Fuga in campagna

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"Amore..." Disse Alex sussurrando nel mio orecchio destro "...vuoi fuggire via da qui?"
"Parli sul serio?" Chiesi. Eravamo a casa di Antoine, anzi, di Sonia e Antoine, era domenica mattina e Sonia aveva invitato Alex, me, Yoko, Julie e Mathieu per fare colazione e festeggiare il fatto che erano passati tre mesi da quando si era trasferita insieme ad Antoine.
Avevo la testa appoggiata sulla spalla di Alex. Vedevo le mie amiche distrutte dalla noiosa discussione che stava facendo Sonia e ci lanciavamo sguardi di comprensione.
"Si. Non penso che importi qualcosa a Sonia se ce ne andiamo." Disse Alex.
"Okay." Presi per mano Alex e ci alzammo.
"Ragazzi noi andiamo." Dissi ai miei amici e ai padroni di casa
"Eli aspetta." Disse Antoine alzandosi dalla sua sedia e venendo verso di me.
"Scusa dobbiamo andare, grazie per la colazione." Dissi.
"Lasciali andare Amore. Avranno qualcosa di importante da fare." Disse Sonia.
Aprimmo la porta e uscimmo, chiudendo questa alle nostre spalle.
"Dove andiamo?" Chiesi ad Alex.
"Che ne pensi di una fuga in campagna?"
"Ci sto!"
"Perfetto. Forza andiamo!" Mi prese per mano e mi condusse verso la vespa gialla di Alex. Era una bella giornata.
Salimmo sul veicolo e partimmo.
Il vento mi accarezzava i capelli e i raggi del sole illuminava il nostro incarnato.
Ero stretta a lui, avevo le braccia intorno alla vita di Alex e appoggiai la testa sulla sua spalla godendomi il panorama.
"Grazie per avermi portata via..." Gli dissi voltandomi verso di lui.
"Avevo notato che non eri a tuo agio. E poi, quella conversazione mi stava davvero annoiando! L'unica cosa che volevo era stare con te...in pace e in tranquillità, senza la voce di Sonia che ti rimbomba nella testa! "
"Ahahah già." Mi avvicinai a lui e gli sorrisi. "Alex..." dissi, "tu non mi tradiresti mai vero?"
"In che senso?"
"Come in che senso? Ne esiste solo uno!"
"Dai Eli non te la prendere, volevo solo saperlo nello specifico."
"Nel senso di mentire, nascondere le cose!"
Non disse niente...si limitò soltanto a sbuffare un po'. Questo mi faceva sospettare di lui. Stavamo insieme da solo pochi mesi e già mi era infedele? Tentai di trattenere le lacrime che non vedevano l'ora di lasciarsi andare sulle mie guancie, ma era impossibile...quindi decisi di alzarmi, prima di inondare tutti i fiori che mi circondavano.
In quel momento avrei voluto essere come loro...belli e legiadri...sembrava che non gli importasse di tutto ciò che accadeva intorno a loro...si godevano quella dolce brezza che li faceva dondolare.
Alex si accorse subito che non ero più accanto a lui, e dato che ero un po' distante dal punto in cui ero prima, si mise a correre per raggiuingermi. "Eli fermati!" Disse. Non gli diedi retta e continuai per la mia strada, anche se non sapevo bene quale fosse.
"Perchè ti comporti così?!" Mi bloccai e mi voltai verso di lui.
"Così come?!" Gli chiesi.
"Come una bambina!"
"Ah io sarei la bambina?! Ti ho chiesto se mi tradiresti mai e tu non mi hai dato una risposta, ti sei solo limitato a sbuffare un po'. Questo mi fa sospettare che tu non sia fedele nei miei confronti!"
"Perchè dovrei esserlo?"
"Non lo so, spiegamelo tu!"
Si avvicinò a me e guardò dritto nei miei occhi. "Non ho niente da dirti..."
Sul mio viso la rabbia scomparve e subentrò la delusione.
"MI FAI SCHIFO!!!" Strillai e corsi via. Non sapevo come sarei tornata a casa visto che mi aveva accompagnata Alex.
Mi sedetti sotto un albero. Provai a chiamare Yoko e Julie, ma non risposero...l'unica persona della rubrica che non avevo ancora chiamato, dato che lo avevo scartato, era Antoine. Non mi rimaneva altra scelta, quindi composi il numero e dopo qualche squillo interminabile rispose.
"Pronto?" Disse.
"A-Antoine sono Elisa..." Dissi con la voce tremolante a causa delle lacrime.
"Eli è successo qualcosa? Non sei con Alex?"
"Bhè, no...è una storia lunga...non è che potresti venirmi a prendere?"
"Certo, dove sei?"
"In campagna...non so se il luogo dove mi trovo ha un nome esatto...ci sono molti fiori, anzi penso che ci siano solo quelli' oltre all'albero a cui sono appoggiata."
"Ah ho capito dove sei, Alex ed io ci andavamo a giocare quando eravamo piccoli. Ti vengo a prendere subito tranquilla, tu non ti muovere da là."
Rimasi ad aspettare Antoine...non smisi di pensare ad Alex e a ciò che era successo...aveva qualcun'altra? Mi stava mentendo? Che cosa avevo di sbagliato per lui?
La testa mi si riempì di domande a cui non trovai risposte, intanto Antoine era arrivato e mi venne incontro appena scese dall'auto.
"Tutto bene? Ti vedo sfatta." Mi disse guardandomi dritta negli occhi.
Balbettai qualcosa e poi scoppiai in lacrime. Lo strinsi forte e lui si sedette accanto a me, appoggiandosi anche lui all'albero.
"Perché piangi?" Disse accarezzandomi.
"A-Alex...I-io..." ripresi a piangere come una disperata.
Le lacrime scesero per mezz'ora fino a quando non mi addormentai sulla spalla di Antoine.

Una ragazza a Parigi 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora