Arrivederci Parigi...

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"Ti prego non te ne andare!" Mi disse Alex.
Era venuto per convincermi di restare, ma era ovvio che non ci sarebbe riuscito.
"Alex, non cambierò idea. Sarei una pazza a farlo!"
"Ti scongiuro Eli!"
"No."
Si arrabbiò e divenne tutto rosso in faccia, furioso per il fatto che non poteva fare niente per farmi restare.
Mi prese per il braccio e con forza mi trascinò fuori casa.
"Lasciami il braccio!" Dissi togliendo la sua mano.
"Ma è possibile che non lo capisci?! CAVOLO! Non mangio più! Non dormo più! Non bevo più! Non studio più! NON VIVO PIÙ! E tutto questo solo per te Eli!...solo per te. Il senso di colpa mi sta annientando e il fatto di non poter stare con te ancora di più."
"Alex, io..." Non sapevo che dirgli, Yoko aveva ragione, dovevo ascoltarlo, quindi mi bloccai.
"Senti...so che vuoi che io scompaia dalla tua vita, ma il fatto di non farne più parte...mi fa mancare il respiro."
Si avvicinò a me, mi accarezzò il viso e spostò i miei capelli che cadevano sugli occhi.
"Il bacio della scorsa volta..." Sussurrò "...era per riuscire a farti capire che ti amo."
"L'unica cosa che sei riuscito a fare è stato allontanarmi ancora di più."
"Per favore, dammi un'altra possibilità..."
"Io ti ho perdonato, ma adesso parto, vado a stare ad Oxford e poi non me la sento di impegnarmi di nuovo in una relazione. Non così presto. Ti prego rispetta la mia decisione."
"Ma..."
"Per favore."
"Okay." Disse con tono rassegnato.
Ci abbracciammo e in seguito rientrai in casa chiudendo la porta.
Presi le valigie e Yoko mi aiutò a caricarle sul taxi.
Julie non c'era, mi aveva salutato la sera prima, avevamo organizzato una specie di cena d'addio.
Ci abbracciammo forte.
Mi scese qualche lacrima. Yoko era una delle mie migliori amiche, mi ricordo ancora quando l'avevo conosciuta insieme a Julie l'anno scorso.
Ah, quante ne avevamo passate insieme.
Aprii la porta e difronte a me comparve Antoine. Era sicuramente venuto per salutarmi.
"Antoine, che ci fai qui?"
"Sono venuto a salutarti, Julie mi ha detto che stai partendo e quindi ho deciso di fare un salto qua."
"Grazie, sei stato molto gentile."
"Ma figurati. Aspetta, ti do una mano con le valigie." Prese quella più grande è la caricò sul taxi.
Era una bella giornata. gli uccellini cinguettavano, gli alberi di pesco si erano ricoperti di quei piccoli e meravigliosi fiori rosa.
"Ecco fatto." Disse. Yoko ci raggiunse ed io salii sul taxi.
"Mi mancherai tantissimo...!" Disse Yoko piangendo.
Le lacrime iniziarono a colare anche sul mio viso.
"Anche tu."
Ci abbracciamo un'ultima volta e feci la stessa cosa con Antoine.
"Hey, niente lacrime, di pioggia ne troverai fin troppa già ad Oxford." Mi disse Antoine con gli occhi lucidi.
"Hai ragione." Dissi sospirando.
"Tornerai?"
"Certo che tornerò, Parigi è la mia città."
"Ti voglio bene."
"Anche io." Lo abbracciai forte, finché il taxi non mi richiamò con un colpo di clacson.
Chiusi lo sportello e li salutai con la mano, in lacrime, fino a quando non scomparvero del tutto.
Ci vediamo presto Parigi...ci vediamo presto...

Una ragazza a Parigi 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora