Capitolo 4

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Freyja non ne poteva più di quella cattiveria sul conto di ivar, si sentii così triste, sbottò con tutta la sua rabbia possibile, Ora basta! Non parlate di me come fossi un giocattolo o come un trofeo, e non permetto questo egoismo, Sigurd si alzò di scatto la prese e gli diede uno schiaffo così forte da fargli girare la testa, ma non metteva in conto che aveva a che fare con Freyja dea della guerra, lei si alzò con la guancia che bruciava sotto gli occhi di tutti  e di ivar , prese sigurd egli con tutta la sua rabbia più possibile gli diede un pugno in faccia facendolo cadere a terra, prese una spada da un altro ospite vicino a lei e glie la punto alla gola ! Rimasero tutti stupiti dalla reazione di quella ragazza, ubbe prese la parola "però per essere una schiava ne hai di fegato ammiccò un sorriso soddisfatto" Freyja però dopo quella scena scappo con tutto il fiato che aveva corse nel bosco ricacciando dentro tutte quelle lacrime che aveva, ora sono nei guai disse con tono triste.
Aslogh guardava i suoi figli vizerk e ubbe che canzonarono sigurd perché si era fatto sconfiggere da una donna da una schiava, aslogh pensava che quella ragazza non fosse solo una schiava che fosse stato un dono dagli dèi, guardava ivar che aveva assistito a tutta quella scena, aslogh andò verso ivar che si era messo da parte la discussione con suo fratello laveva fatto arrabbiare così tanto, ammiccò un sorriso alla madre, ivar figlio mio quella non è una semplice schiava e sprecata per fare la schiava quella ragazza e un dono degli dei, e combattiva è leale merita la tua più grande fiducia lei non ti lascerà mai solo ammise la madre.
Ivar guardava la madre così stupito dalle sue parole, sono solo un povero storpio, non proverà mai affetto per me , io sono così e nella mia natura essere così non ci sarà mai amore per uno come me, l'unica mia speranza sarà morire ed entrare nel valhalla, aslogh era così triste dalle parole indette dal figlio era sua madre conosceva il suo cuore, gli disse l'amore non ha ostacoli si superano insieme, l'amore ha tante sfaccettature voi siete un mare in tempesta siamo noi gli artefici del nostro destino gli dei tracciano un lungo cammino sulle nostre impetuose strade, dopo queste parole della madre che andò via lascio ivar interdetto dai i suoi pensieri, forse la madre aveva ragione, forse Freyja gli era rimasta accanto nelle notti quando aveva quei dolori lancinanti alle gambe non lo guardava come un semplice" storpio" lo guardava come se fosse un ragazzo normale, dopo tutti quei pensieri che erano successi quella sera e di come si era presa la briga di difenderlo la iniziava a vedere con occhi diversi, si era Ricordato di quella sera quando l'aveva raggiunta poco dopo la vide li seduta accanto quel caminetto che scoppiettava rannicchiata, aveva il viso stretto dalle gambe, a quella vista gli prese una fitta al cuore, cosa gli prendeva.
Fu Freyja accorgendosi della presenza di qualcuno dietro a distoglierlo dai sui pensieri, padrone cosa la porta fin qui ? esclamò lei con un accenno di tristezza, lui gli sedeva accanto sussurro un piccolo dolore alla gamba, si era rotto un altro osso, ivar prese parola ma non la guardava in faccia guardava quel piccolo fuoco che scoppiettava, Sei stata una stupida Freyja ! Credi che io non sappia difendermi da solo ? Disse in tono così minaccioso, Freyja lo guardo di tutto punto e rispose, chiedo scusa padrone, ma io non sopporto l'egoismo non sopporto le cattiverie, lei guardava ancora fisso quelle fiamme, ivar pero poco dopo gli sposto una ciocca di capelli dietro alle orecchie gli fece un effetto così strano toccargli i capelli per la prima volta aveva quella chioma bionda e i capelli così lisci che quando li toccava provava un valore, Ivar disse SEI CORAGGIOSA, SEI RIBELLE, SEI LEALE.
Freyja a quelle parole si rincuorò tanto, ma ivar riprese la parola MI FIDO DI TE FREYJA  E SENTO CHE DI TE MI POSSO DAVVERO FIDARE PER QUESTO HO DECISO CHE TI ADDESTRERAI SOTTO LA MIA GUIDA, Freyja era stupita da quelle sue parole, il cuore prese a battere così forte aveva lo stomaco sotto sopra e non capiva perché lui gli faceva quello strano effetto, le sussurro un piccolo "grazie ". Freyja dopo aver messo a letto ivar andò da isobel che era nella sua stanza, si buttarono letteralmente a letto stanche di quella giornata che fosse così infinita, isobel disse; sei stata una forza questa sera sei proprio una guerriera nata, scoppiarono a ridere quando gli disse sigurd era stato preso in giro da tutti si era fatto battere da una donna immaginavano la scena e risero fino ad prendere sonno, Freyja però non riuscì subito a prendere sonno era immersa nei suoi pensieri quando vide un corvo sulla sua finestra che gracchiava, si alzò da quel letto caldo e andò verso quel corvo, vide una figura incappucciata nel bosco prese il suo mantello ed usci , questa figura camminava svelta quando lei faceva fatica a seguirla la neve gli aveva bagnato completamente la veste. Quando vide questa figura gli disse chi sei ? Vide quel anziano signore guardarla aveva quel aria davvero inquietante ma Freyja non gli dava peso aveva i segni del tempo e del eta, ma l'uomo rispose " io so chi sei Freyja continuo tu provieni da un tempo diverso dal nostro , tu sei la dea della guerra e del amore, hai disubbidito a tuo padre ODINO dio dei norreni" Freyja incredula a quelle parole chiese come fai a sapere ? Nelle sue parole c'era paura perché aveva pensato che l'avrebbero scoperta prima o poi lei non voleva tornare da suo padre, ormai kattegat era la sua casa.. ma l'uomo riprese parola, io sono colui che serve gli dei, quello che sei anche tu. Freyja però si era rincuorata pensava che il padre nonostante tutto non lavrebbe mai lasciata sola, anche se gli aveva tolto tutto, Freyja ammicando un sorriso chiese cosa lo portasse fin lì da lei, l'uomo pero risposte , il tuo destino Freyja siete intrecciati da un filo invisibile siete come il mare in tempesta, ma non resterete per sempre insieme,ci sarà una guerra ci sarà sangue e Odio, il tuo cuore si spezzerà mia cara Freyja verserai lacrime di sangue. Freyja non riuscì a capire le parole di quel uomo, ma come fece per rispondere l'uomo non c'era più.
Freyja rientro in casa quel freddo gli aveva completamente gelato le ossa, era così sudata era così agitata a quelle parole di quel strano vecchio, non si capacitava cosa fosse successo si mise accanto ad isobel cercando di riposare ma quelle parole gli rimbobavano nella sua testa.

Buongiorno cari lettori, oggi ho allungato più del solito questo capitolo li scrivo così lunghi perché questa storia avrà tanti colpi di scena spero che davvero vi piaccia, ogni giorno aggiornerò qualche capitolo un abbraccio grande a tutti ❤️

la dea e il vichingo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora