𝖷𝖷𝖷𝖨𝖨 𝖢𝗁𝖺𝗉𝗍𝖾𝗋 - 𝖨'𝗆 𝖲𝗈𝗋𝗋𝗒 𝖬𝗈𝗆

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[...]

- Fish Mooney's POV.

"Bene, bene, bene. I detective Montoya e Allen, a cosa devo questo onore?" disse con una leggera nota di sarcasmo. "Porgere i nostri omaggi e, magari, chiedere se hai visto cobblepot in giro." rispose Allen. "Oswald?" meditò sulle parole giuste da utilizzare. "Ora che ci penso.. no, non l'ho visto." scrollò innocentemente le spalle. "Non è curioso? Almeno quanto due detective della grande crimini che cercano una nullità come lui." "Basta con i balletti." sbottò Montoya, irritata dalla superbia della donna. "È stato ucciso, non è vero? Perché ci aveva detto che quella di Pepper era stata tutta una montatura." la spiegazione data dal detective era più che sensata, nonostante la verità non sarebbe mai uscita dalle sue labbra. "È morto, ma non l'ho uccisa io quella spia. Ho sentito dire che Jim Gordon ha premuto il grilletto." "Hai delle prove?" "Ho forse l'aria di uno sbirro?" replicò con ostilità. "Ho solo sentito che Jim Gordon ha sparpagliato il povero cervello di Oswald per tutto il fiume Gotham."

L'orrore sul volto di Montoya non era dovuto unicamente alla presunta corruzione dell'agente, bensì all'amore che ancora riservava alla sua compagna. Barbara Kean.

Erin Richards come Barbara Kean

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Erin Richards come Barbara Kean.

Le due avevano dei continui alti e bassi nel loro ultimo periodo come coppia. La bionda era sempre stata disposta a perdonare le bugie della compagna, fino a quando non venne a galla il tradimento di renee. Fu la goccia che fece traboccare il vaso e ne causò la rottura finale. Sebbene l'astio che provava nei suoi confronti, Montoya sentiva di doverla proteggere dalle grinfie dell'attuale fidanzato. "Perché Gordon avrebbe ucciso Cobblepot?" chiese Allen. "Per impedirgli di parlare di Pepper?"

"Domanda sbagliata, splendore. Jim Gordon ha premuto il grilletto, ma chi ha dato l'ordine? Chi può spingere un poliziotto a commettere un omicidio a sangue freddo?" "Falcone." "Oh, tesoro. Le tue deduzioni mi lasciano sorpresa. Sono voci, nient'altro che voci." Sebbene odiasse il boss mafioso, non poteva permettersi altri passi falsi. "Ho sentito dire in giro che falcone ha usato il tuo boy-toy come sacco da pugile. Non ci stai imbeccando per vendicarti di lui, vero?" "Voglio solo giustizia per il piccolo Oswald."

[...]

"Hai parlato con quei due poliziotti di quello che è successo ad Oswald." le disse un malconcio Lazlo. "Se Falcone dovesse scoprire che sei stata tu.. lascia perdere quello c-che ha fatto a me.." non riuscì a trovare le parole adatte ad esprimere tutta la sua preoccupazione in merito alla salvaguardia della donna. Era chiaro che il sentimento del cameriere fosse genuino, soltanto uno sciocco avrebbe affermato il contrario. "Lazlo, tesoro, sei in pena per me, vero?" un mezzo sorriso nacque sulle labbra di Fish, mentre sfiorava una delle macchie violacee sul viso dell'amante. Il semplice tocco fece tremare il giovane come una foglia. "Tieni bene a mente che non era te che Falcone voleva punire, era me. Hai capito?" annuì debolmente. "Bravo."

"Ehi, senti. Tk-tk-tk." quando se ne andò, Mooney fece avvicinare uno dei suoi bodyguard. "Ha perso il suo nervo, Lazlo. C'è chi un pestaggio proprio non lo regge." ironizzò. "Come si chiama il bocconcino con cui se la fa Carmine? Come si chiama? Natalia, Natasha, Nadia.. sì. Dì a Butch che dovrà avere un incidente. Che peccato! Una così bella ragazza." prima che l'uomo potesse andarsene, gli ordinò un'ultima cosa. "E sbarazzati di Lazlo, già che ci sei. Mi guasta l'umore." concluse il discorso, affogando i propri dispiaceri nell'alcool.

"Con piacere."

[...]


L'ora di apertura si stava avvicinando e Fish stava dando indicazioni allo staff di ripulire il locale da cima a fondo, quando dei passi pesanti riecheggiarono nell'atrio. "Carmine, che piacevole sorpresa." allargò le braccia come segno di benvenuto. "Non siamo ancora aperti, ma per lei.." "Ciao, Fish. Sono passato prima di andare a cena, nessun risentimento voglio sperare." lei negò, scambiando una serie di baci sulla guancia. "Brava la mia ragazza." "Parlando di ragazze, spero che sia per questo che ora mi pianta in asso. Com'è che si chiama? Nadia?" "Natalia." la corresse. "E no, ha avuto un incidente." "Spero niente di serio." disse con tono angelico. "Una rapina." "Rapina? Da quando i Wayne sono stati uccisi la città sembra impazzita. Mi auguro che il verme che ha osato farlo abbia pagato con la vita." "Pagherà, appena lo troverò. Insieme a chiunque lo abbia aiutato." Falcone non era un idiota, era ben consapevole che vi fosse sotto lo zampino di Mooney. Il problema era l'assenza di prove e, anche se le avesse avuto a sua disposizione, non poteva fare niente. Ucciderla significava perdere denaro e non poteva permetterlo. Gli affari al nightclub andavano avanti grazie a lei. "Hai sentito qualche voce sul conto di Maroni?" "Non crederà veramente che maroni abbia qualcosa a che fare con l'aggressione." "Come dicevi, Gotham sta impazzendo. La pazzia non fa il paio con gli affari." spiegò brevemente. "Si riferisce ad Arkham? Credevo fosse una faccenda archiviata." il Don si limitò a sbuffare una risata di scherno. "Tieni gli occhi aperti." dopo averle lasciato un bacio sulla fronte, oltrepassò la donna e uscì da lì.

" dopo averle lasciato un bacio sulla fronte, oltrepassò la donna e uscì da lì

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"Hai dimenticato qualcosa, Carmin- Oh, Dio mio." pochi istanti più tardi, una figura minuta fece il suo ingresso nel locale. Il respiro le si mozzò in gola quando vide la figlia uscire dall'ombra, sembrava un cerbiatto spaventato. Il volto sfigurato la rendeva irriconoscibile, tanto che nessuno avrebbe mai detto che sotto quei lividi ci fosse una bellezza degna di nota. I vestiti lacerati e macchiati di sangue non fecero altro che confermare le sue più grandi paure. Le aveva fatto una promessa cinque anni prima e non era stata in grado di mantenerla. L'avevano ferita e lei non era stata lì a proteggerla. Non c'era dolore più grande per una madre che vedere un figlio vivere quella straziante agonia. "Bambina, no." rendendosi conto che Dahlia non si reggeva in piedi, accorse dalla giovane. "Aiuto! Qualcuno chiami un'ambulanza, adesso!" Il grido della donna arrivò presto alle orecchie di tutti, che videro Fish stringere addolorata il corpo della figlia. "Andrà tutto bene, tesoro. La mia d-dolce bambina. Pagheranno p-per questo." si accasciò a terra singhiozzante, mentre accarezzava la chioma corvina della ragazza.

Maria Mercedes alias Fish Mooney non era una santa, aveva peccato così tante volte da meritare un posto d'onore al fianco del diavolo. Aveva mentito, ucciso e ingannato decine di persone. Era cresciuta con niente e aveva costruito il suo impero a scapolo di altri malcapitati, guardando i loro cadaveri affondare nelle profondità degli abissi. Padri di famiglia, giovani ingenui, traditori, assassini, innocenti. Non importava. Ma alla fine di tutto pregava che ci fosse un dio misericordioso che l'avrebbe assolta dai peccati.

"Te lo giuro, ucciderò quei bastardi con le mie stesse mani. Non avranno pace finché sarò in vita."

𓆗

Gotham - The Snake CharmerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora