Tʜᴇ Mᴇssᴀɢᴇ-[𝙎𝙩𝙧𝙚𝘾𝙞𝙘𝙤]

❤️10. "Fɪɴᴀʟᴍᴇɴᴛᴇ"💜

24 Dicembre Ore:19.04

𝒮𝓉𝓇ℯ𝒸𝒶𝓉𝓉ℴ'𝓈 𝓅.ℴ.𝓋.

...due settimane...

...mancano due settimane....
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𝘾𝙞𝙘𝙤: Fedeeeeee

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: Dimmi-?

𝘾𝙞𝙘𝙤: Buon Nataleee

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: Grazie, anche a te :3

𝘾𝙞𝙘𝙤: ATTENZIONE- FEDE SI E' EVOLUTO

FINALMENTE MI HA MANDATO UN SEGNO DI AFFETTO

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: cretino-

𝘾𝙞𝙘𝙤: -_- ti voglio bene anche io eh

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: t.v.b.

Ti
Voglio
Bastonare
:>

𝘾𝙞𝙘𝙤: :>

Ho una poesia per te

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: sentiamo

𝘾𝙞𝙘𝙤: io scavo
Tu scavi
Egli scava
Noi scaviamo
Voi scavate
Essi scavano

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: ma cos-?

𝘾𝙞𝙘𝙤: Piaciuta?

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: Troppo

𝘾𝙞𝙘𝙤: Almeno è profonda :)

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: Dopo questa dovresti essere direttamente in carcere

𝘾𝙞𝙘𝙤: NO IN GABBIA-NO

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: Ti picchio

𝘾𝙞𝙘𝙤: Okok ma con i tacchi-no

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: Le rose sono rosse
Le viole sono blu
Se continui
Giuro che ti butto di giù :>

𝘾𝙞𝙘𝙤: OK BASTA-

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: Okay-

𝘾𝙞𝙘𝙤: Sai che mancano due settimane al nostro incontro?

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: sì, e a proposito volevo chiederti come ci incontreremo

𝘾𝙞𝙘𝙤: beh, ho in mente un' idea carina, ma non te la dirò. Comunque devi venire al college il 7 gennaio :)

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: okok

𝘾𝙞𝙘𝙤: vado, ciao Strecazzo ;)

𝙎𝙩𝙧𝙚𝙘𝙖𝙩𝙩𝙤: Vaffanculo Cico ;)
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𝒞𝒾𝒸ℴ'𝓈 𝓅.ℴ.𝓋.

Sono al college di mio padre, a preparare la sorpresa per Federico. Già mi sono fatto dire quale sarà il suo armadietto, così, il primo giorno di scuola metterò al suo interno un biglietto con scritto "Vieni al parco dietro la scuola Firmato ';)' ". Eh sì, ";)" era il mio segno, quello che gli scrivevo sempre. L'avrebbe riconosciuto...credo.
Avevo programmato tutto, restava di aspettare che il tempo facesse il suo lavoro.

[•••]

Siamo alla mattina del sette gennaio, chiamato anche "giorno più atteso di tutta la mia vita".
Mi svegliai di scatto ricordando di dover essere a scuola il prima possibile. Come prima cosa, mandai il buongiorno a Federico come mio solito.
Poi mi alzai di scatto e iniziai a correre verso il bagno. Mi spoglio e butto direttamente sotto la doccia, uscendo alcuni minuti dopo circondato da una nuvola di vapore.
«Cazzo...» dico, guardando l'orario: 07:29.
Vado verso la mia camera e apro il mio armadio, anche se già sapevo cosa mettere.
Ne sfilai da dentro una maglia rossa con dettagli bianchi abbastanza pesante e lunga, che mi arrivava alla coscia. Presi poi il mio solito jeans largo e strappato sul ginocchio. Scarpe bianche e come per finire, aggiungo un giubbino di pelle.
Scesi le scale di corsa, rischiando di cadere. Non feci neanche colazione, salutai mia madre e corsi fuori, verso la scuola.

Era arrivato il momento, ero difronte al college. Sospirai e mi feci coraggio, entrando in quella struttura.