Capitolo 5

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Questa mattina Gaston è nervoso. Vaga avanti e indietro davanti l'entrata del mio ufficio, con le braccia conserte e lo sguardo vigile. Stiamo per incontrare nuovi investitori provenienti dall'America, interessati alla nostra campagna ecosostenibile per salvaguardare l'habitat naturale di alcuni specie animali. Li ha proposti lui e se tutto andrà come immagino, non avremo problemi. Perfino il me più stronzo applaude piano.
Come previsto niente è andato storto. Per festeggiare, ho deciso di aumentargli lo stipendio e lui per poco non scoppia di gioia, cercando inutilmente di calmarsi. Ah Gaston, quanto mi piacerebbe essere felice così facilmente come ci riesci tu.

In serata mi manca. Guardo le stelle e mi sembra di scorgerci il suo profilo, i suoi occhi chiari e le sue labbra tentatrici. Sono sbronzo. Ho bevuto troppo e il cuore sembra andare più lento stasera senza lei. Ripenso alle sue gambe strette intorno alla mia vita, alle sue dita sulla mia bocca. Il cuore scricchiola.
Così senza pensarci la raggiungo a casa e mi si secca la gola quando la vedo. Indossa solo un baby-doll trasparente e mentre la guardo mi chiedo se mi farà sempre lo stesso dannato effetto.
-'Sono andata a letto con il mio capo.' Sussurra sedendosi ai piedi del letto, guardandomi con l'aria corrucciata.
-'Brutta puttana.' Mi vien da dirle. Le do uno schiaffo ma lei non reagisce come mi aspetto. Si massaggia la guancia con una mano e dolcemente mi bacia. Finiamo a letto insieme ma non è come le altre volte. Stanotte perfino l'amore si è stancato.

Quando mi sveglio, Blondie dorme dalla sua parte del letto e respira tranquilla. I primi raggi del sole la illuminano e mi sembra bellissima perfino troppo per me. Mi alzo e rindosso i miei jeans mentre preparo il caffè. Si sveglia.
-'E' una bella fregatura sai? Tu puoi andare a letto con tutte, ma appena lo faccio io sono una puttana. Non è giusto.' Dice coprendosi il volto con le mani. Mi avvicino accanto a lei e le passo le mani tra i capelli, tirandole il lenzuolo per scoprirla.
-'Non m'importa se vai con altri. Ma non farli innamorare di te. Non m'importa se ti fanno godere, se provano piacere mentre vedono il tuo corpo nudo. Se vuoi facci sesso, ma non l'amore. Fallo solo con me.' Dico davanti agli occhi belli suoi.
-'Sembri egoista.' Sussurra a mezza bocca.
-'Non sono egoista. Ma perché farli innamorare di te quando tu rimani mia? Tu sei sempre mia e lo sai. Lo sai anche quando ti lasci toccare da altre mani, quando ti lasci baciare da altre labbra.' Dico boccheggiando, avvicinando la mia bocca alla sua.
-'Hai ragione. Io sono tua, ma così tua che non posso essere di nessun'altro.' Dice e da qualche parte la fuori, una stella cade.

In serata scrivo e fumo. Il cielo è cupo e non ci sono stelle ad illiminarmi stasera. Non ci sono le mie donne e senza di loro, non voglio esserci nemmeno io.

Quando apro gli occhi, il sole è già alto. Sono le otto passate e c'è silenzio, troppo silenzio. Mi vesto senza fretta e quando arrivo in ufficio mi accorgo della mancanza di Sara. Era già da un paio di giorni che non si faceva vedere e la cosa cominciava a darmi ai nervi. La giornata passa pigra e non ci sono riunioni a distrarmi. Vorrei bere, prendermi una sbronza e poi scopare, ma non con una qualsiasi, vorrei scopare con Blondie. Ma poi ci ripenso e vado a casa, per dedicarmi alle stelle.

Rehab.Farò rifare il cielo per quando tornerai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora