Oxford

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"Informiamo i signori passeggeri che stiamo per decollare, quindi si prega di spegnere tutti i dispositivi elettronici. Grazie e buon volo." Disse l'hostess difronte a noi. Ero lato finestrino e Alex accanto a me, era distrutto, dato che erano le cinque del mattino e stava già dormendo sulla mia spalla
Quando l'aereo si alzò in volo ci lasciammo Parigi alle spalle. Era fantastico vederla dall'alto: il sole che si era appena svegliato dal suo sonno, si stava levando in cielo, decorando la Tour Eiffel con i suoi raggi luminosi ed evidenziando la Senna e dando quel tocco di magnificenza di cui Parigi è tanto nota.
Ormai eravamo già in alto, e la città era diventato un bellissimo ricordo.
L'hostess annunciò che potevamo riaccendere i cellulari, attivando però, la modalità aereo.
Ero stanca quindi decisi di chiudere gli occhi e mi addormentai...

...Ero in aereo...Sonia si avvicinò a me e mi disse: "Addio." Aprì la portiera dall'aereo e mi buttò giù! "AHHHHHHHHHHHHH!!!!!" Urlai precipitando giù.

"Eli! Eli svegliati!" Disse Alex scuotendomi.
"No Sonia! Non lo fare!" Strillai attirando su di me l'attenzione di quasi tutti i passeggeri.
"Stai tranquilla era solo un sogno."
"È stato bruttissimo...!" Lo abbracciai e lo strinsi forte.
Sonia era entrata anche nei miei incubi. Oh mamma mia...

"Gentili signori passeggeri, siamo lieti di annunciarvi che siamo arrivati all'aeroporto di Londra.
Grazie per aver volato con noi." Disse di nuovo l'hostess.
Prendemmo le valigie e scendemmo.
Una volta fuori dall'aeroporto andammo a prendere l'autobus per Oxford. Ci mise due ore e mezza per arrivare, ma passarono in fretta e quando fummo ad Oxford mi sentivo coccolata dall'aria britannica che c'era.
"Lo senti il profumo?! Lo senti?!!!" Chiesi ad Alex.
"Che profumo?"
"Quello dell'Inghilterra!!!!" Lui si mise a ridere.
Amavo quella città! L'università di Oxford era stata la mia prima scelta, ma poi il fascino di Parigi mi ha catturata e quindi mi sono iscritta alla Sorbonne.
Alex aveva la cartina in mano e cercava di capire da quale parte avrebbe dovuto metterla. Per fortuna conoscevo Oxford abbastanza bene, dato che c'ero venuta quattro o cinque volte quando ero bambina, quindi presi le redini della situazione.
Andammo a vedere Christ Church. Era magnifico, tutti quei prati verdi che emanavo la fragranza della rugiada, i fiori gialli che cercavano di mimetizzarsi con l'erba e le anatre con i loro piccoli che nuotavano beate e leggiadre nell'acqua del fiume.
Lo scenario era mozzafiato.
Andammo a vedere qualche negozio e poi andammo al l'appartamento che avevamo affittato. Era molto carino, accogliente e tipico del luogo.
"Amore disfo le valigie okay?" Disse Alex.
"Okay, io intanto vado a farmi una doccia e poi vado a dormire, sono distrutta."
Andai in bagno, entrai nella doccia e mi diedi una sciacquata al corpo, dato che avevo lavato ieri i capelli.
Presi l'asciugamano appeso accanto alla doccia.
Mi ero scordata il pigiama nell'altra stanza e quindi chiesi ad Alex: "Amore potresti darmi il pigiama per favore? È sopra al letto."
"Certo." Aprì la porta e senza entrare allungò la mano da una fessura della porta e me lo porse.
Chiusi la porta e indossai il pigiama, infine uscii dal bagno.
"Tesoro sono stanca, vado a dormire." Dissi ad Alex mettendomi sotto le coperte.
"Vengo con te." Si distese accanto a me e ci addormentammo.

Una ragazza a Parigi 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora