Capitolo 15

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"Che cosa ha detto Ministro?!"

"Mi ha sentito molto bene Capitano Potter; da oggi lei e la sua squadra non condurrete più questa indagine!"

"Non può farlo!" Rispose Harry con il cuore in gola. "Lei sa che noi Auror abbiamo sempre lavorato in maniera impeccabile!"

"Oh, sì che posso! Posso eccome Capitano Potter toglierle da ora l'indagine su Astrid Lovegood/Weasley! Avete agito nel peggiore dei modi con me e questo non mi sta bene! Mi avete tenuto all'oscuro di tutto che sono venuto a sapere per caso! Non è il sistema!"

Dopo quelle parole Harry pensò immediatamente che il Primo Ministro Caramell fosse semplicemente un pallone gonfiato che non meritava nulla, purtroppo per lui e la sua squadra, -ma soprattutto Ron- quell'uomo meritava comunque del rispetto che Harry però non voleva dargli e perciò tutto ciò fu un grande supplizio.

"Senta Primo Ministro, capisco molto bene la sua rabbia, la sua frustrazione in questo momento, ma provi a pensare anche a Ron. È della sua nipotina che stiamo parlando! Non permetterebbe mai che qualcuno che non sia lui stesso, o io in persona si occupasse di lei, come non lo vorrebbero le madri!"

"E che cosa dovrei fare quindi?"

"Permetterci di continuare a condurre le indagini come abbiamo fatto sin dall'inizio, informandola di ogni passo che faremo senza mai più tenerla all'oscuro. Se lo farà, gliene sarò infinitamente grato e non solo io, glielo posso garantire signore."

Dopo quelle parole, Caramell lo guardò con assoluta serietà, per poi sospirare per qualche attimo di pura meditazione.

Avrebbe mai accettato la proposta di Harry?

Nel mentre accadeva tutto ciò, Ron appena svolta la sua prima lezione di fisioterapia, nella quale dopo tortuosi attimi aveva finalmente percepito un lieve dolore alle dita dei piedi, venne poi riportato in camera da letto dal dottor Wilson che in pochi attimi lo salutò e se ne andò via da lì per poter continuare così il suo lavoro e visitare altre persone più o meno nella stessa condizione del rosso.

A quel punto Krum che non lo aveva perso di vista nemmeno per un attimo entrò nella sua stanza.

"Come ti senti?"

La voce improvvisa del bulgaro lo fece sussultare.

"Viktor!"

"Ti ho spaventato Ron?"

"No, no, entra pure." Rispose con un sorriso per poi provare a sistemarsi nel letto con la schiena.

A quel punto il maggiore gli sorrise teneramente. "Ti ho osservato tutto il tempo, sai?"

"...Tutto il tempo?" Domandò confuso.

"Della lezione, sì."

"Oh, beh, perché lo fai? Insomma, che senso ha?"

Dopo quelle parole Viktor gli sorrise e in un attimo quindi gli si avvicinò sedendosi accanto a lui.

"Un senso fondamentale per me. Tu mi piaci da morire Ron e lo so, ancora non ci conosciamo benissimo, quindi potresti anche immaginare che questa sia una totale pazzia, ma è dal primo istante che ti ho visto che non faccio altro che pensarti. Voglio proteggerti, starti accanto in ogni istante." Sospirò. "Sei dannatamente indifeso ed io devo prendermi cura di te!"

Dopo quella spietata dichiarazione d'amore, Ron ne rimase completamente senza parole.

"Tu... invaghito di me?! Miseriaccia, ma allora Harry aveva ragione!" Disse poi fra se e se, ma facendosi sentire dal maggiore che lo guardò.

"Harry?"

"Ehm, si, beh, ecco..."

"Ecco?"

"Mi aveva detto delle cose molto particolari che mi avevano fatto pensare senza sosta, ma era impossibile, o almeno così credevo. Adesso non lo sono più!"

"Che cosa ti aveva detto esattamente?"

"Che tra di noi ci fosse del tenero." Rispose per poi arrossire. "Non aveva torto, o sbaglio?"

Viktor sorrise. "Assolutamente no. Te l'ho detto Ron, mi sei piaciuto fin dal primo istante che ti ho visto e quando ho telefonato a Molly per raccontarle di te ed avvisarla di ciò che era accaduto, ho promesso a me stesso che ti avrei protetto sempre e comunque."

"Grazie Viktor, davvero grazie." Rispose per poi afferrare la sua mano e stringerla. "Sei molto dolce."

"Provo qualcosa di davvero intenso per te e sappi che non ho alcuna intenzione di rinunciarci!"

Appena pronunciate quelle dolci, ma allo stesso tempo forti, estremamente potenti parole, Ron deglutì il forte groppo che aveva in gola.

"Che-che cosa significa che non rinuncerei a me?" Chiese senza parole, ancora una volta.

"Che sei mio Ron, in tutti i sensi e se sei già fidanzato farò in modo che possa averti. Voglio che tu sia il mio uomo e quando uscirai da qui con le tue stesse gambe, ci conosceremo meglio e farò in modo che la nostra vita possa scorrere felice e assieme."

Dopo che il Medimago Krum finì di fargli quella dolce, ma anche altrettanto spietata dichiarazione d'amore, Ron si tappò immediatamente le guance morbide e ormai accaldate, rosse come un pomodoro maturo.

Tutto ciò era davvero incredibile, oltre che strepitoso!

"Io... io non... non sono fidanzato. Non ho una fedina al dito e come puoi avere visto anche tu, nessuno è mai venuto a trovarmi, a parte i miei amici e familiari."

"Tanto meglio così, altrimenti avrei dovuto combattere per averti e sarebbe stata una lotta molto travolgente."

Vikron ~ Un incidente che ti cambia la vita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora