𝒮𝓉𝓇ℯ𝒸𝒶𝓉𝓉ℴ'𝓈 𝓅.ℴ.𝓋.
Mentre correvamo, mentre percorrevamo la scuola per la seconda volta di notte, sentimmo dei passi.
Velocemente ci nascondemmo nella prima aula che ci capitò avanti.
Eravamo sotto la cattedra, mentre i passi si sentivano ancora e continuavano ad avvicinarsi.
La mano di Nicola era sulla mia bocca, dato che continuavo a ridere per la situazione, facendo ridacchiare pure lui.
Passammo lì una decina di minuti, poi sicuri che non ci fosse più nessuno, ci sistemammo più comodi per sentire la musica con il suo telefono.
Ero di fianco a lui, vicino alla tavola di legno, appoggiato all'incavo tra la spalla e la sua testa.
Nicola invece, aveva la testa appoggiata sulla mia, un braccio mi circondava il collo e le nostre gambe erano rannicchiate contro il legno.
Intanto, Spotify continuava a riprodurre le canzoni della playlist appena creata, formata da "Sui muri", una canzone che amavo, e altri brani trovati sul momento e che piacevano ad entrambi.Dille che la ami
Dille che la vuoi qui adesso
Dille che se ci cade il mondo addosso non ci ammazza
Anche se ogni volta che stai per chiamarla
Per come stai dovrebbero chiamare un'ambulanza
Ero ancora sveglio, accoccolato al petto di Nicola, mentre lui era ormai addormentato.
***
𝒯𝒽𝒾𝓇𝒹 𝓅ℯ𝓇𝓈ℴ𝓃
La professoressa di matematica e scienze entrò in classe, già annoiata.
Spostò la sedia vicino la cattedra, quando sentì due leggeri respiri sincronizzati.
Guardò per terra, notando la presenza dei due ragazzi addormentati l'uno sull'altro.
Sgranò gli occhi dallo stupore.
Mancava poco all'inizio delle lezioni e quei due erano ancora lì, con un telefono sulla pancia del rosso.
Infatti, entrarono alcuni ragazzi sempre in anticipo, sorprendendo la prof che si trovava in uno stato d'animo alquanto di confusione, per lei.
«Buongiorno» salutarono educatamente, senza ricevere una risposta dalla docente.
Lei continuava a fissarli.
Ma altri gruppetti di studenti si affrettarono ad entrare in aula.
«Emh...ragazzi, qualcuno conosce questi due?» chiese, mostrando alla classe i due addormentati.
«Prof...credo che uno di quelli sia il figlio del preside» prese parola una ragazza.
«Ah...vado subito a chiamare il padre. Non fate casino» disse, per poi uscire dalla porta.
La ragazza poi si alzò con uno scatto, correndo verso Federico e Nicola.
Provò a svegliarli.
«Nicola! Oi svegliati!» esclamava mentre lo scuoteva.
Finalmente il rosso aprì lentamente gli occhi, sbadigliando e cercando di capire dove si trovava.
Appena si rese conto della situazione, svegliò Federico ed entrambi iniziarono a ridere come due scemi.
Tutta la classe li guardava male mentre uscivano da sotto la cattedra, ancora in pigiama.
Dopo essere stati avvisati che la prof era andata a cercare il preside, ancora ridendo, tornarono a correre per i corridoi fino al dormitorio di Nicola.
Lì, finalmente, si cambiarono.
Erano felici di quello che avevano fatto.
Sapevano che poteva portare a conseguenze più o meno gravi? Eccome. Ma erano felici. Li aveva fatti stare bene.
Rimasero lì tutta la mattinata, fin quando alla porta della camera si presentò il padre di Nicola, arrabbiato con loro.
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Tʜᴇ Mᴇssᴀɢᴇ-[𝙎𝙩𝙧𝙚𝘾𝙞𝙘𝙤]
ФанфикStrecatto, cerca di entrare in un college prestigioso di moda, e ad avvisarlo di essere stato ammesso, sarà Cico, figlio del preside che aiuta il consiglio scolastico. Nascerà qualcosa tra loro..cosa sarà? " 𝒫𝒾𝓊̀ 𝒸ℯ𝓇𝒸𝒶𝓋ℴ 𝒹𝒾 𝓉ℴℊ𝓁𝒾ℯ𝓇𝓂ℯ�...