❤️25."Sᴏʟᴏ ɴᴏɪ "💜

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𝓐𝓵𝓮𝔁'𝓼 𝓹.𝓸.𝓿.

«Sì sì, tranquilla Anna. Giorgio può venire a stare da me» la tranquillizzai per la terza volta, preoccupata che io mi fossi proposto per aver Giorgio in camera mia solo per non farlo rimanere male.
«Mh...va bene. Ci vediamo domani mattina?» Chiese gentilmente, mostrandomi uno dei suoi calorosi sorrisi.
Annui, ricambiando il sorriso.
«Ah Alex, dimenticavo, domani è inutile che vai a lezione. Vieni con Giorgio nell'ufficio del preside verso le dieci. A domani» spiegò, salutandomi con la mano e lasciandomi con Giorgio.
Diedi uno sguardo all'orario sbloccando per un'attimo il telefono: erano le undici passate.
«Ehm...Giorgio vieni, seguimi» iniziai, cercando di farlo sentire a suo agio.
Mi sorrise.
Mi diressi seguito da lui verso la mia stanza, con la chiave aprì la porta e lo feci entrare.
Vidi che si guardava intorno, spaesato e con le lacrime pronte ad uscire, probabilmente stava ripensando a quello che purtroppo gli era accaduto poco prima.
«Hey...vado a prenderti delle cose aspettami qui» mentì, volevo tanto consolarlo, aiutarlo, o almeno provarci. Ma potevo dire qualunque cosa sbagliata, non sapevo come comportarmi.
Gli presi una coperta abbastanza pesante, un cuscino e alcuni vestiti che potevano essere più comodi di quelli che indossava.
«Tieni» gli sorrisi, porgendogli gli indumenti e indicandogli il bagno.

Dopo aver sistemato la coperta e il cuscino sul divano, Giorgio uscì dal bagno.
«Ti ho preparato alcune cose, se hai bisogno puoi chiamarmi quando vuoi, sono in quella stanza» lo rassicurai.
Lui si stese sotto le coperte, gli diedi la buonanotte e me ne andai in camera mia.
Mi addormentai poco dopo, seduto sulla mia sedia da gamer, davanti al computer con Minecraft aperto.

***

𝓢𝓽𝓻𝓮𝓬𝓪𝓽𝓽𝓸'𝓼 𝓹.𝓸𝓿.

«Nico» lo chiamai, mentre come tutte le sere tornavamo nella sua camera.
«Dimmi» rispose, avvolgendomi il collo con il suo braccio destro, mentre mi stringeva a sé.
«Che ne pensi di Giorgio?» chiesi, abbassando lo sguardo e ripensando alla sua triste storia.
«Mh..non lo so. Che dovrei pensare? Mi dispiace per lui» anche lui abbassò sguardo.
Poi non parlammo più fin quando non arrivammo alla stanza.
Lì Nicola, alle undici di sera passate, iniziò a suonare il pianoforte come se fosse un'orario "apprezzato" per farlo. Appunto, alcuni minuti dopo aver iniziato dovette smettere a causa delle lamentele del ragazzo della camera accanto.
Con tutte le parole che gli disse, risi per almeno dieci minuti.
Ben presto si fece mezzanotte, quando decidemmo di fare una delle solite pazzie che entrambi amiamo.
Così, entrambi in pigiama, lui anche a maniche corte, uscimmo dal "lato di scuola" dove c'erano i dormitori, e iniziammo a passeggiare tranquillamente per il corridoio principale, circondati dalle aule che di mattina erano piene.
Le camere erano tutte distanti, quindi decidemmo di correre anche e fare un po' di casino.
C'eravamo noi, divertiti e felici, che avevamo fatto l'intero giro della scuola alle tre del mattino.
Solo noi.
Solo io e lui.

Tʜᴇ  Mᴇssᴀɢᴇ-[𝙎𝙩𝙧𝙚𝘾𝙞𝙘𝙤]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora