indietro
Umberto Eco

Capisci di aver letto un buon libro quando giri l'ultima pagina e ti senti come se avessi perso un amico.
Paul Sweeney

I libri sono riserve di grano da ammassare per l'inverno dello spirito.
Marguerite Yourcenar

Scegli un libro. Ma forse lui ha scelto te.
Robert Sabatier


15. Magdaline



Hermione aprì gli occhi infastidita dal rumore di una porta che sbattè richiudendosi. Si stiracchiò facendo attenzione a non disturbare Draco che dormiva placidamente accanto a lei.
Buttò un occhio all'unica finestra della camera, a giudicare dal color smeraldino dell'acqua del lago doveva essere giorno. Voltò la testa alla ricerca di una sveglia ma non ne trovò nessuna, allora si allungò, vestita solo della camicia del biondo, sopra il corpo nudo e muscoloso di lui. Afferrò l'orologio da polso sul comodino dello Slytherin e guardò l'ora.

Mezzogiorno passato.

La riccia scrollò la testa, era troppo tardi per salire a pranzare, sarebbero arrivati a fine banchetto non trovando più nulla, inutile anche provarci. Ripose l'orologio sul comodino e provò ad arretrare ma due braccia le strinsero la vita fermandola. Draco l'aiutò ad accomodarsi meglio sopra di lui e le accarezzò un ginocchio nudo ancora assonnato.

"Buongiorno..." Sbiascicò sbadigliando.

"Buongiorno!" Rispose la Gryffindor abbassandosi su di lui per baciarlo dolcemente sulla bocca.

"E' tanto tardi?" Si informò il biondo senza smettere di toccare la pelle liscia di lei.

"Mezzogiorno e mezza quasi...addio pranzo!" Disse facendo un finto broncio che fece ridere Malfoy.

"Ti rifarai da Madama Piediburro..." Buttò lì fingendo indifferenza.

"Uh si! Una bella fetta di torta di zucca e qualche biscotto allo zenzero accompagnati da una fumante tazza di tè!" Stette al gioco paventando entusiasmo.

"Sembra meraviglioso..."

"Lo è! Poi è anche meglio se sei in compagnia..." Continuò lei prendendo ad accarezzargli il collo e tracciando con un dito il pomo d'adamo che rendeva Malfoy terribilmente uomo ai suoi occhi.

Draco sbuffò alzando gli occhi al cielo e rivolgendo poi il volto verso la finestra.

"Perchè invece di sbuffare non mi chiedi direttamente quello che vuoi sapere?" Proruppe la Gryffindor strusciandosi contro il corpo di lui e mordicchiandogli appena il lobo dell'orecchio sinistro.

Malfoy prese un respiro profondo e poi tornò a guardarla negli occhi. Spettinata, con solo la sua camicia candida addosso e a cavalcioni sopra di lui era bellissima.

"Andrai all'appuntamento con Krum oggi?" Soffiò infastidito.

Hermione si abbassò nuovamente e, sorridendo, strusciò la punta del suo naso contro quello di lui.

"Tu vuoi che vada?"

"Tu vuoi andarci?" Ribattè il biondo.

"No." Sussurrò ricevendo un sorriso luminoso in cambio.

"Romperai il cuoricino del povero Viktor." Celiò Malfoy.

"Come se ti dispiacesse..."

"Nemmeno un pò!" Rise stampandole un bacio sulle labbra.

"Perfido!"

"Non sai quanto!" Concordò mordicchiandole la spalla lasciata nuda dalla camicia appena abbottonata.

"Dovrei mandargli un biglietto comunque, non mi va di lasciarlo li ad aspettarmi."

"Se vuoi gli scrivo io!" Propose lui divertito dall'idea.

"Si certo! Come no!" Ridacchiò la riccia.

"Vuoi andare ad Hogsmade oggi?" Le chiese lui all'improvviso.

"Insieme?" Si accertò lei stupita dalla richiesta.

"Ovvio."

"Ma...non sarebbe molto educato nei confronti di Viktor se ci vedesse e poi...bè sarebbe come uscire allo scoperto!"

"Hai paura?"

"Io no...ma forse tu..."

"Non ho paura, Granger. Anzi, se tutti ci vedessero sarebbe meglio, non dovrei più preoccuparmi di inviti non graditi."

"Non ti vergogneresti di me?" Domandò Hermione impaurita da quella possibilità.

"Onestamente, ho più paura che tu ti possa vergognare di me."

"Levatelo dalla testa. Non mi vergogno affatto!" Lo rassicurò lei convinta.

"Nemmeno di questo?" Domandò alzando l'avambraccio sinistro dove il teschio col serpente faceva bella mostra di sè.

"E' solo un tatuaggio ormai, Draco. Nulla di più. E comunque, ne ho anch'io uno simile..." Disse mostrandogli a sua volta il braccio candido dove Bellatrix aveva inciso la parola Sanguesporco.

Lo Slytherin le accarezzò dolcemente quello sfregio osservandolo con colpevole tristezza. Avrebbe potuto intervenire quando suo zia la stava torturando al Manor. Avrebbe dovuto farlo.

"Non avresti potuto fare nulla." Asserì lei capendo a cosa il biondo stava pensando. "Eri solo contro la tua famiglia, avresti solo peggiorato la situazione."

"Non puoi saperlo. Magari ti avrei evitato tutto quel dolore e questo schifo di ricordo."

"In realtà..." Disse la riccia osservando per un attimo il suo stesso marchio. "Se devo essere sincera, non mi dispiace poi così tanto averlo. Mi ricorda quello che sono e allo stesso tempo mi ricorda che, nonostante il mio sangue, sono molto, molto altro."

"Sei una strega brillante, intelligente, testarda e incredibilmente sexy."

"Hai dimenticato pedante e so-tutto-io."

"Non ti definirei pedante..." Dissentì Malfoy.

"Ah no?"

"No. La pedanteria fa riferimento ad una meticolosità noiosa. Io ti vedo più come un'attraente puntigliosa Gryffindor."

"Mh! Mi piace!"

"Allora...mi fai l'onore di accompagnarmi ad Hogsmade, Hermione Granger?" Le chiese sollevandosi a sedere sul letto trascinandola con sè.

"Un appuntamento, Signor Malfoy?"

"Certamente, Miss Granger." Rispose infilandole entrambe le mani sotto l'orlo della camicia e accarezzandole sensuale le natiche nude.

"Accetto volentieri." Rispose baciandolo.


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