la filastrocca del lupo buono

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Charlie portava in spalla Levi ormai da ore tra i boschi.

Il demone lupo non mostrava un minimo di sforzo e/o stanchezza.

Ed anche se le avesse, le opprimeva chissà dove nelle sue più profonde membra.

Ormai non sapeva dov'erano finiti: camminava e basta.

Levi aveva trattenuto fino a poco prima ma l'infezione l'aveva sopraffatto facendogli salire la febbre a picchi quasi mortali.

Erano arrivati in un villaggio, Sbiascicò qualche parola in tedesco mista ad inglese ed italiano e riuscì a far capire al medico del male che soffriva il suo piccolo alpha.

Rimasero li per settimane, senza mangiare, senza il becco di un quattrino e senza bacchette dato che erano state rubate da degli elfi.

Prince per tutto il tempo del ricovero di Levi rimase chiuso nel giaccone di Charlie.

Come avrebbe mai potuto spiegare l'esistenza dei draghi ad un babbano il quale, a sua volta, quando ne aveva l'occasione lo fissava con sospetto.

Charlie cercava di farseli piacere i babbani, ma proprio non ci riusciva.

Erano così... bigotti.

Si sorprendevano che Charlie avesse un compagno maschio.

Senti delle infermiere mormorare che fosse Addirittura un maniaco che aveva rapito quel signorino di città.

Era vero, Levi per quanto fosse cresciuto nella modestia, aveva pur sempre un comportamento, un lignaggio ed una cultura da purosangue.

Si sentiva diverso dall'alpha eppure... non osava ripudiarlo ricordando a sé che erano solo pettegolezzi ed etichette.

Ricordava bene lo sgomento quando, finalmente, scoprirono il male di Levi:

Aspettava un piccolo lupo demone, il quale, anche se a poche settimane, stava già iniziando a divorare sua madre.

Tutto l'ospedale si allertò, il medico che aveva in cura Levi, lo vendette al governo.

Mai nel mondo babbano si era vista cosa del genere.

Quando poi nella società magica, purtroppo, succedeva tutti i giorni che Le/gli omega più poveri dessero alla luce figli e poi morire divorati da quest'ultimi.

Charlie capì la situazione, prese Levi e Prince e scappò il più velocemente possibile.

"Mai più tra i babbani" ringhiò a sé stesso correndo con il giovane Potter in braccio a mo di sposa e Prince che volava alla sua stessa velocità.

Arrivò al centro della foresta e dal muschio sorse una casa di legno.

Una donna uscì da li con i classici abiti da strega delle favole, ma non era vecchia e tantomeno brutta.

Scrutò per bene i due lupi e li fece entrare.

La porta si chiuse alle spalle di Charlie con uno scricchiolio di legno vecchio mostrando al rosso un unico ambiente: un camino schiacciato alla sinistra con una poltrona vicino ed una cucinina sulla destra sul quale bolliva un infuso di Cannabis e Belladonna.

La donna non parlò, indicò a Charlie un tavolo basso coperto da un lenzuolo di porpora.

Mentre il rosso ci adagiava sopra Levi, un gatto rosso si sedette sulla poltrona color vomito e li fissava con superiore altezzosità.

Charlie voleva parlare, spiegare alla strega-delle-favole che cosa avesse Levi ma non riusciva a proferire nulla dalle corde vocali.

L'odore dell'infuso gli stava facendo andare in tilt il cervello.

La donna, con cautela, tastò delicatamente con i polpastrelli delle dita artigliate, il basso-ventre di Levi il quale iniziò a gemere di dolore e lamentarsi.

La strega intanto continuava a spostare il feto sotto gli occhi sbarrati di Charlie che, anche se guardava, non riusciva a capire e, tantomeno a sentire quello che stesse dicendo la donna.

Sembrava stesse cantando.

Quest'ultima smise di botto, prendendo poi un bicchierino di liquido che bolliva e lo fece bere con delicatezza all'alpha sul tavolino il quale si rilassò e si addormentò.

La Wicca lo prese in braccio come una bambola di stracci e, prima che potesse rendersene conto, Charlie si trovò di nuovo nel bosco, con Levi sulle spalle e Prince addormentato sulla sua testa.

Si chiese quanto avesse visto fosse stato reale e quanto una finzione mentre, in testa, sentiva una filastrocca inquietante per bambini.

"Il lupetto, buono, buono, se ne deve restar
Altrimenti se ne deve andar
Andar dove?, dici tu
Da dove ne tu e ne io tornerem mai più

Il lupetto, buono, buono se ne deve restar
Altrimenti là dovrà andar
"Là" dove?, dici tu
Da dove né tu e né io tornerem mai più
Accompagnati dalla signora morte
Che di anime dispettose ne ha collezionate molte"

Per la prima volta nella sua vita, a Charlie gli si gelò il sangue nelle vene.

café <Drarry Omegaverse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora