Nevicata improvvisa

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È il quarto giorno che siamo ad Oxford. Abbiamo visto un sacco di cose meravigliose! Questa città ha sempre qualcosa di fantastico da offrirti.
Oggi facciamo una piccola gita a Londra, ci vogliono soltanto due ore di pullman, staremo tutta la giornata e torneremo in città per le otto di questa sera molto probabilmente.
Eravamo già sul pullman, come al solito lo sguardo di tutte le ragazze cadde su Alex.
"Ci sono le tue fan..." Dissi ad Alex guardandomi intorno.
"Ma la mia preferita sei tu."
"Ah davvero?"
"Si, soprattutto quando diventi gelosa." Disse mettendomi il braccio attorno alla vita e dandomi un bacio sulla guancia.
Ad un certo punto si avvicinò una ragazza, essa diede una scossa ai suoi capelli piastrati biondo tinto, con la radice scura che tentava di espandersi su tutta la chioma e li spostò da sinistra a destra.
La fulminai con lo sguardo e decise che era meglio tornare al suo posto.
"Allora lo vedi che sei gelosa?"
"Continuerai finché non lo ammetterò?"
"Si, ahahaha."
Dopo altri dieci minuti di quella discussione, arrivammo a Londra.
Il tempo non era dei migliori, ma ovviamente Londra non sarebbe se stessa senza i nuvoloni grigi sempre fissi in cielo.
"Forza siamo in tempo per vedere il cambio della guardia!" Disse Alex tirandomi per un braccio.
Buckingham Palace era immenso, c'era un sacco di gente con macchine fotografiche, videocamere e cellulari accesi.
Dopo aver visto il cambio della guardia andammo a Madame Toussads, la fila era infinita, ma per fortuna andava veloce.
Ci facemmo foto con Will Smith, Barack Obama ecc.
Usciti da Madame Toussads, ci dirigemmo verso Notting Hill, uno dei quartieri più belli di Londra.
Entrammo in una piccola libreria. Tra gli scaffali polverosi e silenziosi tentai di prendere un libro, ma era troppo alto e non riuscivo ad arrivarci.
"Ecco." Disse un ragazzo dai capelli corti ondulati color caramello porgendomi il libro che volevo. Portava degli occhiali rotondi da vista, allo stile inglese.
"Grazie." Gli dissi prendendo l'oggetto.
"Ti piacciono i romanzi?"
"Si, molto."
"Questo che hai scelto è molto bello. È ambientato nel '800, e parla di una donna dell'alta società che si innamora di un uomo di una classe sociale inferiore. Costretta a sposare un uomo che non ama, dovrà combattere
contro i suoi sentimenti."
"Sembra interessante."
"Lo è, ti consiglio di prenderlo."
"Sei uno di quei librai che tenta di vendere al primo che passa o...?"
"Ahahah no, tranquilla."
"Okay. Allora lo prendo."
"Sono John." Disse stringendomi la mano.
"Io Elisa."
Gli rivolsi un sorriso e poi andai alla cassa a pagare.
"Hai scelto qualcosa?" Disse Alex raggiungendomi.
"Si." Presi i soldi dal portafoglio e li diedi alla cassiera.
"Elisa aspetta!" Disse John raggiungendomi davanti alla porta.
"Si?"
"Ti andrebbe una pizza questa sera?"
"Mi dispiace non posso, sono solo di passaggio e poi dobbiamo tornare questa sera a Oxford."
"Dobbiamo?"
Alex si mise accanto a me appoggiando la sua mano sulla mia spalla e disse: "si, dobbiamo."
"Oh...okay, allora un'altra volta. È stato un piacere conoscerti Elisa."
"Anche per me John."
"Ah, dimenticavo. Questo è il numero della libreria nel caso tu voglia avere informazioni su altri libri."
"Grazie."
Ci salutammo e con Alex uscii dalla libreria.
"Chi era quello?" Mi chiese.
"Nessuno di importante."
"Mmh."
"Andiamo a cena?"
"Okay."
Andammo in un ristorante molto carino. Non mangiammo niente di raffinato, prendemmo una pizza al volo, dato che dovevamo prendere l'autobus.
Camminammo per strada. C'era molto freddo. Ad un certo punto sentii qualcosa di gelido accarezzarmi il braccio...era un fiocco di neve!
"Tesoro nevica!" Dissi ad Alex entusiasta.
"Wow!" Ci mettemmo a danzare e a saltellare sotto la neve.
"Vedrai che ti troverai bene a casa mia, anzi, a casa nostra."
"Ne sono sicura." Mi avvicinai a lui finché le mie labbra non toccarono le sue. Alex guardò l'orologio e poi disse: "Oh no è tardissimo!!!" Corremmo più che potemmo e per fortuna arrivammo giusto in tempo. Salimmo sull'autobus, il quale non era molto pieno.
Ne approfittai per leggere qualche pagina del libro che avevo comprato. John aveva ragione, era davvero molto bello.
Dopo due ore e mezza arrivammo a casa. Eravamo esausti ed andammo subito a dormire, anche se io mi trattenni ancora un po' a leggere il libro, il quale mi aveva appassionato tantissimo.

Una ragazza a Parigi 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora