❤️22."Usᴄɪᴛᴀ"💜

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𝒞𝒾𝒸ℴ'𝓈 𝓅.ℴ.𝓋.

Ci eravamo baciati. Ancora non ci credo!
E lui ha ricambiato anche, il che mi stupisce ancor di più.
Oggi però...nessuno dei due può parlarne. Dovremmo dimenticare tutto, come d'altronde Federico avrà già fatto. Ma io no, non ci riesco. Il pensiero delle sue labbra sulle mie, è diventato fisso, come un video a loop tra i miei ricordi.

Quella sera eravamo tutti d'accordo per un'uscita di gruppo, a cui partecipò Stre, ovviamente convinto da me.

«CICO SE NON TI MUOVI NON VENGO» mi minacciò Fede, in un angolo della mia stanza mentre finivo di prepararmi.
«Andiamo su» ridacchiai, mettendogli un braccio sulle spalle e raggiungendo gli altri che si trovavano all'uscita del college.
Appena li vidi li salutai con un gesto della mano, seguito da Federico.
Diedi una pacca sulla spalla ad Ettore come saluto, sorrisi ad Anna e diedi il cinque ad Alex e Piadina.
«Stefano?» chiesi, accorgendomi della sua assenza.
«Con Mario...sai come sono i due fidanzatini no?-» mi diede una risposta Alex, sbuffando.
«Arriverà tra poco, accompagnato appunto da Mario» spiegò brevemente Anna, per poi ridacchiare.
Girai lo sguardo verso Federico, il quale ci stava guardando parecchio confuso. "Poi lo conoscerai anche se l'hai già visto" dissi senza pronunciare le parole, e lui riuscì a leggere il labiale, muovendo la testa su e giù leggermente mi rispose.
«Allora? Vogliamo andare? Voglio mangiare qualcosa» si lamentò Ettore. Effettivamente anch'io avevo fame.
Ci stavamo per avviare verso il piccolo locale che ci avrebbe ospitato per alcune ore, quando un rumore alle mie spalle catturò la nostra attenzione.
Un ragazzo, credo sull'età di Stre, camminava barcollando, con la testa bassa.
Indossava una felpa e un jeans che sembravano essere fin troppo leggeri per quel tempo atmosferico. Quel che mi colpì di più, furono però i suoi occhi in lacrime, orami arrossati, insieme al suo piccolo naso all'insù. E la carnagione pallida non aiutava di certo a nascondere il rossore.
Anna, la quale era molto altruista, si diresse verso il ragazzo e gli rivolse la parola.
«Hey ciao! Io sono Anna» tentò di stringergli la mano, ma lui impassibile le rivolse solo uno sguardo freddo.
«Che...cos'hai? Perché sei qui in queste condizioni?» cercò di essere più dolce possibile, mantenendo un atteggiamento calmo.
«Giorgio. Sono...appena stato cacciato di...casa» rispose, lasciandoci tutti a bocca aperta dallo stupore.
Anna rimase paralizzata, non sapendo come continuare.
Guardai Alex, che era nelle mie stesse condizioni. Si avvicinò al ragazzo e lo strinse a se. Lo fece completamente a caso. Non si conoscevano, e se "Giorgio" stesse mentendo?
Però sembrava troppo per essere finto.
Staccato dall'abbraccio, gli regalò un caloroso sorriso.
«Voi, continuate a fare quello che stavate facendo, non preoccupatevi» e ci rivolse uno dei sorrisi più finti che avessi mai visto.
Giorgio si andò a sedere su una panchina non molto distante da noi.
«Ragazzi. Dobbiamo aiutarlo» disse serio Ettore.
Quel ragazzo adesso aveva bisogno di qualcuno. 

Tʜᴇ  Mᴇssᴀɢᴇ-[𝙎𝙩𝙧𝙚𝘾𝙞𝙘𝙤]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora