Capitolo 11

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Vederla per poco non mi fa mancare il respiro. Indossa dei jeans skinny neri e un maglioncino color crema abbinati agli stivali. Ai suoi piedi c'è una piccola valigia e un beauty. E' bellissima.
-'Mamma, possiamo parlare un minuto?' Dico sottovoce, dopo aver soffiato sulle candeline.
Lei sbianca, intuendo il mio umore. Ci rechiamo in cucina e non riesco a trattenere la mia ira. Lei rimpicciolisce.
-'Come cazzo ti è venuto in mente d'invitarla mamma? Potevi almeno avvertirmi, cristo!' Sbatto il pugno contro il muro. Ella strabuzza gli occhi.
-'Mi.. mi dispiace tanto.. Pensavo.. pensavo che ti avrebbe fatto piacere, ma se vuoi stasera, le dico di andare via..' Dice tristemente, la voce spenta.
-'Quanto dovrebbe trattenersi?' Chiedo cercando inutilmente di calmarmi.
-'Un paio di giorni.. Tanto può dormire nella tua camera. C'è tanto di quello spazio.' Dice e non riesce a trattenere un sorriso. Cazzo mamma.

A fine serata, ci ritroviamo nella mia stanza con un letto troppo grande a dividerci. Si accomoda ai piedi del letto e si passa una mano tra i capelli biondi. Per un po', il silenzio, ha la meglio sui nostri sentimenti. Si guarda le dita, mentre io fingo di non guardarla. Alza lo sguardo. Mi sorride dolcemente.
-'Scusami. Forse avrei dovuto dire di no, ma era così contenta quando me l'ha chiesto. Diceva che sarebbe stato un regalo di compleanno perfetto..' Sussurra e la sua voce s'affievolisce, ricordando probabilmente, il tono di voce utilizzato da mia madre, quando voleva ottenere qualcosa. Alzo le spalle.
-'Non scusarti Blondie. Sono contento che tu sia qui. Non sarebbe stato lo stesso senza di te.' Confesso, sfiorandole una guancia. Lei sospira.
-'Voglio darti il mio regalo.' Dice improvvisamente contenta. Sbatte le mani, elettrizzata.
-'Non avresti dovuto.' Borbotto.
-'Che compleanno sarebbe senza regalo?' Chiede sbuffando. Dalla sua borsa estrae un cofanetto argentato e me lo posa tra le mani.Lo scuoto ed è troppo leggero. Noto il suo sorriso mentre lo esamino. Quando apro la scatola, c'è una collanina placcata in argento con incise le nostre iniziali. Il mio cuore perde un battito.
-'Oh, Blondie.' Mi vien da dirle. Lei si getta sul mio petto.
-'Saremo sempre io e te.' Dice e Dio, quanto è vero.

Quando mi sveglio, il sole è già alto. Blondie dorme girata su un fianco nella mia direzione, con i capelli scompigliati e una gamba intrecciata alla mia. Mi concedo un attimo per guardarla e con gli occhi percorro il suo profilo, la linea perfetta delle labbra piene, il mento disegnato, il collo lungo che sembra la strada perfetta per le stelle. Le do un bacio casto prima di scendere. Cosa scatena in me.

In cucina non c'è traccia di mia madre. Sul tavolo trovo un biglitto con su scritto che erano partiti per una gita fuori porta e che sarebbero rientrati tardi. Scuoto la testa. Mia madre era troppo furba.
Controllo il cellulare e ci sono vari messaggi di auguri da parte di Gaston, Grace e Bree. Decido di chiamarla e non mi sorprende che risponda al secondo squillo.
-'Tesoro ma che fine hai fatto? Ieri ti ho aspettato un'ora ma non sei mai rientrato!' Dice isterica e la sua impazienza mi fa sorridere.
-'Ciao anche a te piccola. Mi son dimenticato di dirti che avrei passato il mio compleanno dai miei. Rientro tra qualche giorno. Mi aspetti?' Chiedo sorridendo e riesco a percepire la sua gioia.
-'Ma certo che ti aspetto! Che domande mi fai!' Dice a perdifiato.
-'Ciao bambina.' Sussurro scuotendo la testa.

Quando mi volto, noto Blondie poggiata elegantemente accanto alla porta, con addosso solo la mia camicia chiara. Deglutisco.
-'Ti aspetterà arrabbiata?' Chiede abbracciandomi. Respiro il suo profumo che mi tocca sempre dentro.
-'Quando saprà che ci sei stata anche tu, di certo.' Dico e non riesco a reprimere un sorriso. Quasi la immagino mentre si infuria, mentre mi dice che non è sano, correre da qualcuno che non ti vuole..
Lei mi guarda.
-'Sei bravo a farti perdonare' Sussurra e sembra abbia detto qualcos'altro, qualcosa che mi sfugge.
-'Ah davvero?' Sussurro al suo orecchio. Freme.
-'Come se non lo sapessi..' Indugia con un mano nei miei capelli.
-'Ah, Blondie, cosa mi fai.' Sussurro mordendole un labbro e dimenticando ancora una volta tutto tranne noi.


-'Oh tesoro, vieni a trovarmi più spesso!' Ripete ancora mia madre abbracciandomi più forte. Non la smette di piangere, divisa tra me e mio padre. Vederli insieme dopo tutti questi anni, mi da una strana speranza.

-'Più spesso.' Ripeto appena incapace di aggiungere altro.

La distanza, è per gente coraggiosa. Soprattuto di cuore. Lo so, lo so.

Rehab.Farò rifare il cielo per quando tornerai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora