Capitolo 23

301 17 0
                                    

Sono già sbronzo. Sono le tre del mattino e non so quanto abbia bevuto. Ho fumato troppo e comincia a farmi male la testa. Sento dei passi. Alzo lo sguardo e mi sembra di impazzire. Blondie è sulla soglia della porta, elegante nella sua posa inerme. Ha i capelli raccolti e un vestito bianco. Mi guarda corrucciata e mi priva della sua voce. É a piedi nudi e per un attimo, questo particolare mi distrae. La guardo meglio e alle sue spalle, si nasconde Bree. Come Blondie, mi guarda in quel modo strano, senza dire niente. Sento la gola terribilmente secca. Bevo un sorso del mio vino e quando mi giro per guardarle, loro non ci sono più. Cazzo.

Mi sveglio di soprassalto, madido di sudore. Sono inquieto per via dell'allucinazione e mi chiedo se per caso, non sia un segno. Bree credeva nel destino e nella forza maggiore, forse per questo era presente nella mia incoscienza. Ma Blondie? Al contrario di Bree, non m'aveva mai chiesto di scegliere eppure nell'allucinazione, me lo chiedeva in silenzio. Forse sto impazzendo, ma l'idea di farle conoscere, una volta tanto assurda, mi sembra una boccata d'aria. Così salto il lavoro, avvertendo Gaston di occuparsi della mia agenda.

Corro da Bree. La incontro sul viale, sta andando in facoltà e ha poco tempo per me. Per un attimo, mi fa sorridere.
-'Voglio che tu conosca Blondie.' Dico diretto e leggo lo stupore sul suo viso.
-'Sei già ubriaco o del tutto impazzito?' Quasi mi grida addosso. Si passa una mano sulla fronte, esasperata, mordendosi un labbro. Ha paura, glielo leggo nello sguardo. Paura di non essere scelta se messa a confronto.
-'Ho bisogno che tu la conosca. Fallo per me.' Le sussurro più vicino, sfiorandole la base del collo con la bocca. Sospira.
-'Solo perché sei uno stronzo.' Mi dice nervosa, prima di darmi un bacio e andare via. Vittoria.

Sono fuori la porta di Blondie. Per tutta la mattina avevo provato a cercarla, ma senza risultato. Busso troppo forte e lei si precipita ad aprire. Indossa pantaloni bianchi dall'aria comoda e una T-shirt leggera. Ha i capelli legati in una coda ed è a piedi scalzi. Avverto un fremito.
-'Ciao tesoro, accomodati.' Mi sussurra con voce melodiosa e con troppa cortesia. Si muove sinuosa accompagnandomi in salotto ed io, ho solo voglia di prenderla. Mi concentro.
-'Vuoi bere qualcosa? Un caffè, un gin tonic, o magari del vino?' Chiede rovistando in cucina. La guardo e decido di non rivelare subito il vero motivo della mia visita. Sorrido bastardo.
-'Un bicchiere di brandy, grazie. Oh, e anche te nuda.' Dico senza esitazione. Lei mi guarda a lungo prima di sorridermi. Mi porge il mio drink, accomodandosi al mio fianco e allungando una mano sulla mia coscia. Mi guarda.
-'Hai finito i modi per sedurmi? L'uomo che conosco, un tempo, non me lo avrebbe mai chiesto. Mi avrebbe spogliata lui.' Sussurra troppo vicina al mio orecchio, continuando la sua danza con le mani vicino al cavallo dei miei pantaloni. Mi stuzzica da morire.
-'Sto solo cercando di essere galante.' Dico civettuolo, bagnandomi le labbra con il brandy. Lei non smette di guardarmi e questo la rende audace, succube di me. Mi piace.
-'Non essere galante. Non adesso.' Continua, sfiorandomi una guancia con la bocca.
-'Chiedimelo allora.' Le sussurro, spostando le mie mani sulla sua T-shirt. Gliela sfilo. Non porta il reggiseno.
-'Sono qui. Non ti basta?' Continua, mettendosi seduta su di me e sciogliendosi i capelli.
-'Tu non mi basti mai.' Dico prima di imprigionarla e farla mia. Il suo corpo é un richiamo così potente.

-'Sei sempre così tu.' Mi dice Blondie dopo il sesso. Sorride, con i capelli spettinati e le gote arrossate.
-'Sei tu che fai la galante adesso?' Sorrido stringendola a me. Il suo profumo mi scava dentro.
-'Stasera Bree, verrà a casa mia. Voglio che venga anche tu.' Dico nascosto tra i suoi capelli. Avverto il suo sorriso.
-'Vuoi fare una cosa a tre?' Dice scoppiando a ridere. Per un attimo, l'idea mi distrae, insinuandosi tra le mie voglie ed i miei oscuri segreti.
Le bacio una spalla.
-'Non ti divido con nessuno. Voglio che tu venga per conoscerla.' Rispondo, aspettando una sua risposta. Una risposta che fatica ad arrivare.
-'Blondie' la richiamo. Lei si gira a guardarmi e dentro i suoi occhi, mi sento annegare.
-'Prenderai una decisione?' Mi chiede. Io non rispondo mentre fuori, una stella cade.

Di notte mi odio. Mi odio perché ti voglio ancora. Voglio ascoltare il tuo respiro mentre dormi e pensare ogni volta, che sei la donna più bella che abbia mai visto, anche se odio pure te che mi hai strappato il cuore e non me l'hai più ridato indietro. Mi odio perché mi fai sentire geloso, io che non lo sono mai stato, che un po' mi fa sentire vivo e un po' mi fa sentire fesso. E mi odio perché ti mando a fanculo quando non ci sei, me realtà ce l'ho con me stesso che non riesco ad esserci. E rido al pensiero di te e avere voglia di te, e come voglio te, non ho mai voluto nessuna. Mi odio perché continuo a cercare il tuo corpo, il tuo sorriso fresco tra delle lenzuola che faticano a ricordare il tuo profumo di stelle. Di notte mi odio, perché voglio ancora tutto quello che non c'è mai stato.

Rehab.Farò rifare il cielo per quando tornerai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora