Tʜᴇ Mᴇssᴀɢᴇ-[𝙎𝙩𝙧𝙚𝘾𝙞𝙘𝙤]

❤️16"Cᴀᴍᴇʀᴀ"💜

𝓒𝓲𝓬𝓸'𝓼 𝓹.𝓸.𝓿.

Corsi alla camera di Fede, sapendo che lo avrei trovato lì a preparare lo zaino per le ore di lezioni che avrebbe dovuto ascoltare tra una ventina di minuti.
«Fede!» esclamai, spalancando la porta e facendolo spaventare.
«Cico! Che cazzo urli!» mi rispose, evidentemente infastidito.
«Muoviti vieni con me»
«Per fare cosa?» chiese, questa volta con più calma.
«è finalmente pronta la mia stanza, vieni che tea faccio vedere».
Alla mie parole, sgranò gli occhi e preso lo zaino, velocemente uscimmo dal suo "appartamento", se possiamo definirlo tale.

𝒯𝒽𝒾𝓇𝒹'𝓈 𝓅ℯ𝓇𝓈ℴ𝓃 𝓅.ℴ.𝓋.

I ragazzi, mano nella mano, si dirigevano verso un ambiente sconosciuto al più piccolo dei due.
Il rosso, che gli stringeva il polso, camminava leggermente più avanti, felice di quel contatto.
«Siamo arrivati? Abbiamo già salito un piano e sono stanco» si lamentò Federico.
«Sì Strecazzo, siamo arrivati- manco avessimo fatto il giro del mondo poi»
Nicola, cacciò un mazzo di chiavi da una tasca dei suoi jeans scuri, e aprì la porta difronte loro.
Il violetto, anche se di viola aveva solo una ciocca di capelli, rimase a bocca aperta. Dinanzi a lui, si presentò una camera con pareti nere e bianche alternate, un letto a una piazza e mezzo a lato affiancato da un comodino, una scrivania in legno chiaro con una libreria per la maggior parte vuota e una finestra lunga. Ma quello che colpì di più Federico fe un pianoforte a muro, a parer suo bellissimo. L'ultima cosa che poteva immaginare era che Nicola suonasse, per lo più il pianoforte.
«Lo...sai suonare?» chiese incredulo.
«Sì, perché?» rispose, divertito dalla reazione del minore.
«Mi insegni? Ti prego-» pregò Strecatto.
«Eh va bene, ma adesso tu vai a lezione ed io rimango qui» ghignò.
«Uff...okay, ci vediamo dopo però» concluse il violetto, andandosene e chiudendo la porta alle spalle.