Capitolo 4

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Il giorno seguente, Ron si svegliò con estrema calma, facendo intendere che avesse passato una notte tranquilla, ma in realtà non aveva dormito granché.

Erano ormai le 08:30 passate e gli infermieri avevano preparato la prima colazione distribuendola a tutti.

A quel punto il dottor Krum andò a trovarlo per poter constatare con i suoi stessi occhi come stesse.

"Buongiorno Ron."

"Salve Viktor." Rispose allora il rosso facendogli poi un sorriso. "È venuto a controllarmi?" Domandò per poi sorridere in quanto la sua voleva essere una battuta.

A quelle parole, il Medimago sorrise. "Le dispiace?"

"No, no, assolutamente." Sospirò. "Lei sta solo facendo il suo lavoro..." Disse per poi digrignare i denti a causa del dolore che stava provando in quel momento.

"Ohi, tutto bene Ron?!"

"La schiena..."

"Eh. Che cosa succede?"

"Mi fa un male terribile!"

"Si rilassi Ron, adesso sistemiamo tutto."

Dopo pochi secondi Viktor andò immediatamente a chiamare la persona più specializzata che poteva aiutare il rosso, o meglio il fisioteramago che arrivò in pochi attimi.

"Buongiorno Ron." Disse a quel punto l'uomo che in quel lungo istante aveva con se un carrello con tutto il materiale adatto per aiutarlo a stare meglio. "Sono il fisiotramago Jordan Wilson."

"Buongiorno a lei."

"Mi dica, dove le fa male esattamente?"

Il fondo della schiena ed anche i fianchi. Sento come delle fitte." Sospirò. "Mi può aiutare per favore?"

"Ma certo. Adesso le toccherò alcune parti, lei nel frattempo mi deve dire se le fa male e se ci riesce le sensazioni che prova."

Jordan a quel punto iniziò a visitarlo, nel mentre Viktor invece se ne stava lì in piedi vagliando la situazione ed osservando ogni più piccolo gesto di Ron.

Quell'uomo era davvero incredibile; non aveva mai visto, o meglio incontrato una persona così forte ed altrettanto coraggiosa che difronte alle difficoltà sì, soffriva, ma non si disperava come normalmente accadeva invece in una situazione simile.

Krum era davvero impressionato da lui e più passavano le ore, più sentiva l'esigenza di proteggerlo.

Ma a che cosa diamine stava pensando?

No, non era possibile, non lo conosceva nemmeno, non aveva nessun senso tutto ciò.

"Ahh..."

"Qui?"

Il fisioteramago infatti, gli aveva appena massaggiato il fianco destro in quanto gli stava spalmando una crema rigenerante che gli avrebbe calmato il dolore.

"Si esatto. Sto impazzendo." Annaspò per poi sospirare cercando di non mettersi ad urlare davanti a Krum. "Spero solo che non duri per tutta la vita, altrimenti divento sicuramente uno zombie!"

Dopo quelle parole Krum si mise una mano davanti alle labbra tentando di mantenere la sua più totale e completa professionalità, cercando quindi di non mettersi a piangere per le ultime parole del rosso. Non volendo Ron infatti, era stato 'commovente'.

"È assolutamente comprensibile, ma vedrà che non accadrà. La riabilitazione la potrà aiutare moltissimo."

"Quando posso iniziarla?"

"Dobbiamo ancora far passare qualche giorno perché prima è opportuno provare a metterla in piedi, per poter verificare che lei riesca a fare anche solo un passo. A quel punto se la cosa avverrà, inizierà la riabilitazione."

"Sarà impegnativa, vero?"

"Sì, ma lei è una persona molto forte Ron." Rispose a quel punto Krum guardandolo con ammirazione. "Non credo proprio che si farà scoraggiare da questo, no?"

Dopo quelle parole, per la prima volta Ron gli sorrise. "Assolutamente no! Voglio guarire e anche a costo di metterci tutta la vita, questa battaglia la vinco!"

Appena detto ciò Krum gli sorrise, nel mentre Jordan che nel frattempo aveva notato gli sguardi del dottore rivolti a Ron sorrise dolcemente.

"E sarà così, vedrà Ron." Rispose Krum a quel punto per poi vedere degli infermieri che erano arrivati lì per servire la colazione. "Adesso la lasciamo mangiare con calma. Nel caso avesse bisogno di qualcosa ci chiami."

"Grazie dottore, a presto."

Una volta che Jordan e Viktor furono fuori dalla stanza di Ron, il primo lo guardò con molta attenzione e poiché i due uomini erano davvero in confidenza, poiché stretti amici, iniziarono a parlare nel mentre stavano camminando nel lungo corridoio del secondo piano del San Mungo.

"Si può sapere che diamine hai da guardare Jordan?"

"Ti piace Ron, non è vero Vik?"

"Che cosa stai dicendo?! Sei impazzito?!"

"Oh, smettila, non mi freghi amico! Allora?"

"Che cosa vuoi sentirti dire Jordan?"

"Possibilmente la verità! Non amo le bugie."

Dopo quelle parole Viktor lo guardò. "È un uomo molto affascinante, lo ammetto, ma non provo nulla."

"Mmm, ne riparliamo il giorno che vi darete il primo bacio. A quel punto non ci saranno scuse che tengano!"

In quel momento Viktor lo guardò con particolare attenzione. "Voglio solo che stia bene e farò di tutto purché accada. Anche i suoi amici se lo meritano di vederlo guarire. Li ho visti così in pena in queste ore. Non dev'essere facile."

"Non lo è affatto amico!" Sorride dunque Jordan. "Dai, andiamo a fare il nostro lavoro che la giornata non è ancora finita."

"D'accordo."

Vikron ~ Un incidente che ti cambia la vita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora