Capitolo 10

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"Ci vediamo Ron."

"D'accordo Viktor, a presto."

"Riposati, mh?"

"Intesi." Rispose con un sorriso.

"Bene."

Una volta che Viktor uscì dalla stanza di Ron, il rosso chiuse gli occhi per cercare di riposarsi un pochino.

Weasley infatti, aveva un estremo bisogno di rimettersi per potere così affrontare al meglio quella pesante battaglia con le sue gambe che non sarebbe stata facile, certo ma non intendeva mollare, mai!

Nel mentre Ron si stava riposando pensando a come avrebbe affrontato la prima lezione di fisioterapia, Ginny arrivò a casa e lì non poté fare a meno di incontrare Luna che in quel momento stava cucinando.

"Ehi!"

"Ciao Ginny."

"Che... che cosa stai preparando di buono?" Domandò annusando il gradevole odore che si respirava in casa.

"Pancake alla fragola!"

"Oh, il preferito di Astrid." Sorrise emozionata.

"Infatti." Sorrise felice continuando a cucinare.

"Glielo... glielo porti dopo quando la vai a riprendere a scuola?" Domandò con una certa timidezza, davvero inedita per una persona come Ginny che non aveva mai avuto paura di mostrare i propri sentimenti.

"Sì, ma sai stavo pensando che sarebbe bello se Astrid ci vedesse insieme, come una vera e propria famiglia, quella che infondo siamo, no?"

Dopo quelle parole Ginny che non si aspettava davvero tutto ciò la guardò sorpresa, percependo poi il proprio cuore battere impazzito, letteralmente. "Che cosa?! Oddio Luna, credo di non avere capito bene."

"Ho detto..." iniziò allora Luna avvicinandosi a sua moglie dopo avere appoggiato il mestolo vicino al fuoco. "Che voglio che ci sei. Ho sbagliato tutto quanto con te e sono anche stata piuttosto egoista nel chiederti di rinunciare al tuo lavoro. Non ne avevo il diritto. Fai conto come se non ti abbia mai detto nulla e se lo desideri... riprendiamo da dove abbiamo interrotto. Che cosa ne dici Gin? Ti andrebbe?"

In un attimo Ginny finì tra le braccia della sua dolce Luna che a quel punto se la strinse a se con particolare gioia iniziando poi a baciarla senza sosta.

"Mi sembra di sognare..." disse la rossa un attimo dopo. "Non sta accadendo vero? È la realtà questa, sì?"

La Lovegood a quel punto scoppiò a ridere. "Sì, è la realtà tesoro. Ho capito finalmente tutti i miei errori e sai quale è stata la spinta? L'incidente di Ron. Ho capito che non serve a niente tenere rancore, è una cosa stupida e brutta perché fa soffrire e poi la vita è talmente breve che non serve passarla arrabbiati."

Ginny sorrise. "Hai ragione, sai? Bisogna goderci la vita in ogni attimo che ci regala, come se fosse l'ultimo. Solo così saremo veramente felici e poi non avremmo nessun pentimento."

Luna sorrise. "Esatto!" Rispose per poi prenderla per mano e condurla nel salotto di casa per sedersi con lei sul grande divano a forma di L. "Ti andrebbe di stare un po' qui a coccolarci in attesa che arrivino le 13:00 per andare a prendere Astrid?"

"Va benissimo tesoro, non ci sono assolutamente problemi." Rispose allora la rossa per poi appoggiare la testa sul petto di Luna che a quel punto la strinse a se.

"È bello stare qui abbracciata a te."

Ginny rise. "Sì, soprattutto perché sono passati due mesi dalla nostra discussione e non c'è giorno in cui non abbia pensato alle tue parole. Tu che mi chiedevi di rinunciare al mio lavoro perché è sempre lontano ed io che ti urlavo che non posso perché ne ho bisogno per vivere. Vorrei cancellare quelle immagini, abbiamo sofferto troppo, entrambe."

"Sì, ma te lo ripeto sono stata davvero egocentrica ed altrettanto egoista, non ho pensato minimamente e nemmeno per un istante a te, ma solo a me, al mio benessere, al fatto che non ti volevo lontana, non pensando al fatto che tu non eri comunque felice di questa situazione, ma che potevi fare?"

"Infatti è così, solo che in questo periodo ne sto parlando accuratamente con il mio capo e quindi sto valutando delle alternative."

"Quali alternative?" Domandò Luna curiosa.

"Tu sai che il mio lavoro consiste nel pubblicizzare le medicine presso le sedi di Liverpool e Manchester."

"Sì."

"Adesso in poche parole ho detto al mio capo che vorrei cambiare sede, perché sarebbe più opportuno per me trasferirmi in quella di Londra, sarei più vicina a casa e poi si è anche liberato un posto."

"E... e beh, lui che cosa ti ha risposto?"

"Che valuterà bene la situazione per potermi dare una risposta nel minor tempo possibile, ma non dovrebbero esserci problemi di nessun tipo. È chiaro che dovrà fare nuovi colloqui perché c'è un posto vacante o per Liverpool o per Londra, ma spero tanto di poter essere vicino casa. Non ce la faccio più a viaggiare!"

Dopo quelle parole Luna iniziò a saltellare felice sul posto e poi infine l'abbracciò riempiendola di baci su tutto il viso facendola inevitabilmente ridere dalla gioia più grande che potesse mai sperimentare.

Vikron ~ Un incidente che ti cambia la vita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora